venerdì 23 aprile 2010

Bilancio partecipativo o bilancio parallelo?

...o blindato? E' iniziato venerdì sera il percorso del bilancio partecipativo o partecipato (non ci è stata chiarita la differenza) del Comune di Sarmato. Il Sindaco, coadiuvato dal collega esperto, docente all'Università di Parma, ha illustrato le finalità, l'impostazione e le fasi procedurali di questa iniziativa, assolutamente meritevole, che sembra finalmente attuare uno dei pochi capisaldi del programma elettorale dell'Amministrazione (nonchè uno dei cavalli di battaglia della precedente minoranza, come ricordato dal Sindaco stesso).
Ma non è tutto oro quel che luccica...proviamo a guardare dietro lo scintillio.

La proposta che ci è stata rivolta si caratterizza per rigidità, macchinosità ed artificiosità.
In primo luogo, la disciplina del percorso è contenuta in un regolamento, definito non si sa bene da chi, ma sicuramente non partecipato nè condiviso all'interno di alcun organo istituzionale che ha competenza sui regolamenti comunali (ad esempio una commissione consigliare) e che nelle sue parti strutturali è intoccabile.
Una volta stabilite unilateralmente le regole del gioco, i Sarmatesi hanno tutta l'autonomia possibile per giocare, infatti:
  1. non è compito dell'Amministrazione diffondere informazioni sul bilancio partecipativo, ma spetta ai cittadini, attraverso il passaparola, informare tutti gli altri e promuovere la partecipazione;
  2. i cittadini stessi devono poi elaborare il progetto (descriverlo, indicare le finalità e gli strumenti per l'attuazione) e valutarne la fattibilità da un punto di vista tecnico;
  3. l'Amministrazione non mette a disposizione alcuna risorsa di bilancio per realizzare i progetti, ma i proponenti hanno il preciso incarico di garantirsi le fonti di finanziamento, pena l'esclusione del progetto presentato;
  4. naturalmente, spetta poi a chi ha presentato il progetto trovare chi lo vota.
Alla fine di tutto questo lavoro, l'Amministrazione si riappropria delle sue prerogative specifiche: valuta la coerenza dei progetti presentati e votati dai Sarmatesi con gli indirizzi del Comune, se la coerenza non si manifesta, il progetto viene bocciato.

Senza dubbio, l'aspetto che più ha destato stupore nel pubblico presente l'altra sera è il mancato impegno economico del Comune per la realizzazione dei progetti che otterranno maggiore consenso tra le persone, disimpegno motivato dal Sindaco e dall'esperto con le difficoltà economiche dell'ente. La discussione si è pertanto orientata in due direzioni: la solita critica al bilancio lasciato dalla precedente Amministrazione e l'analisi delle possibili nuove entrate (qualcuno ha proposto di attirare a Sarmato nuovi residenti con un reddito Irpef elevato...), senza però evidenziare il dato veramente distintivo della posizione del Sindaco. l'Amministrazione non intende trasformare le proposte dei cittadini in propri progetti, ma continuerà a perseguire i propri programmi e se i sarmatesi vorranno cose in più o diverse, dovranno trovare autonomamente il modo per attuarle (per gentile concessione del Comune che mette a disposizione i dipendenti comunali come consulenti dei cittadini). I contenuti del bilancio partecipativo non verranno quindi integrati nel bilancio ufficiale perchè l'Amministrazione non ha alcuna intenzione di lasciare che siano i cittadini a decidere almeno una parte dei programmi per ciascun anno di mandato, di sostituire qualche propria idea con quelle dei cittadini, anzi, se le idee delle persone non saranno in linea con quelle del programma dell'Amministrazione, verranno censurate.

Detto in altro modo: l'Amministrazione continuerà ad aumentare tariffe, a chiudere strade, a togliere lo scuolabus ecc. ecc. senza dover rendere conto e senza condividere le decisioni (come fatto fino ad ora) perchè esisterà un bilancio parallelo all'interno del quale i Sarmatesi faranno le loro scelte e, se non saranno in grado di autofinanziarsi, tutto resterà lettera morta.

