mercoledì 28 luglio 2010

Blogger in piazza contro il bavaglio



Da oggi a mezzanotte in Piazza Montecitorio a Roma inizierà la protesta non stop dei blogger contro il Bavaglio alla Rete. L'obiettivo è di arrivare alla modifica del comma 29 del decreto Alfano, la disposizione che prevede per i blog l'obbligo di rettifica entro 48 ore.
Tra le proposte per correggere la norma c'è quella della "rettifica fai da te", un modo per consentire agli utenti di un blog di intervenire su ciò che viene pubblicato.

Infatti, come già accaduto su questo Blog, è bastato che tra i commenti si chiedessero spiegazioni, precisazioni o rettifiche e queste sono sempre state date. E' per questo inutile e dannoso un obbligo di legge: sono i lettori, che liberamente possono commentare, a garantire la correttezza delle informazioni. Se il Blogger persiste nel dire il falso o nel calunniare, esiste pur sempre la legge e le sanzioni relative...Perchè dunque imbavagliare così la libertà di informazione? Perchè si ha così paura (anche nel nostro piccolo Sarmato) della possibilità di informare in modo indipendente?

Come ha commentato Fabio Chiusi su Repubblica: "Il punto è che il codice deontologico di un blog sono i suoi lettori. Saranno loro a mettere in evidenza un eventuale errore. E a chiedere, tramite i commenti, una rettifica. Succede di sbagliare, ma con un po' di onestà intellettuale tutto si aggiusta. Quando questa viene a mancare, non c'è legge che tenga".

Il Blog Sarmato Domani, grazie alla libertà di commento decisa fin dalla sua apertura, non ha bisogno (e non accetta) alcun bavaglio.

Luigi

9 commenti:

  1. Luigi,
    sono pienamente d'accordo con te. Fino a questo momento coloro che hanno detto la loro, oltre a farlo liberamente, hanno sempre mantenuto una certa correttezza. Il bavaglio serve a quelli che devono nascondere le malefatte come ad esempio la P3. Per questo dobbiamo continuare a far funzionare il blog come strumento di libertà di espressione sia che questa sia di destra o di sinistra.

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  2. Carissimi amici, è ormai da tempo che in Italia si è "costretti" (consentitemi il termine) a dire ciò che certa gente vuole che si dica.
    (la famosa legge "bavaglio")
    Generalizzo prendendo come esempio il famosissimo caso dello scandalo della "Banca di Roma".
    Diciamo che quello era uno dei primi "scandali organizzati".
    Per spiegarmi meglio,consiglio di vedere il film "lo scandalo della banca Romana".
    Com'è finita??? Tutti assolti, tranne GUARDA CASO, il giornalista per frode edilizia...
    A differenza di 100 e passa anni, anche oggi lo scandalo può essere pagato per danneggiare altre persone. (sto sempre generalizzando...)
    Ripeto, è passato ormai più di un secolo da quella data!!!
    Cosa è cambiato dal 1893???
    Credo niente, anzi, si è trovato il modo di fare ancora più furberie, leggi, leggine, leggette, commi e controcommi burocratici che possono avvantaggiare di fatto certe persone rispetto ad altre.
    Per quanto mi riguarda, sono convinto che già da tempo la Politica (non solo quella sarmatese) stia prendendo troppo in giro la gente per i propri interessi.
    Credo che in questo modo, si voglia mettere a tacere di fatto la possibilità di esprimere un disagio!
    Capisco che mettere d'accordo tanta gente è difficilissimo, ma qui si toglie il diritto di protesta alla gente!!!
    Cosa posso/possiamo fare per mettere fine a queste furberie "all'Italiana"???
    Grazie a chi mi legge.
    Saluti, Emanuele Maffoni

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  3. Cosa possiamo fare? creare un'alternativa... un po' diversa magari da quella proposta anche ieri in parlamento da una sinistra che apre a Fini, Casini, Tremonti... che tristezza.

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  4. Per governare ci vogliono le idee e i numeri. Se questi non ci sono occorre crearli. Come ? Attraverso il confronto con chi è disponibile. A volte fare un passo indietro non sempre è penalizzante se si hanno a cuore gli interessi di tutti. Se invece si vuole aspettare che ci siano i numeri, probabilmente quando questi arriveranno, credo, non saranno più utili perchè il berlusconismo non c'è lo permetterà.

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  5. Io penso che serva un governo tecnico a termine che abbia un solo obiettivo: la nuova legge elettorale. Poi al voto, senza paura.

    Non vorrei che Marco Travaglio avesse ragione quando scrive "ciò che più di ogni altra cosa terrorizza ora il PD sono le elezioni, anzi gli elettori. Abituati a far politica a tavolino, a prescindere dalla gente, non riescono nemmeno a immaginare qualcosa di decente che convinca gli italiani a votarli".

