martedì 17 maggio 2011

Cosa vorremmo?

Libertà del 6 Maggio 2011 riportava un intervento di Anna Tanzi Cuminetti dalla stessa pronunciato il 1° Maggio, in occasione della Festa del lavoro. La prof.ssa Tanzi tracciava una breve analisi della crisi economica attuale che ha radici internazionali ma si ripercuote anche nel nostro paese, a livello nazionale, provinciale e locale. Nell’intervento veniva citato il bollettino della Banca d’Italia: “la crescita in Italia è molto più lenta rispetto agli altri paesi dell’Euro; la produzione nazionale da noi è scesa del 18% mentre in Francia del 9% in Germania del 5%”. In riferimento a Sarmato si faceva notare che nel passato il ruolo dell’ex Eridania era stato significativo per l’economia locale, quindi con la chiusura dello stabilimento il paese si è trovato di fronte ad un grave problema di occupazione e di crisi alla quale il tessuto economico del paese non avrebbe saputo dare una pronta risposta. In questo quadro Anna Tanzi Cuminetti, Sindaco di Sarmato, si chiedeva come e dove stia andando Sarmato. Nel tentativo di individuare una risposta a tale quesito, come è suo solito il Sindaco ha attribuito precise responsabilità alle passate amministrazioni, colpevoli, secondo lei, di aver fatto perdere la propria indentità al paese. Tradotte in termini più brutali, le parole del Sindaco significavano che i Sarmatesi, negli anni scorsi, non hanno voluto sviluppo ma sottosviluppo. Non sarebbero state create relazioni con i Comuni confinanti e Sarmato si sarebbe isolato dal contesto socio-economico della Val Tidone e Val Luretta, nel quale sono state stimolate diverse trasformazioni orientate verso i servizi e l’artigianato. Pertanto, la ricetta per far uscire dalla crisi Sarmato, per trovare idee e risorse è quella, secondo il Sindaco, di stabilire relazioni con altri paesi. Con la presente, vorrei innanzitutto segnalare che le passate amministrazioni di centro sinistra, soprattutto con il compianto Sindaco Mauro Torreggiani, si sono adoperate e sono riuscite ad avere stretti rapporti con i Comuni limitrofi tanto che Sarmato è stato uno dei principali promotori per la costituzione dell’Associazione Intercomunale fra i Comuni di Sarmato, C.S.Giovanni, Ziano, Borgonovo e, successivamente, Rottofreno, poi naufragata miseramente per colpa dei Comuni più consistenti.

Tuttavia il Sindaco, insieme alla domanda “dove va Sarmato?”, avrebbe dovuto anche chiedersi come vorrebbe o dovrebbe essere Sarmato. Visto che la prof.ssa Tanzi è membro dell’Accademia Nazionale di Economia Aziendale, considerato che Sarmato non è un paese povero in quanto il suo reddito pro-capite medio è di 22.000 euro, il Sindaco non dovrebbe avere problemi a delineare un quadro complessivo di come vorrebbe fosse il paese che amministra. Lo vorrebbe così com’è? Oppure come un grosso paesone? Vorrebbe a Sarmato un grosso centro produttivo e quindi immagina un paese dove si lavora tanto per andare però a vivere a vivere in altri Comuni? Vorrebbe un paese dove la superficie occupata dai capannoni è maggiore di quella occupata dalle abitazioni, dando quindi la possibilità a chicchessia di costruire dove meglio crede? Intende trasformare l’area ex Eridania in un grosso centro della logistica cancellando la ZPS per collegarla all’area di C.S. Giovanni?

