mercoledì 8 dicembre 2010

Efficacia e minori costi.

UNITI PER SARMATO

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SINDACO
PROF.SSA ANNA TANZI

COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).

I sottoscritti, Claudio Castelli, Amanzio Labò, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di Minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano la S.V. in merito alla gestione associata di servizi.

• Visti gli indirizzi ministeriali in merito alla necessità di gestioni associate dei servizi previste per comuni con meno di 3.000 abitanti;
• Sulla base delle gestioni associate già in atto tra i Comuni di Sarmato, Rottofreno, Borgonovo, Ziano e Castel San Giovanni (protezione civile e difensore civico);
• Considerato che il Comune di Ziano ha recentemente aderito all’unione dei comuni con Pianello V.T. e Pecoraia;

SI CHIEDE

1. in che modo il Comune di Sarmato intenda ottemperare alle indicazioni ministeriali;
2. se sia volontà di questa Amministrazione ampliare il numero delle convenzioni per la gestione associata di servizi con i comuni dell’ex Associazione intercomunale Bassa Val Tidone (Rottofreno, Borgonovo, Ziano, Castel San Giovanni);
3. se, al contrario, l’Amministrazione stia valutando la possibilità di costituire una unione dei comuni e, in caso di risposta affermativa, con quali altri comuni.

Sarmato, 7 dicembre 2010

I consiglieri
Claudio Castelli
Amanzio Labò
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

Tanta confusione sul progetto di una fondazione.

UNITI PER SARMATO

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SINDACO
PROF.SSA ANNA TANZI

COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).

I sottoscritti, Claudio Castelli, Amanzio Labò, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di Minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano la S.V. in merito alla costituzione di una fondazione culturale.

• Viste le nuove previsioni di bilancio, definite con variazione approvata dal Consiglio comunale del 30 novembre 2010, fra le quali rientra anche l’istituzione di una nuova fondazione a carattere culturale;
• Valutati i significativi stanziamenti previsti per il nuovo ente, precisamente 5.000 euro per acquisto quote associative e 10.000 per le attività;
• Considerate le scarse informazioni fornite sulle finalità, sul funzionamento, sulle caratteristiche e sui tempi di costituzione della suddetta fondazione;

SI CHIEDE

1. quale tipologia di fondazione si intende costituire (operativa, di erogazione, di partecipazione…)?
2. chi saranno i soci fondatori ed i sostenitori?
3. quali saranno le finalità specifiche previste dallo statuto?
4. chi parteciperà all’assemblea dei soci e al consiglio d’amministrazione?
5. sarà richiesto il riconoscimento alla Prefettura, alla Regione?
6. entro quando si prevede di procedere all’atto costitutivo?
7. quali costi saranno sostenuti per le procedure costitutive?
8. quali costi di gestione si prevedono?
9. in che modo la fondazione rappresenterà uno strumento di sostegno per le associazioni del paese?
10. se il sostegno alle associazioni di Sarmato sarà una delle sue finalità, non si ritiene che 5.000 euro per l’acquisto delle quote sia una cifra troppo elevata e che parte della stessa debba essere destinata alle attività?
11. in che modo, nel corso del 2010, in assenza di una fondazione, l’Amministrazione ha sostenuto le associazioni sarmatesi?

Sarmato, 7 dicembre 2010

I consiglieri
Claudio Castelli
Amanzio Labò
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

Scuolabus nuovi, regole vecchie?

UNITI PER SARMATO

ALLA CORTESE ATTENZIONE DI
ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI, DOTT.SSA LOREDANA BOSSI

COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).

I sottoscritti, Claudio Castelli, Amanzio Labò, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di Minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano la S.V. in merito al servizio scuolabus fornito dal Comune di Sarmato.

• Visti i contenuti del “Regolamento comunale del servizio di trasporto scolastico”, approvato con delibera consigliere n° 48, dell’ 11 settembre 2009, all’articolo 3, “Modalità di funzionamento del servizio e criteri di accesso”, che hanno prodotto notevoli disagi alle famiglie sarmatesi;
• In conseguenza alla delibera di Consiglio comunale n° 13 del 25 febbraio 2010, con la quale il vice-sindaco rispondeva a mozione della Minoranza relativa ai criteri di accesso allo scuolabus, sostenendo che si sarebbe assunta decisione sui criteri in questione quando sarebbero arrivati i nuovi mezzi (“Il Vice-sindaco Bossi Loredana rinvia a prossima decisione quando si rileva la situazione”, così recita il verbale della seduta consigliare);
• Poiché gli scuolabus, seppur con evidente ritardo, sono arrivati e si è celebrata inaugurazione pubblica durante la quale il Sindaco ha affermato che “lo sforzo economico importante avrà però un beneficio immediato per tutta la collettività”;

SI CHIEDE

1. quanti sono gli iscritti al servizio scuolabus per l’anno scolastico 2010-2011?
2. i bambini che usufruiscono del servizio sono in numero pari, superiore o inferiore ai posti disponibili sui nuovi scuolabus?
3. il servizio pedibus è tuttora in funzione e quanti bambini si servono di tale servizio?
4. l’Amministrazione intende modificare i criteri di accesso allo scuolabus o è intenzionata a confermare l’attuale Regolamento?

Sarmato, 7 dicembre 2010

I consiglieri
Claudio Castelli
Amanzio Labò
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

Quanti impianti fotovoltaici a terra avremo?

UNITI PER SARMATO

ALLA CORTESE ATTENZIONE DI
• SINDACO, DOTT.SSA ANNA TANZI
• ASSESSORE ALL’AMBIENTE, SIG.RA ANGELA MARAZZI
• ASSESSORE ALL’URBANISTICA, SIG.RA MILENA BUZZI
• ASSESSORE AI LL.PP., GEOM. CANZIO MARCHESI
COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).

I sottoscritti, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di Minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano le SS.VV in merito all’installazione di impianto fotovoltaici su terreni agricoli.

• Visto l’articolo pubblicato sul quotidiano Libertà, domenica 20 novembre 2010, dal titolo “Fotovoltaico a terra, è necessario uno stop”;
• Considerato che dallo stesso si evince che complessivamente i progetti per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici presentati dal Comune di Sarmato in Provincia sono 4, per un totale di 8.242, 20 kw di potenza;
• Poiché tra i 4 progetti, due sono relativi a grandi impianti superiori ad un megawatt;
• Alla luce del fatto che la Provincia avrebbe già approvato buona parte dei progetti ricevuti
si chiede

1. chi sono i soggetti che hanno presentato tali progetti;
2. dove si collocano gli impianti e quale potenza è prevista per ciascuno;
3. se sono stati approvati dalla Provincia tutti e 4 i progetti presentati da Sarmato;
4. se i soggetti richiedenti hanno accettato le indicazioni proposte dal Comune, presentate in Commissione consiliare dall’Amministrazione e deliberate dalla Giunta;
5. perché l’Amministrazione comunale non ha mai pubblicamente relazionato in merito a questi progetti.

Sarmato, 20 novembre 2010

I consiglieri
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

Che si dice della "nostra" tangenziale?

UNITI PER SARMATO

- AL SIG. SINDACO, DOTT.SSA ANNA TANZI
- ALL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA, MILENA BUZZI
- ALL’ASSESORE AI LAVORI PUBBLICI, CANZIO MARCHESI
- ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE, ANGELA MARAZZI
COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).
I sottoscritti, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di Minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano le SS.VV. riguardo il progetto per la realizzazione di una tangenziale tra Castel San Giovanni e Sarmato.

• Premesso che, nel gennaio scorso, il gruppo consigliare di Minoranza aveva già interpellato le SS.VV. circa l’esito dell’incontro tra la giunta sarmatese e quella provinciale durante il quale il Sindaco Tanzi chiedeva alla Provincia di garantire una maggiore possibilità di sviluppo nell’area nord della proprietà ex eridania, ed esplicitava la volontà di realizzare una tangenziale che collegasse il casello autostradale di Castel San Giovanni con l’area dell’ex zuccherificio di Sarmato, innestandosi nell’area proprio nella porzione classificata come ZPS;
• Considerato che alla citata interpellanza il Sindaco rispondeva che non era stato né definito né progettato nulla in merito alla questione;
• Visto che con una certa insistenza si sentono voci riguardo un sempre più forte interesse manifestato dal Comune di Castel San Giovanni riguardo la tangenziale in oggetto;
• Poiché è stata ventilata l’ipotesi di un concorso di privati per la realizzazione della medesima

si chiede

1. se l’Amministrazione comunale di Sarmato condivide ancora l’interesse per la creazione di una tangenziale che colleghi il casello autostradale di Castel San Giovanni con l’area dell’ex zuccherificio, innestandosi nella porzione classificata come Zona di Protezione Speciale;
2. se corrisponde al vero che parte dei finanziamenti per il prolungamento della tangenziale di Castel San Giovanni potrebbe provenire proprio dall’area ex Eridania di Sarmato.

Sarmato, 21 novembre 2010

I consiglieri
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

Valutazione dei servizi sociali sarmatesi.

Vi proponiamo alcune interpellanze che UNITI PER SARMATO ha presentato in Comune (le prime 3 erano già state prosposte prima dell'ultimo Consiglio comunale ma non sono state messe all'ordine del giorno)

ALLA CORTESE ATTENZIONE DI
• SINDACO, DOTT.SSA ANNA TANZI
• ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI, DOTT.SSA LOREDANA BOSSI
COMUNE DI SARMATO

OGGETTO: OGGETTO: interpellanza (Statuto comunale, art. 13 - Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, art. 54).

I sottoscritti, Sabrina Gallinari e Rino Olivieri, consiglieri del gruppo di minoranza “Uniti per Sarmato”, interpellano le SS.LL. in merito all’’incontro con le OO.SS. dei pensionati.

• Visto che la Giunta comunale, nella primavera scorsa, aveva sottoscritto con le OO.SS. dei pensionati il protocollo d’intesa relativo alle attività socio-assistenziali promosse e sostenute dal Comune di Sarmato;
• poiché l’intesa prevedeva che in autunno ci sarebbe stato un incontro di verifica tra le parti;
• alla luce della riunione sull’argomento che si è recentemente tenuta tra i rappresentanti della Giunta e le Organizzazioni citate

si chiede

1. quali temi siano stati affrontati durante la discussione;
2. se siano state prese in considerazione ed esaminate le politiche tariffarie del Comune relative ai servizi a domanda individuale;
3. se sia stata oggetto di approfondimento anche la chiusura della sede del centro sociale anziani e la destinazione di tale spazio;
4. quale valutazione sia stata espressa dai Sindacati in merito alle politiche sociali del Comune;

Sarmato, 22 novembre 2010

I consiglieri
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri

mercoledì 17 novembre 2010

Ieri, sì. Ma oggi e domani?