Sabrina

mercoledì 21 aprile 2010

Parliamo di futuro: cosa manca a Sarmato per i giovani?

C’è chi potrebbe rispondere “nulla” (probabilmente i non più giovani) e chi già risponde “tutto” (i giovani): entrambe le risposte hanno fondamenti di verità.
Sarmato è un piccolo paese e se da un lato non può permettersi grandi investimenti sulle politiche giovanili, dall’altro potrebbe tentare di massimizzare le poche risorse disponibili a favore dei “Cittadini di domani”.
Belle parole, ma come fare?

La precedente Amministrazione, seppur con forse troppa timidezza, aveva iniziato una serie di iniziative lodevoli.
Ricordo solamente l’appoggio organizzativo e finanziario al Sun Rock Festival (che oggi è uno dei Festival Rock più apprezzati in provincia), la Borsa di Studio sulle Vasche ex Eridania, le serate culturali con Nicola Pionetti e Nicola Maffi, la mostra sulla preistoria...

Appoggio ai giovani, alle loro idee, alle loro capacità, senza distinzioni politiche, senza timidezza: questo prima di tutto. Su questo Blog si è dibattuto sulla valorizzazione dei giovani laureati, secondo me molto utile per il Comune e i Cittadini in generale, ma si dovrebbe fare una politica di valorizzazione di tutti i giovani.
L’altra sera (era notte in verità) chiacchierando al Bar ho trovato un gruppo di ragazzi appassionatissimi di pesca, che vorrebbero organizzarsi in un’Associazione e gestire volontariamente una parte della futura Oasi naturalistica, o un laghetto artificiale del Comune... un piccolo esempio che dimostra che i giovani non sono come spesso vengono dipinti: hanno idee spesso timide, che rimangono al Bar, ma vere, utili, realizzabili, concrete. Gli amministratori devono saperli ascoltare e valorizzare, anche per un semplicissimo conto elettorale: chi li giudicherà in futuro?
A Sarmato ci sono ragazzi appassionati di cinema, di fotografia, di natura, di motori, di decine di ambiti diversi: bisognerebbe trovare il modo di ascoltarli e renderli protagonisti.

Proprio questo a mio parere manca a Sarmato per i giovani: la possibilità di sentirsi protagonisti.

Da qui arrivo alla proposta.
Se il bilancio partecipativo sarà davvero organizzato secondo le regole classiche di questo metodo, propongo all’attuale Amministrazione di creare un gruppo di discussione formato dai giovani di Sarmato, che abbia una modalità di discussione “giovane”, ovvero utilizzando internet e aprendo un Forum on-line sul sito del Comune fatto di proposte, apolitico, che serva per ascoltare...
Se una parte del bilancio, anche il 2%, fosse dedicata ai giovani e aperta alle loro proposte, in tanti si farebbero vivi per discuterle e poterle realizzare.

Io, personalmente, mi farei vivo proponendo il premio per i laureati, la creazione di un gruppo di educazione ambientale collegato alla ZPS, maggiori risorse all’unico Festival capace di riempire Sarmato di gente da tutto il Nord Italia (Sun Rock Festival), creazione di una sala prove per i giovani musicisti, costruzione di un cinema-teatro, accordo con le imprese per stage dedicati a chi si affaccia al mondo del lavoro, accordo con la Parrocchia per valorizzare ed intensificare le attività dell’Oratorio, corsi gratuiti “dai cittadini per i cittadini” ...

Io valgo 1. Pensate a quanto uscirebbe dall’ascolto di tutti!