Io penso che Sarmato dovrebbe avere uno sviluppo tale da non stravolgere la sua fisionomia che fa parte della sua storia. Sarmato dovrebbe puntare soprattutto ad uno sviluppo con tecnologie possibilmente avanzate, che forniscono occupazione non solo nel settore della manodopera o impiegatizio ma soprattutto a laureati. Sarmato dovrebbe essere sede di un centro di ricerca per l’impiego del compost in agricoltura. E’ profondamente sbagliato costruire infrastrutture oltre la ferrovia. A Sarmato si dovrebbe attivare quanto prima la ZPS (zona di protezione speciale) partendo dal coinvolgimento di associazioni di volontariato ma soprattutto di giovani. A Sarmato si dovrebbe assegnare ai giovani almeno l’1% delle risorse del bilancio per attività individuate e gestite dai giovani. A Sarmato, prima di programmare nuove lottizzazioni, che preludono alla costruzione di case nuove, si dovrebbe incentivare il recupero di tutti i vani vuoti e fatiscenti esistenti nel paese. A Sarmato dovrebbe cessare il servizio quotidiano di raccolta dei rifiuti effettuato da dipendenti comunali ed integrativo rispetto a quello di Enia, perchè danneggia la raccolta differenziata e dà un cattivo esempio. A Sarmato gli anziani devono avere il loro spazio adeguato alle proprie attività. A Sarmato occorre pensare ad un nuovo polo scolastico unificando tutte le scuole presenti nel territorio comunale. Queste sono alcune delle cose importanti e sono convinto che su questi temi si possa tornare a fare politica con la “P” maiuscola.

Rino Olivieri

35 commenti:

  1. Credo che se messe insieme le tre idee di:
    - PAESE A CRESCITA 0
    - OASI A SARMATO
    - NUOVE CASE/INDUSTRIE=CONSUMO DEL TERRITORIO
    creino un pessimo mix per dare a Sarmato un futuro. Io non capisco perchè ci siamo arroccati su queste menate/follie ambientaliste che saranno anche politicamente corrette ma che non faranno il bene di Sarmato (paese che ha bisogno di espandersi, di attrarre nuovi abitanti, nuovi investimenti). Ma dico le amministrazioni di centrosinistra dal dopoguerra agli anni '80 sono state "grandi" perchè hanno dato a Sarmato una trama urbana, ne hanno fatto un Paese. Dobbiamo riprendere il loro progetto. Urbanizzare, nuove case, nuovi capannoni, nuove imprese. Solo così Sarmato avrà un futuro. Tutti i paesi vicini crescono Sarmato è fermo. Con la paura (E L'AMBIENTALISMO E' PAURA), non si fa niente di buono. Se vediamo il "Nuovo" come "Consumo" vuol dire che non siamo più "Progressisti" ma "Conservatori". E che apparteniamo al passato.
    Nicola Pionetti

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  2. E finalmente qualcuno (e giovane) ci dice che paese vorrebbe(anche il Sindaco potrebbe fare altrettanto! Prima o poi lo farà di certo, speriamo che non sia troppo tardi, cioè quando avrà anche già preso tutte le decisioni e firmato tutte le convenzioni).
    Certo che, costruire case nuove quando un bel 25% degli alloggi presenti nel centro di Sarmato sono vuoti e/o fatiscenti, forse non è così auspicabile. Sistemiamo e riempiamo prima quelli, poi si vedrà.
    L'oasi non è inconciliabile con attività produttive; c'è spazio per l'una e per le altre. D'altra parte l'oasi ha anche un forte valore economico (vedi altre località dove è presente un'area umida come la nostra, i dati sono accessibili a tutti) e i capannoni che negli ultimi anni hanno spopolato (vedi logistica), ormai sono semi-vuoti anche dalle altre parti, quindi è necessario pensare a qualcosa di più innovativo, che oltre ad assorbire manodopera poco qualificata, offra opportunità anche a chi ha specializzazioni, cultura e competenze più elevate.
    Forza, gli altri lettori cosa ne pensano?
    Sabrina

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  3. Caro Nicola, non mi sembra di aver scritto che nei prossimi anni Sarmato non deve avere sviluppo. Mi sembra che avere disponibilità di un'area di circa 800.000 mq da recuperare attraverso una zona commerciale, una zona produttiva e una zona riservata a ZPS non mi sembra di bloccare lo sviluppo del paese. Se poi a questo si aggiunge che ci sono parecchie case vuote prima di costruirne delle nuove, secondo il sottoscritto, sarebbe meglio recuperarle. Questo non è bloccare il paese, ma è un modo diverso di vedere lo sviluppo. Credo che lasciare carta bianca e che ognuno faccia quello che vuole non mi sembra una strada percorribile almeno in questo momento.