Le ultime discussioni aperte mi inducono ad una constatazione: l’attenzione della maggior parte delle persone che, a vario titolo, partecipano a questo blog è prevalentemente rivolta al passato e trascura palesemente il presente e, soprattutto, il futuro.
Si torna frequentemente sulle scelte, sulle opere, soprattutto sugli errori, della precedente Amministrazione alla quale si chiede conto di ciò che ha fatto, si rimproverano atteggiamenti, si criticano programmi e progetti.
E’ quanto mai evidente che di errori ne sono stati fatti, altrimenti non saremmo passati dal 61% di consensi al 49% e non saremmo seduti sui banchi della Minoranza. Abbiamo una buona consapevolezza di quali sono i comportamenti, i provvedimenti, le iniziative, i fatti che hanno deluso i Sarmatesi e li hanno indotti a votare per altre persone (un po’ a scatola chiusa, direi). Inoltre, ci rendiamo conto che ormai a nessuno più interessa ascoltare le motivazioni (non dico giustificazioni, ma motivazioni), gli obiettivi, gli intenti che hanno guidato le nostre scelte perché si considera importante il risultato, non l’intenzione di un’azione. Sappiamo anche benissimo che ogni presente affonda le proprie radici nel passato e che, nel bene e nel male, ciò che è stato non si può né si deve cancellare.
Ma…pragmaticamente parlando (e utilizzando una citazione cara a Lorenzo):a chi giova?
Alla Minoranza? No, in quanto l’analisi accurata delle motivazioni della sconfitta è stata effettuata meticolosamente nei primi mesi successivi alle elezioni e tanto i nostri elettori quanto i nostri ex elettori ci hanno proficuamente aiutati a prendere coscienza degli errori, delle leggerezze, delle trascuratezze di cui ci siamo “macchiati”.
Al paese? Neppure, perché Sarmato non ha bisogno di restare legato ad un passato che nel bene e nel male non si può modificare, quindi non beneficia di un puro esercizio teorico di critica o di esaltazione di ciò che è stato!
All’attuale Amministrazione? Certo! Quando l’attenzione delle persone viene distolta da quanto si sta facendo ora in paese, ogni azione attuale passa sotto silenzio, quelle benefiche, ma, soprattutto, quelle negative per il paese e si impedisce così, a chi vorrebbe intervenire per tempo ad arginare i problemi, di farlo. L’abbiamo intesa chiaramente la prassi applicata: i provvedimenti più pesanti vengono adottati ad inizio mandato, così le persone hanno il tempo per dimenticare. Se poi, riusciamo anche a distrarre tutti riportando costantemente all’attualità il passato, ancora meglio.
Poiché non è intenzione di “Uniti per Sarmato” contribuire a questa strategia, pongo qui alcuni interrogativi sul presente e sul futuro del nostro paese:
1. cosa ne pensano i Sarmatesi riguardo le politiche per la famiglia attuate da questa Amministrazione?
2. cosa ne pensano i Sarmatesi della chiusura del Centro anziani, delle modalità e delle motivazioni utilizzate?
3. cosa ne pensano i Sarmatesi dell’inerzia e/o del silenzio di questa Amministrazione riguardo la nuova pianificazione urbanistica (PSC)?
4. i Sarmatesi sono interessati a partecipare e a contribuire ad un tavolo, indipendente da qualsiasi schieramento partitico, promosso da “Uniti per Sarmato” che si occupi del futuro sviluppo urbanistico, economico e sociale del paese?
Fateci sapere, perché noi siamo pronti a partire!!!

Sabrina

venerdì 5 novembre 2010

SEMAFORO E MULTE - parte seconda

CONTINUO CON L'INTERENTO.

OPINIONE PUBBLICA
• Dopo le prime sanzioni notificate, le persone colpite hanno avviato una legittima e comprensibile protesta, in forme piuttosto varie.
• L’allora Minoranza, aveva intrapreso una campagna accusatoria senza valutare il fatto nella sua oggettività (gli effettivi attraversamenti con il rosso e l’evidente pericolo), pretendendo di giudicare anche l’intenzione con la quale si era adottato il deterrente (fare cassa), scatenando tutta l’opinione pubblica e creando una cassa di risonanza che ha “fatto scuola”.
PERIZIA TECNICA E DECISIONI DEL GIUDICE DI PACE
• L’ing. Salsi, incaricato dal Giudice di pace al quale si erano rivolti parecchi automobilisti multati, dopo una serie ripetuta di rilievi, ha attestato che i 4 secondi del giallo erano insufficienti per consentire ai veicoli di attraversare in sicurezza quell’incrocio, ma ne sarebbero serviti almeno 6 o 7.
• In seguito a tale perizia, il Comune ha prodotto una propria contro-perizia nella quale si evidenziavano imprecisioni nelle valutazioni e nei calcoli dell’ing. Salsi, ma il Giudice di pace non ha voluto acquisire la nostra documentazione.
• Sulla base dell’esito citato sopra, il Giudice di pace ha iniziato ad accogliere buona parte dei ricorsi, anche se non tutti.
• Tra i ricorsi accolti ci sono anche quelli di veicoli che manifestamente iniziavano ad attraversare l’incrocio dopo che erano trascorsi non solo i 4 secondi della luce gialla, ma in aggiunta anche 4, 5, 6, e più, secondi di luce rossa.
CONSIDERAZIONI
Qualche anomalia che non riusciamo a spiegare nelle decisioni assunte dal Giudice di pace c’è.
• Perché non è stata acquisita la contro-perizia del Comune che, calcoli tecnici alla mano, evidenziava imprecisioni nella relazione del perito ufficiale?
• Perché vengono accolti anche ricorsi di conducenti che hanno attraversato l’incrocio quando il semaforo era già rosso da almeno 4 secondi (alcuni poi, si trovavano al centro dell’incrocio con il rosso di 12 o 13 secondi e noi avevamo affisso in piazza a Sarmato delle foto che chiaramente attestavano questa situazione e che evidenziavano talvolta che pedoni venivano quasi sfiorati dai veicoli)? Non sarebbe più opportuno, sulla base dei contenuti della perizia tecnica, fare i debiti calcoli, sottrarre dal tempo registrato dall’apparecchio quello che secondo la perizia sarebbe necessario per attraversare in sicurezza e poi decidere se confermare la sanzione o no? La modalità del Giudice non avalla manifeste infrazioni?
• Perché la Prefettura di Piacenza, di fronte ai ricorsi presentati dai multati, li ha respinti?
• Il Codice della Strada afferma che non si passa né con il rosso, né col giallo. La sentenza che ha dichiarato che il giallo era troppo breve per attraversare in sicurezza l’incrocio cos’ha prodotto? Sicuramente non maggior rispetto del Codice della Strada da parte di alcuni automobilisti che continuano a passare l’incrocio anche con il semaforo rosso, che per evitare una breve sosta davanti al semaforo, lo aggirano entrando in via Bettola per uscire subito dopo verso Castello… E’ questa la sicurezza cercata? Mah…
• Se la nota del Ministero dei Trasporti relativa ai tempi del giallo risulta così inadeguata, si è provveduto a definire norme più precise?
• E, soprattutto, se il vero obiettivo è la tutela della sicurezza, si è provveduto a verificare il tempo del giallo di tutti i semafori d’Italia? Perché il rischio è che, a prescindere dalla possibilità di prendere una multa, ci siano in giro altri incroci regolati in modo da non consentire ai veicoli di attraversare con sicurezza!

GRAZIE PER LA PAZIENZA DI CHI HA LETTO TUTTO E ...SCUSATE MA LO SO DI ESSERE PROLISSA!
Sabrina

SEMAFORO E MULTE -parte prima

Cercherò di sviluppare il controverso argomento delle multe semaforiche, sul quale sono stata sollecitata dal sig. Molinari e da altri in precedenza, nella maniera più sintetica ed esaustiva possibile (per questo suddivido l’intervento in punti). Su alcuni aspetti numerici o quantitativi della questione e su contenuti di documenti potrò essere poco precisa perché naturalmente non ho più a disposizione tutto il materiale che è comunque rintracciabile in Municipio.
PREMESSA
• Sono sempre stata consapevole del fatto che per chiunque sia spiacevole e sgradevole spendere soldi per una sanzione e subire la correlata decurtazione dei punti della patente, soprattutto se buona parte del proprio lavoro dipende dall’uso dell’auto.
• Sin dai primi momenti, la percentuale dei veicoli sanzionati rispetto a quelli che transitano sulla via Emilia era dello 0,1%, segno che non c’erano particolari difficoltà ad attraversare l’incrocio senza incorrere in sanzioni.
• Con questo intervento intendo semplicemente spiegare le motivazioni delle nostre scelte, illustrare i fatti e riflettere sugli esiti di tutto il procedimento, mettendone in luce alcuni aspetti che meriterebbero un’attenta riflessione; non è mia intenzione denunciare irregolarità nelle azioni altrui, solo mettere in evidenza alcune anomalie.
• Non entrerò neppure nel merito di quanto ha incassato il Comune dall’impianto di rilevazione, cifra della quale qualcuno chiede ancora le destinazioni; non ne parlerò perché non lo ricordo con precisione e perché è facilmente reperibile presso gli uffici comunali, dove si trovano anche immediate informazioni circa il loro utilizzo (le asfaltature di parecchie strade, ad esempio, mi sembrano ben visibili da chiunque).
• Le spese legali sostenute dal Comune derivano da una decisione, alquanto inconsueta a dire il vero, assunta dal Giudice di pace di non compensare le spese ma di attribuirle alla parte pubblica soccombente.
• Se, nonostante le dimensioni di questo intervento, il sig. Molinari o altre persone non trovassero tutte le risposte ai loro quesiti, chiedo loro di non interpretarlo né come un tentativo di portare il discorso su argomenti che interessano a me, né come una mia volontà di omissione; è sufficiente che mi rivolgano ulteriori domande e provvederò a rispondere.
MOTIVAZIONI PER L’INSTALLAZIONE DEL TRAFFIPHOT IIIG.
• Da anni tutti i Sarmatesi sperimentano quasi quotidianamente i potenziali rischi di incidente che si manifestano all’intersezione semaforica tra via Bettola e via Emilia (i pedoni spesso, pur avendo il semaforo verde, sono costretti ad aspettare prima di attraversare perché qualche veicolo non ha rispettato il segnale d’arresto; chi esce dal paese e svolta verso Piacenza, si trova nella medesima condizione).
• Frequentemente i cittadini avevano segnalato tale situazione di pericolo, rilevata personalmente anche dagli Amministratori (di ieri e di oggi, voglio pensare).
• Per evitare di intervenire troppo tardi, cioè ad incidente avvenuto (spesso in Italia ci si lamenta che fino a quando “non ci scappa il morto” le istituzioni non intervengono), l’Amministrazione da me diretta aveva individuato come strumento deterrente per tali infrazioni il rilevatore di passaggi col rosso.
CONDIZIONI DELL’INSTALLAZIONE
• Il tempo di durata del giallo al momento dell’installazione dell’impianto (e probabilmente anche ora) era normato esclusivamente da una nota del Ministero dei Trasporti che, sulla base di studi del CNR, indica tempi di 3 o 4 o 5 secondi in relazione alla tipologia della strada e alla velocità del veicolo.
• Dal momento in cui l’incrocio di Sarmato in questione era stato semaforizzato (1997), il giallo era sempre stato di 4 secondi, in base al limite di velocità presente su quel tratto di strada (50 Km orari) e all’ampia visibilità; tale durata non è stata alterata con l’installazione del Traffiphot (come attestato anche da funzionari di polizia incaricati dalla Prefettura nel 2006).
• Nessuna autorità aveva mai sollevato alcuna eccezione in merito ai tempi semaforici; nessun automobilista nel passato aveva mai segnalato difficoltà ad attraversare il semaforo senza che scattasse il rosso. Perché quindi avremmo dovuto modificare i tempi programmati dall’installazione del semaforo e che mai avevano creato problemi? Su quali basi? Ci siamo adeguati solo nel momento in cui un Giudice ha determinato che erano insufficienti.
• Il rilevatore utilizzato era regolarmente omologato dal competente Ministero e nessuna perizia o verifica ha mai riscontrato irregolarità nel suo funzionamento (prova ne è che il nostro impianto non è mai stato oggetto di sequestro, né mai è rientrato nelle indagini e nei processi assurti alle cronache nell’estate 2008; la società installatrice è stata indagata per altri impianti, non per quello di Sarmato); qualche tempo dopo la sospensione della sua attività, l’apparecchio è semplicemente stato rimosso dalla società proprietaria per evitare che subisse danneggiamenti o che restasse inutilmente esposto agli agenti atmosferici, non c’era assolutamente nulla da occultare, visto che la perizia tecnica già da tempo era stata effettuata e, come detto, non aveva rilevato malfunzionamento o irregolarità.