Luigi

Le parole e le cose

Ho chiuso il mio ultimo post con un proposito, quello di cominciare finalmente a dare i nomi appropriati alle cose, ma mi rendo conto di non essere stata capita da tutti. Mi riferisco esclusivamente al commento anonimo che ha inteso invocare l'intervento della magistratura in una questione che nulla ha a che fare con violazione di leggi, norme o regolamenti, ma riguarda esclusivamente l'ambito politico.
E' doveroso quindi precisare aspetti assolutamente evidenti (per chi li vuol vedere, naturalmente):
  1. la procedura seguita per l'approvazione del progetto e l'affidamento dei lavori è senza dubbio regolare da un punto di vista giuridico;
  2. l'ufficio che ha gestito il procedimento si è attenuto alle norme vigenti e alle direttive dell'Amministrazione che ha preferito rinunciare ad un passaggio in Giunta, lasciando che fosse il Responsabile a procedere;
  3. il progetto dei lavori è stato ideato e redatto secondo precisi imput politici in quanto sono gli amministratori che hanno compiuto la scelta relativa all' importo da destinare ai lavori (il bilancio di previsione lo appova il Consiglio, il Piano Esecutivo Gestionale lo approva la Giunta, non di certo gli uffici).
Trovo pertanto umiliante vedere che un giudizio, rivolto alla scelta politica di gestire nella forma più privata possibile un procedimento pubblico, diventi occasione per una battaglia (magari personale) contro soggetti che esulano completamente dal nostro ambito di discussione e che non hanno parte nella decisione. Ancora più riprovevole è poi che tali accuse vengano formulate in forma anonima, a dimostrazione della superficialità e dell'ipocrisia della valutazione effettuata.
Obiettivamente, ho la sensazione che stiano tornando i tempi del "Cantiniere". Lo ricordate? Ricordate quella serie di volantini anonimi ed ingiuriosi usati da chi, pavido e fragile, credeva di poter lanciare tutti i sassi che desiderva tenendo ben nascosta la mano?
Ecco, i segnali del ritorno ci sono tutti. Il commento anonimo che ho citato è uno, così come la distribuzione nelle cassette delle lettere di una mia comunicazione privata via mail (non si sa in qual modo recuperata da chi l'ha messa in giro) che lo scorso anno, da Sindaco, avevo inviato alla mia Maggioranza e che da qualche mese sta circolando nelle mani di alcuni cittadini.
Signori, è così che si fa politica? Nascondendo dietro l'anonimato accuse penali infondate e frugando nel cestino della carta straccia della precedente Amministrazione?

Sabrina

martedì 20 aprile 2010

NUNTIO VOBIS...

Finalmente quella meraviglia di opera ingegneristica che solo Sarmato potrà vantarsi di avere è stata avviata! Mi riferisco naturalmente all'ampliamento a "coda di rondine" (modello paradigmatico riportato in tutti i manuali del buon costruttore) del ponticello sul rio Bugaglio, per consentire il transito dei veicoli pesanti provenienti dai campi della zona Veratto e Chiappone, il cui progetto è frutto della magistrale arte ispirata al principio di alta amministrazione"spendiamo il meno possibile, tanto lì ci abitano solo pochi villici dai quali prendiamo pochi voti".
Macchè ZPS! Frotte di turisti arriveranno a Sarmato per ammirare il nuovo manufatto e, magari, sarà anche possibile organizzare un Master ad hoc, in collaborazione con qualche facoltà universitaria, per approfondire le nuove prospettive dell'edilizia pontieristica-idraulica....
Come mai questa ironia su un lavoro pubblico, tanto necessario quanto urgente?
Perchè, sempre in nome della trasparenza, il progetto definitivo ed esecutivo non è stato approvato dalla Giunta comunale (come accadeva nel passato), bensì solo dal Responsabile del settore con una determina dirigenziale, procedura alquanto anomala e sintomantica. Sì perchè, mentre le delibere di Giunta vengono trasmesse ai capigruppo consiliari (quindi anche alla Minoranza), le determine possono passare nel più assoluto silenzio, non vengono comunicate a nessuno ma solo "affisse" all'albo pretorio (ora in esclusiva versione informatica , in base ad una legge nazionale).
Solo oggi (perchè l'Amministrazione si era ben guardata dal dare informazioni e quando la scorsa settimana sono iniziati i lavori ero in gita con la scuola-che tempismo però!) sono venuta a conoscenza dell'approvazione di tutto: progetto, affidamento dei lavori ecc... Trattandosi inoltre di progetto voluminoso (si suppone), non mi è stato neppure possibile consultarlo sul sito del Comune, all'interno dell'albo, perchè la determina non è visionabile.
Cosa mi resta? Farne richiesta scritta, aspettare i canonici 29 giorni (per Regolamento il tempo massimo di risposta è di 30 giorni e, solitamente, il tutto si sblocca il 29°) e ricevere il materiale. Ma cosa me ne potrò fare in quel momento? Nulla. Perchè anche qualora ci fossero elementi suscettibili di "ricorso", i termini sarebbero probabilmente trascorsi e, in ogni caso, i lavori sarebbero già quasi ultimati.
Vogliamo cominciare a dare alle cose il loro vero nome? Ostruzionismo.
Sabrina