    Con facce nuove e idee chiare, credo che la sinistra possa vincere.
    Ci vuole coraggio e chiarezza.
    E, sinceramente, di queste due virtù il PD è sempre stato un po' carente.

    Comunque stiamo a vedere, Berlusconi intanto si prepara al voto... noi non abbiamo nemmeno una vaga idea del possibile candidato..

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  6. Si sente parlare di: 1 governo del presidente, 2 governo balneare, 3 convergenze parallele, 4 chiudere la transizione; sono tutte creazioni fantasiose della politica italiana...A me sembra che l'ingovernabilità del nostro Paese abbia radici più profonde non risolvibili [ma forse mitigabili...] con un cambio di legge elettorale: nel '96 abbiamo votato Prodi con un "quasi-maggioritario" - e Prodi è caduto - nel 2008 Berlusconi con un sistema proporzionale - e il governo Berlusconi è in fibrillazione -. La radice del Male Italico è l'assoluta assenza di visioni teoriche coerenti, da una parte e dall'altra. E la mancanza di Idee produce quelle operazioni di palazzo (il teatrino umoristico della politica) che nulla hanno a che fare con una visione onesta [teorica] e coerente della realtà. [Non vorrei anch'io che Travaglio avesse ragione...]

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  7. D'accordo per un governo tecnico che cambi la legge elettorale, ma qualcosa per rendere la competizione elettorale meno influenzabile da chi possiede o controlla buona parte dei mezzi d'informazione, proprio non lo vogliamo? E' difficile stare vicino alla gente, ascoltare la gente quando i bisogni e le risposte ai bisogni delle persone vengono creati dalle televisioni che hanno un enorme potere di suggestione.
    Le importantissime "visioni teoriche coerenti" come possono farsi conoscere, se il sistema informativo si limita a fornire "pane e circo"?

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  8. Vorrei precisare meglio il mio post, prendendo spunto da Nicola e Sabrina, quando dicono con poche parole quello che cercavo di dire io col mio poema.
    La teoria degli antichi romani, "Pane e Circo" è ritornata di moda (ma forse non si è mai estinta), solo sono cambiati i metodi di "fornitura", ovvero pane per pochi "eletti" (permettetemi il termine) e tantissimo "circo politico ed informatico", difatti è necessario ridere della politica e dell'informazione generale per non piangerci addosso...
    Sono convinto che certe idee per modernizzare il Paese ci siano, ma c'e sempre un "qualcuno" che vuole mettere i bastoni fra le ruote a chi le voglia mettere in pratica per invidia, oppure, peggio ancora le vuole "comandare", millantandole proprie.
    Poi, come è stato riferito anche su questo blog, non scandalizziamoci tanto per la "fuga di cervelli dall'Italia". Perchè succede?
    Perchè chi crede nelle proprie idee non ha altro modo di vederle realizzate che scappare, a mio avviso, e questo grazie a TUTTA la politica in generale.
    Purtroppo, la "povera gente" oramai è abituata dai media a vedere solo dell'informazione circense e quindi oramai preferisce vedere dei sederi di modelle piuttosto che altri, piuttosto che interessarsi di politica.
    Tanta gente oramai si è rassegnata (e mi metto in prima linea) e si è impigrita, grazie a questa disinformazione generale.
    All'inizio stimavo Grillo, perchè credevo che potesse creare alternative valide, ma anche lui oramai mi ha deluso, perchè si è reso "pagliaccio" come tutti gli altri e si limita a fare il gioco dello scaricabarile come tutti i politici.
    Anche io condivido l'idea di un governo tecnico, ma continuare a mettere "toppe" non è sufficiente a salvare questa Italia.
    Vi saluto di nuovo, e chiedo scusa per questo secondo poema.
    Emanuele Maffoni

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  9. Secondo me i Media (che sono in Italia davvero molto influenzati-lottizzati dal potere politico) possono periodicamente essere "percorsi" da buone idee che creano dei cambiamenti nel modo di sentire di un Paese, nella sua coscienza pubblica. Come un fiume sotterraneo che peridicamente emerge. Sotto terra, dietro, in preparazione del cambiamento serve una lavoro tenace di elaborazione politica, spesso lontano dalle "gradi masse" [e il blog "Sarmato Domani" ne è un esempio]. Le fasi critiche periodicamente si creano (penso ad esempio alla fase di Tangentopoli) bisogna trovarsi pronti con le buone idee. Il pericolo è sempre e comunque il pensiero unico: l'omologazione di Tutto (gruppi organizzati, associazioni...) ad un potere politico che pretende di essere l'unico Tutore del Vero e del Bene.

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