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  4. Io faccio un ragionamento semplicissimo. Che i nuovi residenti vadano in nuove case (nuove urbanizzazioni) o in vecchie case mi sembra poco importante, l'importante è che Sarmato aumenti di dimensioni. + comsumatori = + servizi in regime di concorrenza. Sarmato ha 2800 abitanti, abbastanza per giustificare la presenza di 2 banche, 6 bar, 1 forneria e 2 alimentari. Quando Sarmato avrà 3200 abitanti ci saranno 3 banche 1 assicurazione, 1 ristorante tipico...e così via. La soglia critica dei 4000 abitanti potrebbe davvero rappresentare un grande obiettivo per il nostro paese. La controprova del fatto che Sarmato è sottodimensionato è il malfunzionamento del mercato del vernerdì, la chiusura recente di alcuni esercizi e lo scarso funzionamento di altri. Quanto alle case in centro: se è vero che pochi vanno ad abitarci è solo per ragioni di mercato: costeranno troppo gli affitti o saranno case fatiscenti: ma un comune non può nè regolare gli affitti nè restaurare le case. Nuove case (E NUOVE IMPRESE) vuol dire impulso economico (non consumo del territorio), valorizzazione di territorio prima agricolo...Quanto all'Oasi ZPS, chiediamocelo, troverebbe un investitore privato diposto a finaniziarla? Se si allora potrebbe stare sul mercato se no sarebbe un'altro dei tanti baracconi pubblici di cui è piena la nostra Italia.

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  5. Il Comune non è e non deve essere un imprenditore, pertanto non ha il compito di ristrutturare case fatiscenti ma neppure quello di costruirne di nuove.
    Il Comune, innanzitutto, deve avere una chiara idea del paese che vorrebbe e, possibilmente, deve condividere tale idea con i cittadini. Vedo già un certo numero di lettori del nostro blog che sta sbuffando leggendo le mie ultime parole, ma, piaccia o no, per ora l'Amministrazione non ci ha ancora neppure comunicato la sua idea, figuriamoci poi condividerla...speriamo non stia facendo firmare una serie di atti unilaterali d'obbligo ad una serie di privati che si impegnano (che buon cuore...) a devolvere tanti bei soldini al Comune (o opere)in tempi rapidissmi, come se vivessimo tutti nel paese delle favole e non sapessimo che di loro sponte difficilmente gli imprenditori donano (soprattutto in periodi come questo). Dietro a quegli atti ci potrebbero essere già accordi verbali ma ferrei che decidono il futuro di Sarmato...
    Tornando al tema, dopo aver formulato l'idea per il futuro di Sarmato, il Comune ha diversi strumenti per favorirne la realizzazione: norme urbanistiche, incentivi, accordi di programma...
    Per fare un esempio, se si condivide il programma secondo cui, prima di costruire case nuove, è necessario recuperare quelle esistenti, attraverso il POC si può determinare un termine entro il quale le nuove aree residenziali non potranno essere edficate e si possono prevedere incentivi (contributi o agevolazioni) affinchè i privati ristrutturino quelle vecchie.
    Sarebbe proprio brutto un paese con una "periferia" piena di nuove e belle villette ordinate ed un centro storico degradato...
    Sabrina