ACCIDENTI, QUESTO POST STA DIVENTANDO DAVVERO ENORME E SONO COSTRETTA A DIVIDERLO IN DUE PARTI. ME NE SCUSO CON I LETTORI.
Sabrina

martedì 2 novembre 2010

Il dialogo, ma con chi?

Approfitto di due tra gli ultimi commenti al post precedente ("Una bomba in paese") per fare alcune riflessioni sul dialogo.
Il sig. Antonio ha chiuso il suo secondo intervento affermando che "con altri si può dialogare, ma non con l'attuale Minoranza". Eppure, con l'attuale Minoranza il sig. Antonio condivide sicuramente un giudizio, quello secondo cui il centro sociale anziani è stato chiuso per motivi politici. Ma se questa è la evidente motivazione, come possiamo giudicare gli altri pretesti addotti ripetutamente dall'Amministrazione? Se non sono bugie, cosa sono?
A prescindere da questo aspetto, credo che dialogare significhi confrontarsi su temi comuni, individuare un argomento e sviscerarlo, metterne in luce i vari aspetti, guardarlo dalle diverse prospettive possibili. Il dialogo presuppone l'attenzione per l'altro e l'ascolto di ciò che l'altro dice, prevede almeno la disponibilità a rispondere all'interlocutore.
Proprio per questa mia convinzione, avevo chiesto al sig. Antonio di citarmi almeno qualcuna delle belle cose che l'Amministrazione starebbe costruendo sulle macerie da noi lasciate, ma non ho ottenuto risposta; il sig. Antonio ha cambiato argomento ed ha dichiarato di voler chiudere il dicorso. Se uno va per la propria strada, incurante della posizione degli altri, non può poi lamentare l'impossibilità di dialogare perchè è lui il primo a non essere disponibile.
Luigi ci ha poi invitati a cercare un dialogo con membri dell'Amministrazione che non approvano certi metodi adottati dal Sindaco. Ma chi sono queste persone? Chi, fino ad ora, ha dimostrato di non condividere i metodi del Sindaco? Quale assessore o consigliere ha dato un segno di dissenso?
In Giunta, tutti i presenti alle sedute votano favorevolmente. In Consiglio comunale vediamo un gruppo di Maggioranza ben compatto, nel quale tutti sostengono e approvano le proposte portate in discussione dal Sindaco, le giustificano con argomentazioni precise, talvolta anche appassionate, per non dire violente nei confronti della Minoranza. Mai una posizione personale dissonante è stata espressa, in nessuna forma. Mai alcuna proposta della Minoranza è stata valutata positivamente da alcun rappresentante della Maggioranza.
A queste condizioni, mi risulta davvero difficile trovare la forma adeguata del dialogo, perchè non vedo la disponibilità nè, soprattutto, la volontà di valutare un punto di vista differente rispetto a quello "dominante".
Probabilmente dovrò "guardare meglio", dovrò superare questa "miopia" che mi impedisce di vedere l'apertura di qualche membro della Maggioranza; nel frattempo continuerò a formulare proposte in Consiglio comunale e, magari, qualche timido dissenziente si farà avanti...
Sabrina

mercoledì 20 ottobre 2010

Una bomba in paese.

Ieri sera, in apertura del Consiglio comunale, ho fatto questa comunicazione con un chiaro intento: comunicare dei fatti, farli sapere e permettere a tutti di conoscere. Ho fatto male? Giudicate voi e fatemi sapere.
"Venerdì 15 ottobre mi è stata trasmessa la documentazione che avevo richiesto al Comune in data 17 settembre, prot. 6894 relativamnete alle condizioni di sicurezza dei locali sede del Centro Sociale Anziani di Sarmato.
Il Geometra comunale, in qualità di Responsabile dell’Ufficio Tecnico e della sicurezza degli immobili di proprietà dell’ente, in risposta alle mie richieste:
• ha attestato l’idoneità e la conformità degli impianti elettrici, idro-sanitari e del gas, trasmettendo anche copia dei relativi certificati;
• ha prescritto la sola verifica della scadenza delle derivazioni in gomma dall’adduzione rete gas alle varie attrezzature, alimentate a gas, presenti nella stanza adibita a cucina;
• ha prescritto la verifica generale dell’aerazione del locale cucina e, qualora non risultasse del tutto sufficiente, la sola modifica dell’esistente foro di aerazione della cucina che attualmente ha un diametro di 120-125 mm e che dovrebbe essere portato a 160 mm;
• non ha definito alcuna prescrizione o preclusione di attività per motivi di sicurezza per quanto riguarda la stanza dedicata all’aggregazione e per i servizi igienici.

Data l’esiguità delle prescrizioni, le verifiche e gli eventuali interventi richiesti (ampliamento del foro di aerazione, verifica della scadenza dei tubi del gas in gomma e loro eventuale sostituzione, naturalmente il tutto ad opera di tecnici specializzati) comportano un tempo di esecuzione assai limitato, pochi giorni, per eccedere, una settimana al massimo.
Risulta quindi evidente che:
1. la sede dell’associazione denominata Centro Sociale Anziani di Sarmato, alla quale è stato impedito l’accesso dai primi di agosto, non è affatto una bomba, come è stata in più occasioni definita dal Sindaco;
2. nel locale cucina potrebbero eventualmente essere precluse solo attività che prevedono la cottura di vivande;
3. il locale dedicato da sempre all’aggregazione (gioco di carte, riunioni, dibattiti, incontri con esperti, ecc.) è totalmente agibile e disponibile per le consuete attività.

Il Sindaco, che ha chiuso il centro agli inizi d’agosto, ha lasciato che trascorresse più di un mese prima di disporre un sopralluogo da parte degli uffici; formalmente ed ufficialmente, è a conoscenza delle reali condizioni dei locali dal 14 settembre e quindi è ben consapevole da tempo che le verifiche e le eventuali opere da effettuare sarebbero minimali in termini di costi e di tempi.

Cosa intende il Sindaco quando parla di "bomba"? Perché ha aspettato tanto tempo? Perché non ha ancora provveduto? Perchè ha rifiutato la proposta degli anziani che erano disponibili a chiamare e pagare il tecnico specializzato? Perchè alle Organizzazioni sindacali dei pensionati ha comunicato che il centro resterà chiuso fino a fine dicembre? Perché dobbiamo ancora credere che la chiusura del centro sia dovuta a motivi di sicurezza?"

Sabrina

domenica 10 ottobre 2010

Politica, amministrazione, cittadini.

Da qualche giorno sto riflettendo sulla sollecitazione di Lorenzo riguardo il ruolo della politica nei confronti delle esigenze dei cittadini ed ammetto che il tema, per quanto intrigante, mi sembra sempre più trascendere le mie possibilità. Ciò nonostante, proprio perché la proposta di Lorenzo era quella di avviare un dibattito sull’argomento, mi assumo umilmente il compito di “dare il là” alla discussione, affinché tutti i lettori del nostro blog possano inserirsi con i loro contributi, sicuramente più approfonditi delle mie schematiche, frammentarie e banali considerazioni.
Politica, amministrazione, cittadini: aspetti inscindibili, a mio avviso, e che mai devono essere considerati separatamente. Ogni persona è “politica” nel momento in cui riflette sulla comunità di cui fa parte, formula giudizi, valutazioni e pensa a possibili soluzioni per i problemi o le carenze che rileva. Inevitabilmente, queste riflessioni e proposte dipendono sempre dalla particolare prospettiva ideale e valoriale che la persona si è costituita, più o meno consapevolmente, attraverso le esperienze fatte, l’educazione ricevuta, l’ambiente in cui è inserita. Solo alcuni, poi, cercano di tradurre in atto i propri pensieri assumendosi in prima persona la responsabilità di amministrare o governare quella medesima comunità nella quale vivono.
Se può quindi esistere un’amministrazione non partitica, è impensabile un’attività amministrativa non politica, ma, soprattutto, sarebbe estremamente negativa. Il vanto di alcuni amministratori che si proclamano estranei alla politica (anche se è spesso caratterizzato da un’assoluta buona fede), dal mio punto di vista rischia di tradursi in un pragmatismo pericoloso, attraverso il quale si può giustificare tutto ed il contrario di tutto. Per indirizzare una comunità, per progettare degli interventi, per erogare dei servizi è innanzitutto necessario sapere dove si vuole arrivare e perché, è indispensabile quindi far precedere l’azione da un’attenta analisi delle condizioni vigenti e dalla definizione di obiettivi teorici, per i quali poi si individuano gli strumenti di attuazione pratica.
Chi sono i destinatari di tutto ciò? Naturalmente i cittadini, tutti i cittadini, nelle loro differenze, nelle loro aspirazioni, nelle loro individualità. Di fronte ai particolari interessi di ciascuno, chi amministra ha il difficile compito di individuare, far emergere e quanto più possibile condividere con i cittadini la linea che garantisce l’attuazione di un interesse collettivo generale che supera i possibili egoismi dei singoli.
Fin qui ci limitiamo però ad una analisi prettamente teorica; in pratica, come fare? Difficile da stabilire, anche perché oggi tutti gli organismi di governo, anche quelli più locali e con meno risorse, sono chiamati ad affrontare problemi di rilevanza globale, le cui origini e radici sono lontanissime dai nostri comuni, dalle nostre province, ecc. Crisi economica internazionale ed emigrazione di grandi masse sono due tra i fenomeni di maggior impatto, che tendono spesso ad essere affrontati con soluzioni dettate dal mero egoismo.
Proponiamo un esempio quotidiano: il numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica è sempre inferiore alla domanda ed il numero di richieste da parte di cittadini stranieri supera quelle di italiani. Quale criterio adottare per la graduatoria? Reddito, componenti nucleo familiare, figli minorenni, anziani, disabili, nazionalità, tempo di presenza nel paese, occupazione? Magari tutti questi parametri (o quasi) dovranno entrare in gioco, ma quali privilegiare? Entrano qui in gioco i valori, le idee, gli obiettivi dei decisori, entra cioè in gioco la politica come visione complessiva dell’uomo e della società.
Sabrina