lunedì 12 aprile 2010

Bilancio partecipativo: scopriamo cosa significa

L'Amministrazione comunale di Sarmato ha reso noto che intenderà sviluppare un processo di coinvolgimento della cittadinanza molto interessante, sviluppato anche da altri Comuni in Italia e nel mondo: il Bilancio partecipativo (o partecipato), che si basa sull'idea di destinare una percentuale del bilancio alle proposte dei cittadini (solitamente si parte dal 5-10 % per poi crescere con gradualità fino al 25-30%).

Scopriamo cos'è e quali sono le "regole del gioco" attraverso questa descrizione tratta dalla Tesi di Laurea Specialistica in Scienze par la Pace (Università di Pisa) dal titolo: "Ripartire dai (Beni) Comuni, dalla crisi delle Comunità a nuove strategie di governo del territorio" (E. Gasparri - 2010).

Il Bilancio Partecipativo, nato ufficialmente nel 1989 a Porto Alegre in Brasile, è definitio “un meccanismo attraverso il quale la popolazione decide, o contribuisce a decidere, sulla destinazione di tutte o parte delle risorse pubbliche disponibili”. E' una metodologia che può essere adottata da città di ogni dimensione e caratteristiche: rurali, semi-rurali o completamente industrializzate; con scarse risorse pubbliche o con un alto livello di fondi. Non c'è un unico modello di bilancio partecipativo, in quanto la sua applicazione è legata alla realtà di ogni specifica zona, alla sua storia e alla cultura organizzativa locale. Tuttavia ci sono delle caratteristiche comuni alle varie esperienze. Normalmente, infatti, è strutturato in cicli annuali, ed è preceduto da alcuni passi fondamentali:
  • l'analisi della situazione;
  • la mappa degli attori locali interessati e di quelli che potrebbero opporsi;
  • la definizione delle risorse da destinare al processo;
  • le regole del gioco per il primo anno.
I punti fondamentali su cui si basa il bilancio partecipativo sono:
  • la partecipazione: se è limitata, infatti, c'è il rischio che il processo perda legittimità. Per questo è importante che l'Amministrazione punti molto sulla comunicazione, in modo che ognuno si senta invitato a partecipare;
  • fondamentale è poi che la partecipazione, sebbene limitata quantitativamente, includa cittadini di diversi gruppi sociali, con attenzione che che quelli più emarginati siano rappresentati;
  • un ruolo di primo piano devono inoltre avere la supervisione e il monitoraggio da parte della cittadinanza sull'intero percorso e sull'esecuzione dei progetti approvati. Questo controllo è fondamentale per mantenere la qualità del processo, garantire trasparenza ed evitare la corruzione.
Chiaramente come ogni strumento anche il bilancio partecipativo ha i suoi difetti e le sue difficoltà. Innanzitutto il termine che lo rappresenta è molto ampio, perciò nella realtà indica esperienze molto diverse tra loro, non tutte così genuine. In alcuni casi è una sorta di “copertura” di cui l'Amministrazione fa uso per avere una buona immagine. Questa vaghezza onnicomprensiva viene dunque talvolta usata come mero sloganismo, senza riempire di significato il processo proposto. Una difficoltà che si è riscontrata in varie esperienze è poi la scarsa partecipazione da parte dei cittadini: poca informazione, molta diffidenza, mancanza di conoscenze a proposito, sfiducia... Possono essere molte le motivazioni, ma certamente la non presenza dei cittadini fa perdere di credibilità e di leggitimità l'intero percorso. Un altro problema ricorrente è quello della mancanza di fondi, per cui il processo viene svolto solo in parte, o senza il personale o la comunicazione necessaria. Difficoltà si riscontrano anche a livello politico: dalla litigiosità all'interno dei partiti al diffuso clientelismo, che rischia di “pilotare” gli esiti del percorso. Infine, l'Amministrazione a volte punta più sul bilancio partecipativo, assecondando le priorità dei cittadini senza un serio esame tecnico, perdendo di vista la prospettiva d'insieme necessaria ad un cambiamento reale dell'idea di città.

Abbiamo capito quali sono le caratteristiche fondamentali di questo processo, i suoi limiti e le sue potenzialità, le sue difficoltà e la sua importanza. Nei prossimi mesi sarà interessante capire dagli Amministratori alcune cose fondamentali:

  • Quanta parte del Bilancio l'Amministrazione vorrà "dare in mano" ai cittadini?
  • Come saranno informati gli stessi?
  • Sarmato sarà suddiviso in zone oppure il processo sarà unico per tutto il Comune?
  • Come si intenderanno formare i gruppi di cittadini? e quali saranno le strategie attuate per comprendere anche le minoranze (etniche, religiose, politiche ecc.)?
  • Quanto e come sarà trasparente il processo?
  • Quanto e come sarà coinvolta la minoranza consigliare nella definizione preliminare del processo?
Domande che esigono risposte chiare, perchè il Bilancio Partecipativo può essere uno strumento molto utile e condiviso, addirittura necessario per un Paese in continua divisione come Sarmato, per creare iniziative comuni, progetti e spazi "di tutti"... ma per essere credibile deve essere fatto nel modo più rigoroso possibile.

L'Amministrazione ha in mano un'arma a doppio taglio, se utilizzata bene potrà portare numerose novità positive... ma occhi aperti, non sarebbe la prima esperienza di questo tipo finita male: se la parola d'ordine è partecipazione, bisogna capire davvero a cosa ci si riferisce.

Luigi

giovedì 8 aprile 2010

Parliamo di futuro: valorizziamo i giovani talenti!

Cari Amici,
torno con un articolo rivolto al futuro, per fare una proposta concreta: valorizzare i giovani laureati sarmatesi.

Sono sicuro che nel nostro piccolo Paese, ogni anno, si laureano tanti ragazzi, nelle materie più disparate... un capitale sociale enorme, specie in un piccolo centro come il nostro.

Ogni professionalità, infatti, potrebbe essere valorizzata all'interno dell comunità, dando possibilità concrete di esperienza e "costruzione di curriculum" per il giovane e dando un valore aggiunto notevole ad ogni attività che si svolge a Sarmato.

Qualche esempio?
  • Ti sei laureato in Lettere? il Comune organizza insieme a te un ciclo di serate culturali sull'argomento di tesi
  • Ti sei laureato in Economia? il Comune ti fa partecipare attivamente alle commissioni e alla costruzione del Bilancio
  • Ti sei laureato in Architettura? il Comune ti coinvolge nei progetti in atto e punta sulle tue idee
  • Ti sei laureato in Musica? il Comune organizza una serie di concerti
  • Ti sei laureato in Sc. Naturali (o silmili)? il Comune ti oinvolge nella progettazione delle aree verdi
Gli esempi sarebbero infiniti...

Già la scorsa Amministrazione aveva iniziato un interessante percorso di questo tipo, attraverso iniziative con il sottoscritto, con Nicola Pionetti, con il progetto sulla preistoria.
Ma quello che ancora mancava era un monitoraggio "a tappeto" dei nuovi laureati sarmatesi: una cosa difficile da realizzare.

Un modo però ci sarebbe.
Il Comune potrebbe istituire un premio per i neo-laureati sarmatesi.
Come? pagando le spese di stampa delle tesi di Laurea.

In questo modo tutti i laureandi sarebbero portati a far conoscere la loro tesi, una copia rimarrebbe nella biblioteca comunale, si darebbe un aiuto concreto ai giovani e alle famiglie e si conoscerebbero nomi, cognomi e professionalità.