mercoledì 29 settembre 2010

SCENE DI ESASPERAZIONE

Ieri sera si è svolta l'assemblea pubblica richiesta all'Amministrazione dai genitori dei bambini che frequentano le scuole dell'infanzia e primaria di Sarmato. Ciò che ha spinto le famiglie ad inoltrare questa richiesta è una lettera del Sindaco, recapitata ai genitori il secondo giorno di scuola, nella quale si dice che da questo anno scolastico per i bambini iscritti alla mensa si dovranno pagare tutti i pasti, indipendentemente dalla presenza o meno dei ragazzi in mensa. Unica eccezione viene fatta per chi in quella mattinata è assente anche dalle lezioni.
Naturalmente tale provvedimento, comunicato ad anno scolastico avviato, ha destato grande irritazione nelle famiglie che, appena ne hanno l'opportunità (magari quando il turno di lavoro lo consente), cercano di risparmiare qualche euro portando i figli a mangiare a casa, pur avendoli iscritti al servizio. A questa considerazione si sono aggiunti tutti i dubbi circa la legittimità della iniziativa. Se i genitori pagano il Comune anche per pasti non consumati, a chi vanno quei soldi? Vengono versati alla ditta che gestisce la mensa? Sono trattenuti dal Comune? In entrambi i casi si può configurare un'azione illecita. E poi, da chi e da cosa è stato stimolato il provvedimento? E' iniziativa del Comune? Nasce da una richiesta della scuola? O è sollecitata dalla ditta che eroga il servizio?
Allo scopo precipuo di tutelare i loro interessi, ma anche per fare chiarezza, alcune mamme hanno richiesto la convocazione dell'assemblea durante la quale si è espressa tutta l'esasperazione di famiglie deluse da una serie ormai lunga di provvedimenti assunti d'imperio, senza preventiva condivisione nè comunicazione, che indeboliscono i servizi per l'infanzia e gravano economicamente sulle famiglie, già provate dalla crisi di questi tempi (riduzione del servizio scuolabus, aumento consistente di tutte le tariffe, ed ora obbligo di pagare anche pasti non consumeti).
L'iniziale rumoraggiare dei presenti (e, a differenza di quanto già si mormorava in piazza stamattina, tra i presenti non c'erano agitatori, ma solo persone realmente toccate dalla questione) si è ben presto trasformato in vera e propria contestazione nel momento in cui le persone hanno avvertito l'irrigidimento e la chisusura (già sperimentate anche in occasioni precedenti)dei rappresentati dell'Amministrazione.
Un semplice problema organizzativo (si tratta di garantire la certezza del numero di frequentanti la mensa per consentire alla ditta che gestisce il servizio di acquistare i rifornimenti in quantità adeguate e alla scuola di organizzare i turni di sorveglianza con il personale insegnante)è stato affronatato dall'Amministrazione con un provvedimento discutibile dal punto di vista della liceità e, soprattutto, lesivo dei bisogni dei cittadini. I genitori, esacerbati da una politica comunale che non vuol tenere in minima considerazione le esigenze delle persone, da risposte dure e talvolta offensive, hanno sfogato la loro rabbia, manifestando tutto il dissenso possibile. I toni sono diventati così duri ed accesi perchè è stata percepita l'ennesima chiusura dell'Amministrazione che non ha saputo trasformare la serata in un vero momento di "democrazioa partecipata", magari lasciando che già in apertura fossero proprio i genitori richiedenti l'incontro ad esporre le loro ragioni e a proporre soluzioni.
Le reazioni di qualche Assessore, che ha inveito rabbiosamente contro genitori che stavano protestando, e quella del Sindaco, che ha chiesto l'intervento dei carabinieri in sala, non sono state certo la forma più democratica attraverso la quale relazionarsi con cittadini-elettori. Hanno dimostrato una reale difficoltà a confrontarsi con i cittadini, ad aprirsi all'ascolto e ad ammettere la possibilità di fare un passo indietro di fronte a palesi scelte sbagliate. Solo a conclusione di una concitatissima discussione, infatti, il Sindaco ha demandato la soluzione del problema alla costituenda commisione mensa che dovrà eleborare un regolamento. Ma perchè non pensarci prima? Perchè procedere in maniera così irrazionale tanto da scatenare la rabbia delle persone?
Tutto ciò che è stato gridato dai genitori rappresenta il sentire di una parte consistente della comunità sarmatese, non ha connotazione politica e ci auguriamo che nessuno si permetta di etichettarlo come semplice opposizione della Minoranza, intendendo così sminuire il valore delle idee dei cittadini!
Sabrina

mercoledì 22 settembre 2010

La ricerca del consenso

"La vecchia amministrazione utilizzava le associazioni come serbatoio di voti. Il Comune ora deve venirci incontro per sistemare ciò che non è in regola"
Questo è quanto dichiarato da Fracesco Marazzi in assemblea pubblica, mercoledì 15 settembre, e riportato da Libertà. Poichè a più di una settimana di distanza non è comparsa alcuna smentita o rettifica, devo pensare che le parole trascritte dal corrispondente siano quelle effettivamente pronunciate, pertanto mi piacerebbe raccontare la mia versione dei fatti, visto che anche sul blog il rapporto tra associazioni e precedente amministrazione è un tema più volte sollevato.
In primo luogo vorrei spiegare in quale modo ho cercato di relazionarmi con le numerose associazioni del paese.
Ho sempre pensato che compito di una amministrazione fosse quello di sostenere ed appoggiare i programmi delle associazioni, rispettandone l'autonomia, senza ingerenze ed intromissioni ma anche senza sovrapposizioni di programmi. Per questo il Comune, durante il mio mandato, ha svolto la funzione di supporto logistico-organizzativo (mettendo a disposizione personale, strutture e mezzi, garantendone il più possibile l'accessibilità e la funzionalità) ed ha favorito l'attuazione delle iniziative attraverso l'erogazione di contributi economici nella forma più equilibrata possibile. Naturalmente, nella definizione dei contributi, l'Amministrazione da me diretta aveva fatto delle scelte, condivisibili o meno, ma dichiarate ed evidenti: i gruppi e le attività dei giovani sono state giudicate particolarmente meritevoli di sostegno perchè si potevano configurare, oltre che come occasioni di svago, divertimento ed aggregazione, anche come occasioni di crescita del senso di appartenenza alla nostra comunità.
A fondamento di questo approccio stanno il significato ed il valore che io attribuisco alle associazioni ciascuna delle quali, in quanto espressione di una parte della collettività sarmatese, opera a beneficio della collettività medesima, essendo emanazione del nostro territorio, agisce "pro-loco", cioè a favore di Sarmato. Non mi sono mai sognata quindi di subordinare il riconoscimento di un contributo allo svolgimento di qualche pretesa mansione aggiuntiva (ad esempio la cura del verde pubblico svolta gratuitamente da un gruppo) con valore sociale, perchè ogni iniziativa associativa ha già di per sè valore sociale.
Può essere quindi giustificata l'affermazione di Francesco Marazzi contenente l'accusa di clientelismo? A prescindere dal fatto che la risposta potrebbe già essere evidente dal risultato elettorale, credo che sia difficile interpretare come "ricerca del consenso" l'azione di una amministrazione che svolge il proprio ruolo istituzionale, ossia quello di promuovere le iniziative della collettività, di garantire a tutti i gruppi del paese la possibilità di esprimere e concretizzare la propria progettualità culturale, ricreativa e sociale.
Ma se ancora questo non bastasse, si potrebbe anche ricordare che le associazioni sarmatesi mai hanno assunto una condotta "clientelare", mai si sono sentite nè mostrate docili strumenti per raccogliere voti (anzi, il più delle volte, a turno e pubblicamente, le associazioni lamentavano la scarsità del contributo economico o manifestavano varie critiche all'amministrazione).
Ora, al contrario, cosa abbiamo? Un'amministrazione che non spiega quali criteri segua per erogare contributi alle associazioni, che vincola la concessione del contributo alla presentazione dell'elenco dei soci e chiede alle associazioni di accollarsi l'esecuzione di lavori di manutenzione su aree pubbliche, che nei fatti non dà contributi a nessuno, che ingerisce nelle attività associative e si appropria di tutte le manifestazioni realizzate dalle associazioni, fregiandosi del successo ottenuto.

Sabrina

lunedì 13 settembre 2010

E noi paghiamo....!

Si dice in paese che il colore con il quale la nuova via Centrale di Sarmato era stata così alacremente dipinta ieri pomeriggio (domenica) non sia piaciuto all'Amministrazione o, forse, solo al Sindaco e che la ditta esecutrice sia stata costretta a fare il lavoro da capo.
Ma chi paga?

venerdì 10 settembre 2010

Cosa ne sarà del centro anziani di Sarmato?

Ieri sera ho ascoltato a Sarmato questa frase "Ogni gruppo ha bisogno di una sede" ed ho sentito il dovere di pubblicare anche qui questa lettera di "Uniti per Sarmato". Fino ad ora non l'avevo fatto perchè la consideravo troppo lunga per uno strumento informativo quale il blog, ma ora penso che il tema meriti tutta la pazienza dei lettori.
"Abbiamo assistito per più di un mese, come spettatori attenti, interessati, ma silenti, all’unica azione amministrativa degna di nota (anche se negativamente) nell’estate sarmatese ed abbiamo raccolto parecchie informazioni, che sono state utili per costruire un quadro piuttosto chiaro della situazione. Ormai le varie posizioni sono emerse in tutte le loro sfaccettature ed un giudizio fondato può essere formulato. Si tratta prevalentemente di un giudizio morale, in quanto, prima ancora di essere consiglieri comunali, siamo esseri umani e riteniamo che nessun fatto umano debba lasciarci indifferenti, siamo parte di una comunità e ciò che accade alle altre parti ci riguarda direttamente, soprattutto quando si tratta di una “parte debole”. Crediamo che in questi casi la vera preoccupazione non debba essere quella di nascondere agli occhi dei lettori di un quotidiano quanto il nostro piccolo paese sia travagliato, per tutelare un’immagine non realistica, bensì quella di manifestare pubblicamente il pieno sostegno a chi ha subito una manifesta ingiustizia, nella speranza che mai più possa accadere.
Il fatto è noto: il Sindaco ha cambiato la serratura della sede della locale associazione degli anziani (denominata, da statuto, “Centro sociale anziani di Sarmato”) senza preventivamente darne alcuna informazione ai membri dell’associazione. La causa scatenante del fatto è altrettanto conosciuta: gli anziani, impossibilitati per motivi personali e per età a garantire direttamente l’apertura della sede durante la fase dell’emergenza calore, così come ordinato dal Sindaco, hanno comunque reso possibile l’accesso agli spazi mettendo il Comune in condizione di utilizzare la loro sede, consegnando una chiave in Municipio. D’altra parte l’ordinanza del Sindaco recitava: “dovrà rimanere accessibile il locale principale” del Centro, senza però precisare con quali modalità l’accessibilità dovesse essere garantita (e la logica ci dice che mai un Sindaco avrebbe potuto chiedere agli anziani di sobbarcarsi direttamente ed esclusivamente la gestione di una emergenza che minaccia proprio gli anziani stessi). Non si può quindi affermare che gli anziani non abbiano ottemperato all’ordinanza sindacale, poiché il centro è stato reso accessibile, e la consegna di una sola chiave non può essere addotta come motivazione valida per giustificare l’improvvisa estromissione dell’associazione dalla sede che ha utilizzato per tanti anni.
Anche la presenza di una convenzione scaduta da tempo, rappresenta una condizione molto labile e solo formalistica per un’azione che probabilmente è ai limiti della legalità. E’ una condizione labile in quanto da mesi il direttivo dell’associazione, durante un colloquio alla presenza di vari membri dell’Amministrazione, aveva segnalato la situazione al Sindaco il quale non aveva dato particolare peso alla cosa; è formalistica, cioè priva di contenuto, perché un atto quale una convenzione è solo la cornice esteriore che deve suggellare ed ufficializzare la vera sostanza, ossia una volontà concordata attraverso un confronto ed un dialogo che il Sindaco non ha mai cercato.
Quali sono allora le vere ragioni che hanno indotto il Sindaco a tale gesto? Esse devono essere ricercate in tempi e in episodi più remoti, sono ragioni di natura politica, ma di una politica deteriore e becera.
Il Sindaco, resosi conto della debolezza delle sue prime argomentazioni, ha rincorso via via altre giustificazioni per validare il proprio atto (è addirittura arrivata a sostenere che il cambio della serratura si è reso necessario per motivi di sicurezza, in quanto nella cucina ci sono coltelli con i quali qualcuno avrebbe potuto farsi male), ma chi meglio ha dichiarato i reali moventi è l’Assessore esterno all’Urbanistica Milena Buzzi, la quale per l’occasione ha vestito in modo molto sintomatico i panni politici del coordinatore locale del Pdl.
Il suo intervento sulle pagine di Libertà è illuminante: l’associazione “Centro sociale anziani di Sarmato” è stata estromessa dalla sua sede per puro spirito di rivalsa, per ripicca, diciamolo pure, per vendetta. Voci di piazza hanno riportato all’assessore/coordinatore che lo scorso anno, dopo la vittoria elettorale del centro-destra, qualche libero cittadino sarmatese, membro del centro anziani, ovviamente a titolo esclusivamente personale, avrebbe dichiarato di non voler collaborare con la nuova amministrazione ed ecco che l’ira funesta si è scatenata! Ammesso e non concesso che certe affermazioni siano state fatte, in un momento di sconforto ogni singola persona può esprimere il proprio stato d’animo in varie maniere, salvo poi accettare il verdetto elettorale e continuare a svolgere il proprio ruolo ed il servizio a favore di una collettività, come dimostrato dal fatto che il “Centro sociale anziani” ha mantenuto un impegno collaborativo nei confronti del Comune.
Ci chiediamo: come è possibile che un’Amministrazione (e ci riferiamo qui a TUTTA LA MAGGIORANZA COMPATTA, in quanto nessuno tra gli amministratori si è pubblicamente dissociato dall’azione del Sindaco) confonda ipotetici commenti di una piazza con la riconosciuta e meritoria attività di un’associazione operante nel paese da 15 anni? Come è possibile che un’Amministrazione segua il criterio operativo della punizione di eventuali dissenzienti e non quello della ricerca di un vero consenso, fondato sull’apertura, sul dialogo e sull’impegno nella risoluzione dei problemi delle persone? Come è possibile che un’Amministrazione che ha vinto le elezioni per 12 voti assuma in così breve tempo un atteggiamento totalitario, fondato sulla propaganda e sul terrore (il messaggio in paese è chiaro: oggi la scure si è abbattuta sul Centro anziani vediamo a chi toccherà domani)?
Sono questi i segni della povertà politico-culturale di un’Amministrazione che, in nome di una procedura burocratica, crede di poter schiacciare la correttezza morale, che interpreta l’unità del paese come riconduzione di tutto e tutti ad un pensiero unico e come annullamento dell’autonomia dei singoli e dei gruppi sociali, che varia pesi e misure nella gestione degli spazi pubblici a seconda della simpatia che prova per persone ed associazioni. Il dialogo promesso ai Sarmatesi si è trasformato in monologo, la partecipazione in inquadramento ed irreggimentazione e l’arbitrio guida l’ azione amministrativa?"
UNITI PER SARMATO