Credo che a Sarmato si laureeranno dalle 5 alle 15 persone all'anno... il comune potrebbe istituire un contributo di 100-200 euro a testa per coprire in parte o del tutto le spese di stampa (che il Comune promuoverebbe su carta riciclata ovviamente...)
Un costo per la collettività di al massimo 2-3.000 euro all'anno, che non mi sembra un investimento troppo oneroso a fronte di tutto quello che potrebbe nascere da questi nuovi talenti.
Inoltre potrebbe esserci qualche azienda/fondazione/banca disposta a finanziare questo premio...

Cosa ne pensate? come potrebbe entrare questa proposta nell'attuale agenda politica sarmatese?

Luigi


lunedì 5 aprile 2010

A proposito di silenzio

E dell'impianto di compostaggio che si dice? Nulla. Appena terminata la campagna elettorale è calato il silenzio sull'argomento che da almeno 10 anni ha scaldato gli animi dei Sarmatesi. Non passava mese che sui giornali non comparisse un intervento della Minoranza o una lettera di Sarmato viva e non trascorreva Consiglio Comunale senza che ci fosse interrogazione o un riferimento della consigliera Marazzi sulla questione compostaggio. Dal giugno 2009 tutto tace.
E' forse miracolosamente svanito il problema?
Eppure, durante l'estate scorsa, qualche esalazione maleodorante c'è stata; l'Amministrazione è intervenuta con comunicati ufficiali per spiegare alla cittadinanza di cosa si trattava, per comunicare quali provvedimenti fossero stati presi e, soprattutto, per rassicurare sulla non nocività degli odori? Io non ho sentito nè letto nulla.
L'Amministrazione attuale ha ereditato da noi un accordo con il proprietario dell'impianto che prevede la costituzione di un Comitato Paritetico avente anche il compito di definire le forme attraverso le quali pubblicizzare le informazioni sull'attività dell'impianto. Il comitato si è riunito 3 volte, ma di decisioni in merito non ne sono state assunte. Durante l'ultimo incontro, che si è svolto il 12 febbraio scorso, ho ricordato che a settembre si era proposta un'assemblea pubblica per illustrare ai Sarmatesi la situzione dell'impianto; il Sindaco, stizzito, ha bruscamente risposto che lo stavano organizzando con la proprietà. Ma chi lo stava organizzando? Quello è un compito del Comitato, di cui fanno parte anche la Minoranza, un rappresentante di un'associazione ambientalista, Arpa e Ausl! Invece la Maggioranza lo considera come prerogativa propria, da gestire in privato con l'azienda. E comunque, è trascorso quasi un mese, ma di quell'assemblea non si sa ancora nulla.
Altro compito del Comitato è quello di predisporre un progetto ambientale che la società Maserati deve finanziare. Quando in Consiglio Comunale abbiamo sollecitato la Maggioranza sul tema, l'Assessore Marazzi ha replicato dicendo di essere stata contattata, pochi giorni prima del Consiglio, dalla Maserati che aveva elaborato il progetto (anche in questo caso, gestione "privata" di una competenza del Comitato paritetico). Quando ne ho chiesto notizia durante la riunione del Comitato, il rappresentante della Maserati è rimasto piuttosto stupito (come se non ne sapesse nulla) ed il Sindaco, sempre più stizzito, ha segnalato che, proprio pochi giorni prima della riunione del Comitato, il Gruppo Alfa aveva proposto il progetto ambientale all'Assessore Marazzi. Quanti progetti...che però restano segretissimi e misteriosi (secondo me, anche per chi dovrebbe averli elaborati; secondo me, naturalmente, e so che posso sbagliare).
In tutto questo, però, una cosa estremamente positiva c'è: la scelta della precedente Amministrazione e della conferenza tecnica, che hanno valutato il progetto, di concedere un'autorizzazione temporanea di 12 mesi all'impianto, per verificare l'effettiva lavorazione, gli eventuali problemi e per adottare tutte le necessarie misure correttive, prima di riconoscere l'autorizzazione definitiva, è stata positivamente giudicata da tutti i membri del Comitato Paritetico, anche dal Sindaco e dal rappresentante di Sarmato viva (sentito con le mie orecchie!). Vuoi vedere che una una cosa giusta l'avevamo fatta?

giovedì 1 aprile 2010

Che si dice del passaggio a livello?