venerdì 27 agosto 2010

Come accogliere la proposta di Bersani?

Dopo un mese in cui solo i rappresentanti del centrodestra sono rimasti sulla scena mediatica, finalmente il PD ha dato segnali di vita. Ovviamente dividendosi. Prima Veltroni sul Corriere e poi Bersani su Repubblica.

A parte questo, vi invito a leggere la proposta del Segretario del PD (cliccando qui), che in sintesi propone di abbandonare definitivamenbte il capitolo dell'Unione e di creare un "Nuovo Ulivo" e una "Grande Alleanza democratica", anche con forze opposte al centrosinistra, per sconfiggere definitivamente Berlusconi.

Un monito interessante a mio parere (anche se in un politichese un po' stretto e poco comprensibile) che dovrebbe farci riflettere anche a livello locale... vi faccio una domanda:

Come accogliere nel nostro piccolo la proposta di Bersani di un "Nuovo Ulivo"?

e poi...

Il suo discorso sull'Alleanza Democratica vale solo a livello nazionale o anche a Sarmato, con la Giunta che ci ritroviamo e i malumori di parte del centrodestra, è possibile un'ampia convergenza contro l'attuale amministrazione?

Aspetto vostre risposte!
Luigi

mercoledì 4 agosto 2010

Sopralluogo: di chi?

Apprendiamo dai giornali che giovedì 5 agosto i rappresentanti delle amministrazioni provinciale e comunale, oltre ai tecnici di Arpa ed Ausl, effettueranno un sopralluogo presso l’impianto di compostaggio di Sarmato allo scopo di appurare le cause dei cattivi odori che da qualche tempo si sentono nelle zone limitrofe e di definire gli eventuali provvedimenti.
A prescindere dal fatto che visite ispettive e controlli all’attività sono sempre stati una costante, sia per il vecchio che per il nuovo stabilimento, l’iniziativa arriva a solo due mesi di distanza da un incontro pubblico che si era svolto a Sarmato agli inizi di giugno, durante il quale era emersa una valutazione sostanzialmente positiva sull’impianto di Berlasco. Il Sindaco e l’Assessore all’ambiente avevano evidenziato tutte le loro azioni tese a rendere ottimale il funzionamento, raccomandando ai cittadini di avere fiducia nei confronti delle istituzioni preposte ai controlli (che, ancora una volta, avevano sottolineato come i Sarmatesi non siano sottoposti a rischi ambientali superiori rispetto a quelli degli altri residenti della provincia e della Pianura Padana), dopo che per anni proprio le stesse Marazzi e Tanzi avevano aspramente condannato l’attività di compostaggio e sollevato sospetti circa il corretto operato di Arpa ed Ausl.
Dopo aver assistito a questo radicale cambio di prospettiva da parte dell’Amministrazione comunale in carica, rileviamo oggi una presa di posizione piuttosto dura dell’Assessore provinciale Allegri i cui toni, con i quali annuncia il prossimo sopralluogo, sono ben diversi rispetto a quelli usati a giugno dal Sindaco. Cosa è successo in questo breve lasso di tempo?
La prima novità che si può individuare è la paternità dell’iniziativa che, in base alle parole del vice sindaco di Sarmato, dovrebbe attribuirsi alla Lega, fedele ai propri impegni assunti in campagna elettorale. Sembra infatti che la visita all’impianto, più che un intervento richiesto dal Comune di Sarmato e quindi promosso da istituzioni (come avveniva nel passato, quando non c’era bisogno di scomodare i partiti per effettuare controlli al compostaggio), sia da intendersi come un atto di partito, forse anche come un’azione di propaganda con la quale si antepone un’appartenenza politica ad un ruolo istituzionale.
Ulteriore anomalia, che potrebbe confermare quanto sopra asserito, è rappresentata dal fatto che nell’iniziativa non è stato assolutamente coinvolto il Comitato paritetico per il monitoraggio dell’impianto di Berlasco, voluto dalla precedente Amministrazione e sancito attraverso un accordo con la ditta Maserati. Il Comitato, che comprende anche rappresentanti della Minoranza comunale, oltre che della Maggioranza, della ditta, di associazioni ambientaliste, Arpa ed Ausl, dovrebbe essere investito di ogni problema riguardante l’impianto di compostaggio e coinvolto nelle iniziative relative. In realtà, per volontà dell’attuale Amministrazione comunale (che addirittura per il caso in esame sembra aver delegato ad un partito una propria competenza), questo organismo viene progressivamente svuotato delle sue funzioni e potenzialità, ridotto a semplice ricettore di informazioni postume e tardive, senza alcuna possibilità propositiva ed operativa.
In conclusione, condividiamo e sosteniamo ogni azione che tutela l’ambiente e la salute delle persone, ma esprimiamo un interrogativo: poiché la battaglia contro l’impianto di compostaggio nel passato è stata un utile mezzo per ottenere consensi ed ha fatto soprattutto leva sui timori delle persone (le quali hanno poi sono stati ripagati con un vistoso cambiamento di atteggiamento da parte di chi aveva raggiunto l’obiettivo elettorale), dovremo ancora nel futuro subire un uso strumentale e propagandistico della questione?


Uniti per Sarmato

mercoledì 28 luglio 2010

Blogger in piazza contro il bavaglio



Da oggi a mezzanotte in Piazza Montecitorio a Roma inizierà la protesta non stop dei blogger contro il Bavaglio alla Rete. L'obiettivo è di arrivare alla modifica del comma 29 del decreto Alfano, la disposizione che prevede per i blog l'obbligo di rettifica entro 48 ore.
Tra le proposte per correggere la norma c'è quella della "rettifica fai da te", un modo per consentire agli utenti di un blog di intervenire su ciò che viene pubblicato.

Infatti, come già accaduto su questo Blog, è bastato che tra i commenti si chiedessero spiegazioni, precisazioni o rettifiche e queste sono sempre state date. E' per questo inutile e dannoso un obbligo di legge: sono i lettori, che liberamente possono commentare, a garantire la correttezza delle informazioni. Se il Blogger persiste nel dire il falso o nel calunniare, esiste pur sempre la legge e le sanzioni relative...Perchè dunque imbavagliare così la libertà di informazione? Perchè si ha così paura (anche nel nostro piccolo Sarmato) della possibilità di informare in modo indipendente?

Come ha commentato Fabio Chiusi su Repubblica: "Il punto è che il codice deontologico di un blog sono i suoi lettori. Saranno loro a mettere in evidenza un eventuale errore. E a chiedere, tramite i commenti, una rettifica. Succede di sbagliare, ma con un po' di onestà intellettuale tutto si aggiusta. Quando questa viene a mancare, non c'è legge che tenga".

Il Blog Sarmato Domani, grazie alla libertà di commento decisa fin dalla sua apertura, non ha bisogno (e non accetta) alcun bavaglio.

Luigi

mercoledì 21 luglio 2010

Parliamo di politica: Vendola e le fabbriche del domani



Cari amici del Blog,
vi propongo di uscire per un attimo da Sarmato e parlare di politica "generale"... per poi immediatamente rientrare nel nostro piccolo (grande) Paese...

Pochi giorni fa Nichi Vendola, governatore della Puglia e leader di Sinistra, Ecologia e Libertà, ha lanciato l'idea delle "Fabbriche", ovvero di laboratori politici in cui mettere in campo nomi e idee per arrivare alle future elezioni con una classe politica rinnovata e un programma partecipato e discusso con la gente... tre anni prima (o forse meno?!?) dall'appuntamento elettorale.

Non voglio sponsorizzare il politico, ma l'idea. E qui tornare a Sarmato.

Non credete che sia il momento di mettere da parte circoli e partiti ed iniziare a "fabbricare" un'alternativa "trasversale" a questa destra?
Mettere intorno ad un tavolo persone di diversa provenienza che hanno in comune un'idea alternativa del governo del Paese?

Se ci pensate, le critiche alla sinistra apparse anche su questo Blog sono state sempre rivolte al passato, ad uno schema vecchio che sa di "guerra fredda". Non credete che iniziando a proporre qualcosa di nuovo si possa dribblare questa mentalità che ha soffocato tutti (non solo politici ma associazioni, gruppi sportivi, religiosi ecc.) per anni?