Sono quasi certa che una delle strategie dell'attuale Amministrazione comunale sia quella di evitare di parlare delle questioni più spinose, convinta che le persone se ne dimentichino velocemente. Si tratta probabilmente di una versione speciale del famoso detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore".
Forse è così, ma quando i fatti sono sotto il naso di tutti è difficile scordarli.
Il passaggio a livello di via Veratto, infatti, non è stato chiuso senza colpo ferire, perchè qualche ferita l'ha già prodotta, eppure nessuno dei nostri amministratori ne ha voluto fare menzione (forse non ne sono ancora venuti a conoscenza, quindi provvedo io).
Tra il pomeriggio e parte della notte del 21 dicembre scorso, dopo che le sbarre erano state bloccate e l'accesso al passaggio ostruito, era scesa una bella nevicata a ricoprire le nostre campagne e le nostre strade. La mattina successiva, poichè fino alla 7.00 lo spartineve non era passato a pulire il cavalcaferrovia di via Coste, una persona residente in via Chiappone, dovendo probabilmente andare a lavorare piuttosto presto e temendo di non riuscire ad arrampicarsi sul citato cavalcaferrovia, ha deciso di prendere la tradizionale strada alternativa per raggiungere la via Emilia, cioè via Veratto. Evidentemente svegliandosi quella mattina, la persona ha trovato due belle sorprese: la neve ed il passaggio a livello chiuso! Ma naturalmente tutta la sua gioia l'avrà vissuta nel momento in cui, nel tentativo di fare inversione di marcia di fronte alle sbarre chiuse, a causa probabilmente della neve ha sentito che due ruote della sua auto stavano scivolando nel canale laterale, tant'è che ha dovuto abbandonare sul posto l'auto e tornare a casa a piedi. Suvvia, alle prime luci dell'alba con un panorama così suggestivo, una passeggiata è ciò che tutti desideriamo, no???
E tutto questo perchè l'Amministrazione aveva sicuramente coinvolto nella propria decisione tutti gli interessati, informatissimi sulla chiusura!!!!!
Ma non basta. Alcune settimane fa, un mezzo pesante che doveva trasportare prodotti all'azienda agricola Scottine, incontrando probabilmente difficoltà di transito sulla strada alternativa così comoda, cioè sotto il ponte ferroviario sul Tidone, ha scelto di passare in località Coste-Casa dell'Acqua. E anche questo mezzo, appena sceso dal cavalcavia sull'autostrada, in direzione Casa dell'Acqua, ha trovato la sua bella sorpresa: la curva a gomito è risultata troppo stretta e il camion è finito nel canale. Suvvia (anche in questo caso), se non siamo in grado di condurre un mezzo più grande di un'utilitaria, dobbiamo cambiare mestiere, no??????
E tutto questo perchè l'Amministrazione ha previsto e predisposto una valida viabilità al servizio di tutta la zona!!!!!
A proposito, la Giunta comunale a fine dicembre ha approvato un miserrimo progetto per la sistemazione di via Chiappone e via Coste, con tanto di cronoprogramma in base al quale ad oggi i lavori dovrebbero essere quasi conclusi. Dopo circa un mese abbiamo saputo che si trattava solo di un preliminare ancora passibile di tante tante modifiche... Dopo tre mesi, cioè ad oggi, non si sa più nulla nè del preliminare, nè del definitivo, nè del cronoprogramma. Cosa possiamo fare? Continuare a sperare che le temperature restino basse e che la campagna non inizi il suo ciclo vegetativo. Natura, pensaci tu a mettere una pezza ad un'Amministrazione tanto partecipativa, tanto accorta e tanto lungimirante.... La speranza dei nudi......

Sabrina