Condivido in pieno la mano ferma e dura dell'opposizione capeggiata da Sabrina, che sta dando a mio avviso un forte segnale di presenza nel Paese... ma di mani ce ne sono due, ed è forse arrivato il momento di far lavorare anche quella della costruzione (riprendendo il nome del Blog) del Sarmato di domani.

Che ne pensate?

Luigi

domenica 11 luglio 2010

"Decalogo" bis

Poichè il nostro volantino sembra aver suscitato un certo dibattito e, soprattutto, una naturale esigenza di capire meglio le cose, ritorno sui 10 punti per chiarire alcuni aspetti che, data la necessaria sintesi, sono stati forse poco esplicitati.
1. Mi spiace che l'unico elemento degno di nota fosse la mia acidità...come si dice in dialetto, si guarda la pagliuzza e non si vede la trave (cioè, la modifica di uno Statuto e di un Regolamento con atto d'imperio, per creare una carica inutile...).
2. Visto che io sono di parte e, per qualcuno, dico anche tante bugie, invito tutti a richiedere in Comune l'osservazione al PTCP che il Sindaco, in data 29 settembre 2009, prot. 7176, ha inviato in Provincia, contenente le seguenti parole:"Valutato -il discutibile valore ambientale dell’area in virtù della sua collocazione, dell’origine artificiale e dello stato di antropizzazione della stessa...omissis...si richiede una riperimetrazione dell’area in questione da condividere con l’Amministrazione Comunale".
3. Nessuno ha mai messo in discussione che chi usufruisce di un servizio lo debba pagare. Nessuno ha mai neppure contestato la validità del pedibus. Ma, ribadisco, allora per quale motivo si sono acquistati due scuolabus nuovi con una spesa di 150 mila euro se resta in vigore un Regolamento che esclude molti utenti dal servizio? Li mettiamo in circolazione semi-vuoti?
4. La logica secondo cui col cambio dell'Amministrazione debba cambiare anche tutto il resto regge veramente poco, soprattutto nel caso in questione. Le persone non sono burattini a cui ciascuno tira il filo che crede, a maggior ragione se si tratta di anziani per i quali, magari, la stabilità che rassicura è fondamentale. Garantisco che il cambio meta non è assolutamente stato discusso con i diretti interessati, che sono stati costretti ad organizzarsi in totale autonomia per continuare ad effettuare il soggiorno nella solita località e con la compagnia ormai consolidata. Ma, anche in questo caso, consiglio di raccogliere informazioni dai diretti interessati.
5. Sul passaggio a livello abbiamo già scritto e detto tanto...è stato e resta un errore ed entro breve si dimostrerà in tutto il suo "splendore" negativo.
6. Ritengo opportuno considerare attentamente le modalità con le quali sono stati fatti gli aumenti: in percentuali molto elevate (ben diverse da quelle adottate durante il mio mandato), in corso d'anno, senza alcuna preventiva nè successiva comunicazione agli utenti (la delibera di Giunta era stata assunta poche ore prima dell'assemblea pubblica di presentazione del bilancio di previsione, ma nessuno dell'Amministrazione ha avuto il coraggio di parlare chiaro con i cittadini!). E la reazione delle famiglie si è espressa molto chiaramente, quindi...si interpellino pure loro per capire meglio.
7. Credo che su questo punto Simone Berna sia stato assolutamente chiarificatore! Grazie per il tuo intervento, Simone.
10- Certo, Torreggiani ed io, per alcuni periodi abbiamo chiesto l'aspettativa dal lavoro e quindi abbiamo percepito l'indennità di mandato in misura completa, come previsto dalla normativa vigente. Qual è la differenza tra la nostra situazione e quella dell'attuale Giunta? Date le nostre condizioni di lavoro (io, ad esempio, avevo la sede a Parma, dove mi sarei dovuta recare ogni giorno), eravamo necessitati a chiedere l'aspettattiva; gli attuali assessori, al contrario non sono in questa situazione e conservano le loro posizioni professionali(due di loro sono addirittura in pensione). Essendo in aspettativa, Torreggiani ed io non percepivamo alcun stipendio; gli attuali assessori invece mantengono inalterate le loro entrate, chi i compensi da libero professionista, chi la pensione, senza subire alcuna decurtazione. Proprio per questo motivo riteniamo che i 6500 euro di aumenti per le indennità degli assessori possano essere meglio impiegati, soprattutto da chi non smette di urlare allo scandalo per le presunte spese inutili della mia Amministrazione, da chi aumenta in modo spropositato le tariffe per le famiglie sarmatesi e da chi giustifica ogni rifiuto opposto a richieste di aiuti o contributi con il solito ritonello: non abbiamo più soldi!

Per concludere, che dire di tutti quelli che fanno parte del 51% che ha votato il sindaco Tanzi e si dichiarano delusi? In piazza e nei bar ci sono anche loro, perchè non ascoltarli?

domenica 27 giugno 2010

I 12 mesi dell'Amministrazione tanzi in 10 Punti

1. “FINALMENTE” ANCHE NOI ABBIAMO IL PRESIDENTE (DEL CONSIGLIO COMUNALE). La prima mossa dell’Amministrazione Tanzi è stata la modifica dello “Statuto comunale” e del “Regolamento del Consiglio comunale” allo scopo principale di istituire una figura nuova per Sarmato: il presidente del Consiglio comunale. La modifica dei due importantissimi documenti (rappresentano l’essenza del Comune medesimo) è avvenuta senza alcun confronto nell’apposita Commissione consigliare, quindi senza alcun preventivo parere del gruppo di Minoranza. Presidente è stato poi eletto il consigliere Piero Sasso, quello che alle elezioni aveva ottenuto più voti ma al quale non è stato conferito alcun assessorato. Qual è il suo ruolo? Sulla carta (cioè nel Regolamento) sembrerebbe avere compiti altamente significativi; nella pratica si riduce a “dirigere il traffico” degli interventi durante i Consigli comunali; ancora più in pratica, deve zittire la capogruppo di Minoranza, l’unica per la quale viene calcolata al secondo la durata degli interventi (che onore!).

2. MENO AMBIENTE, PIU’ CEMENTO. A fine settembre 2009, il Sindaco ha inviato alla Provincia un’osservazione per il PTCP con la quale evidenziava il “discutibile valore ambientale” della zona vasche ex Eridania (quella classificata come Zona di Protezione Speciale dall’Amministrazione Gallinari con l’obiettivo di trasformarla in un’oasi ambientale) e ne chiedeva la riperimetrazione, cioè il ridimensionamento. Sempre nello stesso periodo, durante un incontro con il Presidente della Provincia, il Sindaco Tanzi sollecitava all’Amministrazione provinciale un impegno a favorire la creazione di una tangenziale che collegasse il casello autostradale di Castel San Giovanni (in zona Polo logistico) con l’area ex Eridania, attraversando proprio la ZPS. Ma nell’attuale Amministrazione non erano presenti anche ferventi ambientalisti? Hanno barattato l’oasi ambientale con capannoni e tangenziale, nonostante la diversa opinione dell’Assessore provinciale all’Ambiente che ha “tirato le orecchie” al nostro?

3. LO SCUOLABUS NON E’ PIU’ PER TUTTI. Le novità dell’autunno 2009 sono state tante. Con la ripresa dell’anno scolastico, infatti, l’Amministrazione ha adottato un nuovo regolamento per lo scuolabus (anche questo non discusso in Commissione consigliare) che esclude dal servizio una parte consistente di bambini dal servizio. Motivazioni? Le più varie: non ci sono posti a sufficienza per tutti i richiedenti; i costi del servizio sono troppo alti; chi ha un genitore che non lavora, può essere accompagnato a scuola dalla famiglia; i pulmini sono vecchi, possono rompersi e sono molto pericolosi. Risultato: le famiglie devono arrangiarsi come possono, gli scuolabus girano con dei posti vuoti e il Comune, avendo meno utenti, incassa meno soldi per coprire i costi. Ora l’amministrazione ha avviato la procedura per acquistare due nuovi scuolabus; gireranno ancora con posti liberi? Evidentemente sì, visto che la Maggioranza ha respinto la mozione di Uniti per Sarmato con cui si chiedeva, una volta acquistati i nuovi pulmini, di riconoscere il servizio a chiunque ne facesse richiesta.

4. NIENTE CINEMA E NIENTE MARE PER GLI ANZIANI. Dai bambini agli anziani: anche i servizi per gli anziani sono stati ridimensionati. Il cinema pomeridiano a S. Nicolò (che aveva costi irrisori, ma gradimento altissimo) è stato eliminato ed i soggiorni invernali al mare (con costi quasi nulli) non possono più avere come meta quella scelta dagli anziani medesimi (dove ormai si erano formate compagnie di amici ben affiatati) ma è quella imposta dal Comune.

5. SOPPRESSO IL PASSAGGIO A LIVELLO DI VIA VERATTO ED ELIMINATA LA STRADA. Sicuramente la scelta più incisiva e qualificante è però rappresentata dalla chiusura del passaggio a livello di via Veratto, con la conseguente eliminazione di una strada pubblica. La soppressione è stata affrettata (il Sindaco si è fatto fregare dalle Ferrovie che hanno presentato come obbligatoria la chiusura entro il 2009, peccato che tale “obbligo” si sia manifestato solo a Sarmato) e discussa con un solo utente di quel passaggio (agli altri residenti della zona non è neppure stata data comunicazione attraverso una lettera), ha preceduto di diversi mesi l’inizio dei lavori di sistemazione della misera viabilità alternativa esistente ed ha portato al Comune una cifra irrisoria: solo 500 mila euro in cambio della perdita di un diritto pubblico e di un servizio per i cittadini! In aggiunta, via Veratto sarà sbarrata e potrà essere usata solo da un privato e dai ciclisti, ma il Comune continuerà a pagare la manutenzione!

6. ANDARE AL NIDO, A SCUOLA E IN MENSA COSTA MOLTO DI PIU’. Il bilancio di previsione 2010 ha poi portato un’altra sorpresa per i Sarmatesi: sono state aumentate le tariffe dei servizi educativi e scolastici (rette nido, buoni mensa) del 30% e le tariffe scuolabus del 20%. Evidentemente la crisi per le famiglie sarmatesi non c’è e, da un giorno all’altro, ad anno scolastico in corso, l’Amministrazione chiede ai genitori di spendere un bel po’ di soldini in più per mandare al nido e a scuola i propri bambini. Eh, si sa, i figli costano….dicono…

7. TAGLIAMO LE SPESE INUTILI. Che ottima notizia, soprattutto in un periodo di crisi internazionale (anche se non per le famiglie sarmatesi, come detto sopra). Andando però a vedere quali sarebbero state le spese inutili sostenute dalla precedente Amministrazione troviamo praticamente solo i contributi alle associazioni. E sì perché la giunta Tanzi ha congelato i contributi che annualmente venivano erogati alle associazioni del paese per l’organizzazione di attività ed eventi (Festa del salame, Sun Rock festival, Sagra di S.Rocco, attività sportive, ecc). Forse questa decisione dipende dal rifiuto della associazioni di svolgere attività richieste dal Comune, come ad esempio adottare e tenere pulita a proprie spese un’area verde pubblica?

8. SOSTITUIAMO I LAMPIONI, QUELLI NUOVI PERO’. Il programma di risparmio energetico dell’Amministrazione prevede di installare lampioni a led (con un consumo energetico inferiore rispetto a quelli tradizionali), ma invece di sostituire quelli più vecchi in centro paese (che magari hanno costi di manutenzione piuttosto elevati) hanno deciso di cambiare quelli sulla via Emilia, installati meno di un anno fa (probabilmente solo per dire che la vecchia Amministrazione aveva sbagliato). Forse i 60 mila euro necessari per i lampioni potrebbero essere meglio impiegati per sistemare adeguatamente via Centrale, invece di rappezzarla.

9. QUANTO E’ IN RITARDO IL PSC! Questo diceva la precedente Minoranza, questo ha continuato a dire la nuova Maggioranza per criticare quella passata. Ma in 12 mesi non si è mosso nulla, eppure il quadro conoscitivo era pronto, la valsat praticamente fatta; dove sono finite tutte le loro idee riguardo la nuova pianificazione urbanistica del territorio? Con chi le stanno discutendo? Quali accordi stanno costruendo prima di confrontarsi pubblicamente in Commissione consigliare?

10. LA GIUNTA TANZI SI RADDOPPIA L’INDENNITA’. Per concludere in bellezza i primi 12 mesi, la Giunta si è fatta un regalo: per quanto gli assessori continuino a percepire integralmente chi la pensione, chi i propri onorari di liberi professionisti, la Maggioranza compatta in Consiglio comunale ha deliberato di portare al livello massimo consentito dalla legge le indennità di carica degli assessori, con un aumento di 6.500 euro all’anno.

NOI DELLA MINORANZA ABBIAMO FATTO E FAREMO VARI INCONTRI PUBBLICI SU QUESTI TEMI MA…
…PER CHI VOLESSE CONOSCERE LE NOSTRE IDEE, LE NOSTRE OPINIONI E DIALOGARE CON “UNITI PER SARMATO” ANCHE VIA ETERE, PUO’ COLLEGARSI AL NOSTRO BLOG AL SEGUENTE INDIRIZZO www.sarmatodomani.blogspot.com

VI ASPETTIAMO

martedì 22 giugno 2010

Lo spirito del blog

Saluto e ringrazio tutte le nuove persone (Giuseppe, Gigi, Paolo, Lorenzo) che hanno deciso di partecipare al nostro blog non più solo come lettori ma anche in maniera attiva scrivendo commenti e ri-saluto coloro che solo saltuariamente scrivono (ma so che leggono assiduamente).
Garantisco che tutti i vostri suggerimenti e le proposte saranno presi in considerazione, valutati e oggetto di riflessione, così come le critiche (anche quelle un po' offensive e arbitrarie che ci ha rivolto Francesco).
Nessuno di noi intende dividere alcunchè, soprattutto il paese, anche perchè molti di noi, da diverso tempo, si stanno impegnando in prima persona per Sarmato (con tutte le conseguenze del caso: critiche, insulti, offese, sconfitte, ma anche riconoscenza e sostegno). Confesso che il mio sogno sarebbe quello di veder scomparire tutte le fazioni, i fans (i quali, in quanto fanantici trasformano le cose e le persone in idoli che, si sa, affascinano ma ottenebrano anche le menti) e di vedere apparire persone che, fortemente ancorate ad idee e valori, lottano non per far prevalere una parte ma per il trionfo del nostro paese.
Forse non sempre chi si riconosce in "Uniti per Sarmato" riesce ad agire in questa maniera, ma difficilmente possiamo essere smentiti quando denunciamo che coloro che attualmente amministrano seguono una logica di opposizione, venendo meno al proprio ruolo di tutori super partes degli interessi di una collettività. Proprio di fronte a certe scelte dell'amministrazione, considero inaccettabile l'atteggiamento fideistico (che nuoce al paese e anche alle persone che lo assumono) che il più delle volte si traduce in un rinfacciare gli errori passati per non parlare di quelli attuali.
Sicuramente l'obiettivo di questo blog non è quello di scendere in sfide su chi ha sbagliato e sta sbagliando di più; vogliamo informare, cioè evidenziare cose che altri preferiscono tenere in ombra e mostare le cose anche dal nostro angolo visuale, vogliamo ascoltare le idee e le posizioni di tutti e vogliamo confrontarci.
Proprio per questo ribadisco la sollecitazione che già avevo rivolto ad un commento di Francesco e che anche Luigi ha richiamato: entriamo nei contenuti dei post ed esprimiamo pensieri, opinioni e giudizi.
Sabrina

martedì 15 giugno 2010

Progetto Oasi Sarmato: on-line l'intero studio

Cari amici del Blog,

a seguito di numerose richieste e di contraddittorie dichiarazioni sulla presenza o meno, nei cassetti del municipio, del progetto realizzato dal sottoscritto e da Massimo Casalini sulla riqualificazione delle vasche ex Eridania... ho deciso di pubblicarlo on-line rendendolo accessibile a tutti.

In questo modo tento di rispondere anche all'Assessore Marazzi che mi ha chiesto gentilmente la disponibilità per confrontarci su idee e proposte riguardanti i temi ambientali: in questo progetto c'è tutta l'idea di cui tanto si parla ma che forse pochi conoscono nei dettagli: un'idea nè di destra nè di sinistra, per cui tutti potremmo lavorare insieme.

Leggere il progetto è molto semplice, basta cliccare QUI

Vi si aprirà una pagina in cui è possibilile leggere (cliccando "open")oppure direttamente scaricare sul vostro pc(cliccando "download")l'intero lavoro.

Buona lettura, sopratutto agli Amministratori che non hanno avuto la possibilità, fino ad ora, di visionare il progetto.

Luigi

sabato 12 giugno 2010

Anonimato

Come già rimarcato a proposito di altri commenti, devo di nuovo ricordare che il nostro blog è aperto a tutte le opinioni, a tutte le posizioni, a tutte le critiche, ma chiunque voglia esprimersi deve farlo senza ricorrere all'anonimato.
Purtroppo infatti, nonostante il tenore puramente ironico del commento al post dedicato all'assemblea sull'impianto di compostaggio,l'Assessore all'Ambiente di Sarmato si è sentita molto offesa perchè qualcuno le ha attribuito un po' di "confusione politica" (fatto che non ha alcuna rilevanza penale) e quindi si sente costretta a procedere per vie legali.
Se penso alle accuse che io avevo ricevuto da "Rinascere con Sarmato" (ex Minoranza ora diventata Maggioranza con una nuova veste, quella del PDL e della Lega), sinceramente mi viene da sorridere leggendo un giudizio sagace e con molti contenuti assolutamente veri (ad esempio, la sig.ra Marazzi aveva effettivamente partecipato alla fondazione del PD, è documentabile) quale quello in questione.
Per correttezza chiedo comunque all'autore del testo di pubblicare il proprio nome, anche a dimostrazione del fatto che nessuno di noi vuole mettere alcun bavaglio (a differenza del nostro governo)ma intende affermare con orgoglio le proprie idee.
Mi auguro di non dover più ricorrere a richiami di questo tipo.......
Scrivete in tanti e firmatevi!

Sabrina

giovedì 10 giugno 2010

Assemblea pubblica: un anno di attività del compostaggio

Ringraziamo il Sindaco che, durante l’assemblea pubblica dedicata all’illustrazione dei risultati del primo anno di attività dell’impianto di compostaggio, ci ha voluto impartire una lezione di cittadinanza attiva, raccomandando in maniera accorata a tutti i Sarmatesi di collaborare nella risoluzione dei problemi del paese e, soprattutto, di avere fiducia nei confronti delle istituzioni, riferendosi in modo particolare ad Arpa e ad Azienda USL presenti in qualità di relatori all’incontro dedicato all’impianto di compostaggio di Sarmato.

Ma nello specifico, a chi era rivolto quel caldo invito?

I rappresentanti di “Uniti per Sarmato”, tanto quando erano in Maggioranza (amministrazioni Torreggiani e Gallinari) quanto ora che sono in Minoranza, hanno sempre avuto fiducia nelle istituzioni impegnate a verificare lo stato dell’ambiente e della salute del paese, istituzioni che, ancora ieri sera come negli ultimi 12 anni, hanno ribadito a chiare lettere che i cittadini di Sarmato non sono sottoposti a rischi ambientali superiori rispetto a quelli degli altri residenti della provincia e della Pianura Padana.

Un evidente cambio di prospettiva, che lascia sgomenta più di una persona in paese, viene invece manifestato dagli attuali amministratori i quali, quando sedevano sui banchi della Minoranza, non perdevano occasione per esprimere tutte le loro preoccupazioni e la loro contrarietà per il vecchio e per il nuovo impianto di compostaggio, sospettando che provocassero danni gravissimi alla salute, nonostante le indagini condotte da Arpa e Ausl.

L’Assessore Marazzi, membro dei due comitati ambientalisti di Sarmato, in veste di consigliere di Minoranza aveva ripetutamente invocato il fermo dell’impianto vecchio (possibile, a suo dire, attraverso un’ordinanza del Sindaco, responsabile della salute dei cittadini), aveva sempre contrastato l’avvio del nuovo e costantemente richiesto indagini ambientali, epidemiologiche e sanitarie, da estendere anche ai comuni limitrofi. Ora che è in Maggioranza, durante il Consiglio comunale respinge una mozione di “Uniti per Sarmato”, in cui si propone di coinvolgere anche tutti i comuni della bassa Val Tidone in una progettazione ambientale condivisa, e in assemblea pubblica si limita ad affermare, facendo eco al Sindaco, che si è trovata un impianto autorizzato da altri, segnalando che il suo impegno è quello di farlo funzionare nel migliore dei modi.

E no sig. Assessore! Se lei ha sempre condiviso con i comitati la preoccupazione circa possibili effetti nocivi di quell’attività sulla salute delle persone, manifestando aperta sfiducia nei confronti di Arpa ed Ausl, è suo dovere morale e legale prendere gli opportuni provvedimenti e condurre tutte le indagini necessarie ad appurare la verità o in alternativa, vista la palese e contraria opinione della Maggioranza di cui fa parte, non le resta altro che dimettersi.

Probabilmente non siamo noi della Minoranza ad aver bisogno di sermoni etici sulla coerenza e sulla responsabilità istituzionale.

Uniti per Sarmato

Riconoscimenti al lavoro dei giovani sarmatesi

Un paio di settimane fa si è svolta a Sarmato la tradizionale "Festa del salame" con un programma decisamente ricco e variegato.
Anche l'Amministrazione comunale ha organizzato qualche inizitiva nell'ambito della festa e, precisamente, ha offerto alla dott.ssa Sara Marazzi e al dott. Simone Maganuco l'opportunità di presentare pubblicamente i risultati e le prospettive del lavoro, svolto con le scuole, avviato attraverso il progetto "A caccia di Mammuth", che anche l'Amministrazione precedente aveva sostenuto.
Si tratta di una pregevole ricerca che vuole fare conoscere e valorizzare le risorse ambientali di un'area molto specifica del territorio sarmatese: la foce del Tidone. Molto importante è stata l'attività didattica con le scuole che ha consentito di far conoscere ai bambini del nostro paese quell'angolo naturale e di approcciarlo attraverso una prospettiva geologica e paleontologica grazie alle competenze e alla passione dei due giovani ricercatori sarmatesi Marazzi e Maganuco. L'auspicio è sicuramente che a questa fase di ricerca possa fare seguito un intervento pratico di valorizzazione di tale area.

Esiste però a Sarmato anche un altro studio, finanziato dalla precedente amministrazione, che individua un'area di alto valore ambientale e ne definisce le possibilità di sviluppo: la ricerca condotta dai dott.ri Luigi Torreggiani e Massimo Casalini sulla Zona di Protezione Speciale nelle vasche dell'ex zuccherificio.
Perchè l'Amministrazione comunale di Sarmato si ostina ad ignorarla?

Sabrina

Riprendiamo i lavori

Dopo un lungo periodo di silenzio, riprendono i lavori sul blog o, meglio, riprendono le considerazioni varie su quanto accade in paese. E cosa accade?
In primo luogo, ormai è noto e dibattuto, nell'ultimo consiglio comunale la maggioranza di Sarmato, compattamente ed unanimamente, ha deciso di raddoppiare l'indennità degli assessori, portandola alla cifra massima consentita dalla legge (che riconosce a liberi professionisti e a pensionati di godere appunto di una quota doppia rispetto a quella riconosciuta a chi ha un lavoro dipendente).

La legge prevede questa possibilità e la Giunta sarmatese ne usufruisce, nulla di male quindi.

Ma...per un'amministrazione che è ben consapevole della crisi generalizzata (ormai lo ha dovuto ammettere anche il leader Berlusconi) e che fonda tutte le proprie argomentazioni sul fatto che l'amministrazione precedente non ha lasciato soldi nelle casse del Comune, forse si tratta di una mossa un pochino fuori luogo.
E sì perchè, mentre la giunta Gallinari costava 5.300 euro all'anno, quella Tanzi costa 13.500 euro (i quali comprendono anche l'indennità per il Presidente del consiglio comunale, figura mai esistita a Sarmato ed istituita solo da questa amministrazione).
Il tutto stupisce anche alla luce dei continui provvedimenti del governo finalizzati a ridurre i costi delle pubbliche amministrazioni e stride se confrontatato con il vanto del nostro Sindaco, quello di aver ridotto le spese correnti del Comune di 70 mila euro! (A proposito di questi 70 mila euro...avevo già dimostrato in Consiglio comunale che quella affermazione era una grande bufala, frutto di un confronto tra un bilancio di previsione 2010 e un assestamento 2009, ma nell'ultima variazione di bilancio è arrivata la prima conferma di quanto sostenevo: le spese correnti del Sarmato sono già cresciute di 50 mila euro rispetto a tre mesi fa).
Gli 8.000 euro di differenza potevano essere impiegati in tanti modi migliori...magari per ridimensionare gli aumenti tariffari che gravano sulle famiglie...
Ad ogni modo, Sindaco e qualche Assessore hanno gridato allo scandalo quando la minoranza si è permessa di denunciare pubblicamente l'incremento delle indennità e, naturalmente hanno dovuto trovare giustificazioni dei loro atti da mettere in circolazione sulla piazza. Ne elenco alcune:
  1. la legge ce lo impone (falso!)
  2. quando un'amministrazione lavora bene è giusto che venga pagata (molto opinabile, anche perchè non è uno stipendio ma solo un'indennità)
  3. il Sindaco Gallinari percepiva l'indennità completa (cioè 1.100 euro) mentre il Sindaco Tanzi la riceve dimezzata quindi, complessivamente, questa amministrazione non costa di più (in verità, solo per un anno del mio mandato ho chiesto l'aspettativa dal lavoro, e quindi ho ricevuto l'indennità piena, ma solo perchè la mia sede di lavoro era prima a Ferrara e poi a Parma e, non essendo una docente universitaria ma solo un'insegnante di liceo, non avrei avuto la possibilità di gestirmi gli orari e i corsi ma sarei stata vincolata dalle decisioni della scuola; non è inoltre trascurabile un altro fatto: un insegnante in aspettativa non percepisce alcun stipendio, i nostri attuali assessori continuano a ricevere chi la pensione, chi il proprio onorario da liberi professionisti, non hanno certo bisogno di raddoppiarsi l'indennità da amministratori.)
Sabrina

sabato 8 maggio 2010

Capacità o volontà di trattare?

Dopo aver letto l'articolo su Libertà di ieri, risulta impossibile non tornare a parlare di una questione che tanto infastidisce qualche nostro lettore ma che, nella povertà delle iniziative fino ad ora intraprese da questa Amministrazione, rappresenta uno dei più significativi interventi.
Mi riferisco alla famigerata chiusura del passaggio a livello di via Veratto.
Tante giustificazioni sono state date dal Sindaco e dai suoi collaboratori alla scelta e alle modalità con le quali la partita è stata gestita, tutte mettevano in luce la posizione d'inferiorità del Comune nei confronti di RFI e la convinzione secondo cui non fosse necessario coinvolgere tutti i residenti del comparto Dogana, Veratto, Spelte, Chiappone, Coste. Anche recentemente, in Consiglio comunale, abbiamo sentito dire che se non si fosse arrivati velocemente ad una conclusione della trattativa, RFI avrebbe comunque chiuso il passaggio senza dare niente al Comune.
Noi della Minoranza abbiamo al contrario sempre sostenuto che sarebbe stato sufficiente non lasciarsi abbagliare dalla "gallina oggi" e prendere esempio dagli altri Comuni attraversati dalla linea ferroviaria. Castel San Giovanni ha confermato la validità della nostra posizione: senza alcuna fretta (la scadenza improrogabile del 31 dicembre 2009 di cui ha sempre parlato il nostro Sindaco non ci ha mai convinti), tenendo ferma la propria posizione, ha concertato con RFI la soluzione più adeguata, quella che crea meno disagi ai cittadini e che tutela il proprio territorio, ha cioè richiesto la creazione di un cavalcaferrovia e di un sottopassaggio le cui spese sono a totale carico (sia per la progettazione che per la realizzazione) di RFI.
Molto probabilmente inoltre, sempre a differenza di come ha agito il Comune di Sarmato, Castel San Giovanni ha coinvolto tutti i cittadini interessati alla chiusura dei due passaggi a livello (e non solo una parte, quelli di serie "A") fin dall'inizio delle trattative e non ha messo nessuno in condizioni di accorgersi della chisura a fatto avvenuto (magari all'alba di una mattina d'inverno, dopo una bella nevicata).
Però che differenza tra due Amministrazioni dello stesso colore politico e geograficamente confinanti!

Sabrina

mercoledì 5 maggio 2010

Perchè la Minoranza non c'era?

Una domanda si aggira per l'etere: perchè la Minoranza non ha partecipato alla cerimonia del 1° maggio, organizzata dal Comune di Sarmato in onore dei lavoratori? La domanda dovrebbe essere rivolta direttamente al Sindaco, ma poichè dubito che la sig.ra Tanzi voglia intervenire sul nostro blog, sarò io a rispondere.
La Minoranza non ha partecipato all'iniziativa perchè ne è venuta a conoscenza a cerimonia avvenuta attraverso i quotidiani che hanno riportato la notizia. In sostanza, la Minoranza non è stata invitata.
D'altra parte, anche quando nei mesi scorsi il Comune aveva invitato il Maresciallo della locale stazione dei Carabinieri a presentare la sua tesi di laurea in sala consigliare, la Minoranza non era stata nè invitata nè informata, ma aveva appreso sempre dai giornali la notizia del fatto già avvenuto.
Perchè questo? Solo il Sindaco può dirlo. Forse il nostro primo cittadino ricorda quando, da consigliere di Minoranza, pretendeva di prendere la parola in occasioni simili a quelle citate e teme che la sottoscritta voglia fare altrettanto?

Sabrina

venerdì 23 aprile 2010

Bilancio partecipativo o bilancio parallelo?

...o blindato? E' iniziato venerdì sera il percorso del bilancio partecipativo o partecipato (non ci è stata chiarita la differenza) del Comune di Sarmato. Il Sindaco, coadiuvato dal collega esperto, docente all'Università di Parma, ha illustrato le finalità, l'impostazione e le fasi procedurali di questa iniziativa, assolutamente meritevole, che sembra finalmente attuare uno dei pochi capisaldi del programma elettorale dell'Amministrazione (nonchè uno dei cavalli di battaglia della precedente minoranza, come ricordato dal Sindaco stesso).
Ma non è tutto oro quel che luccica...proviamo a guardare dietro lo scintillio.

La proposta che ci è stata rivolta si caratterizza per rigidità, macchinosità ed artificiosità.
In primo luogo, la disciplina del percorso è contenuta in un regolamento, definito non si sa bene da chi, ma sicuramente non partecipato nè condiviso all'interno di alcun organo istituzionale che ha competenza sui regolamenti comunali (ad esempio una commissione consigliare) e che nelle sue parti strutturali è intoccabile.
Una volta stabilite unilateralmente le regole del gioco, i Sarmatesi hanno tutta l'autonomia possibile per giocare, infatti:
  1. non è compito dell'Amministrazione diffondere informazioni sul bilancio partecipativo, ma spetta ai cittadini, attraverso il passaparola, informare tutti gli altri e promuovere la partecipazione;
  2. i cittadini stessi devono poi elaborare il progetto (descriverlo, indicare le finalità e gli strumenti per l'attuazione) e valutarne la fattibilità da un punto di vista tecnico;
  3. l'Amministrazione non mette a disposizione alcuna risorsa di bilancio per realizzare i progetti, ma i proponenti hanno il preciso incarico di garantirsi le fonti di finanziamento, pena l'esclusione del progetto presentato;
  4. naturalmente, spetta poi a chi ha presentato il progetto trovare chi lo vota.
Alla fine di tutto questo lavoro, l'Amministrazione si riappropria delle sue prerogative specifiche: valuta la coerenza dei progetti presentati e votati dai Sarmatesi con gli indirizzi del Comune, se la coerenza non si manifesta, il progetto viene bocciato.

Senza dubbio, l'aspetto che più ha destato stupore nel pubblico presente l'altra sera è il mancato impegno economico del Comune per la realizzazione dei progetti che otterranno maggiore consenso tra le persone, disimpegno motivato dal Sindaco e dall'esperto con le difficoltà economiche dell'ente. La discussione si è pertanto orientata in due direzioni: la solita critica al bilancio lasciato dalla precedente Amministrazione e l'analisi delle possibili nuove entrate (qualcuno ha proposto di attirare a Sarmato nuovi residenti con un reddito Irpef elevato...), senza però evidenziare il dato veramente distintivo della posizione del Sindaco. l'Amministrazione non intende trasformare le proposte dei cittadini in propri progetti, ma continuerà a perseguire i propri programmi e se i sarmatesi vorranno cose in più o diverse, dovranno trovare autonomamente il modo per attuarle (per gentile concessione del Comune che mette a disposizione i dipendenti comunali come consulenti dei cittadini). I contenuti del bilancio partecipativo non verranno quindi integrati nel bilancio ufficiale perchè l'Amministrazione non ha alcuna intenzione di lasciare che siano i cittadini a decidere almeno una parte dei programmi per ciascun anno di mandato, di sostituire qualche propria idea con quelle dei cittadini, anzi, se le idee delle persone non saranno in linea con quelle del programma dell'Amministrazione, verranno censurate.

Detto in altro modo: l'Amministrazione continuerà ad aumentare tariffe, a chiudere strade, a togliere lo scuolabus ecc. ecc. senza dover rendere conto e senza condividere le decisioni (come fatto fino ad ora) perchè esisterà un bilancio parallelo all'interno del quale i Sarmatesi faranno le loro scelte e, se non saranno in grado di autofinanziarsi, tutto resterà lettera morta.

Sabrina