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  6. In merito all'oasi, credo che si debba innanzitutto e definitivamente decidere se interessa sviluppare nel nostro territorio comunale anche un'attività di quel genere (dico "anche", perchè non ci siamo mai sognati di dire che debba essere l'unica forma di sviluppo per Sarmato) o no. E per decidere si devono tenere a mente tutte le esperienze simili a quella, in primo luogo Torrile, valutandone le ricadute, le opportunità ed anche i profitti in senso ampio.
    Se può interessare, si agisce per trovare possibili finanziatori, consapevoli che si può partire con molto poco (P.S. noi avevamo addirittura trovato la società proprietaria dell'area che si era impegnata a metterci un bel po' di risorse, ma, ripeto, si può partire con molto poco come hanno fatto a Torrile), per trovare gestori e per sostenere la nascita in paese di attività accessorie (punti di ristoro e ricettivi, ad esempio).
    Se si decide che la presenza a Sarmato di un'area di valore ambientale, gestibile da giovani (o non giovani) che potrebbero trovare una forma di occupazione, di un'area visitabile da qualche migliaio di persone all'anno che si fermano in paese per un pranzo, una merenda, ecc...non interessa, si può destinare l'area all'agricoltura o alla viabilità (una tangenziale che proviene da Castel San Giovanni) o a capannoni.
    Però bisogna decidere, perchè se si lascia ancora a lungo la situazione attuale, un'opportunità si trasforma in degrado (le vasche di acqua marcia di cui qualcuno ha scritto proprio su questo blog).
    Sabrina

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  7. Riflettendo sul programma elettorale che due anni fa' presentammo agli elettori, mi è apparsa chiaramente una cosa: è un programma a 2 teste. Da un lato dicevamo:
    - sviluppo economico
    dall'altro dicevamo (ma anche)
    - sostenibilità ambientale (ZPS...)
    In un periodo di crisi dovevamo essere più decisi dal lato dello sviluppo economico ed insistere meno sulle tematiche ambientali. Riproporre in piena crisi economica oggi il tema pocco sentito della ZPS-Oasi è un po' idealistico (irrealistico)...Il PD è caduto vittima di una propaganda ambientalistica cha a Sarmato era effettivamente insensata. Sarmato è un puntino in una campagna sterminata e se l'amministrazione non si da una mossa farà presto la fine di Veratto. Veratto nell'800 aveva 600 abitanti. Oggi ha 3 o 4 abitanti. questo dimostra che quando un paese è tagliato fuori dai flussi economici muore e che il cosidetto "consumo" del territorio non è per sempre: dopo un po' anche le industrie più operose e funzionali come l'Eridania vengono abbattute.

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  8. Posso condividere con te che l'obbiettivo è quello di aumentare la popolazione di Sarmato. fino a che punto? Il limite che tu hai posto potrebbe essere anche condivisibile, ma le attività che verranno ad insediarsi che caratteristiche dovranno avere? Possiamo pensare che almeno fra quelle chi si insedieranno ci sia qualche attività di pregio? Credo che una amministrazione debba partire da questo, secondo il sottoscritto.

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  9. Questo pericolo sta investendo ora la Città di Milano che,se vedrà confermato il Sindaco Pisapia,rischierà di rimanere immobilizzata nonostante lei sia ancora un simbolo noto e invidiabile della Produttività Lombarda,italiana e specialmente Europea.
    Guardiamo al passato per rendercene conto:Quando eridania(e precisiamo per gli incompetenti...eridania A sè stante senza ancora Centrale Termoelettica,Centro di COmpostaggio,e zona artiginale limitrofa) funzionava bene e garantiva lavoro ,il Paese cresceva e la gente aveva buone prospettive di vita.
    Concludo esprimendo la mia forte preoccupazione nel sentir parlare di pianificazione Territoriale il mio ex Sindaco o l'ex assessore ai Lavori pubblici che,a parer mio non sono stati in grado di pianificare ragionevolmente e negli anni passati non hanno creato le basi solide per uno sviluppo economico.Mi spiace ma non mi fido ora sentirvi parlare di Sviluppo e specialmente di Sviluppo attento all'ambiente o diun forte sviluppo originato dall'eventuale oasi.

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  10. Questo pericolo sta investendo ora la Città di Milano che,se vedrà confermato il Sindaco Pisapia,rischierà di rimanere immobilizzata nonostante lei sia ancora un simbolo noto e invidiabile della Produttività Lombarda,italiana e specialmente Europea.
    Guardiamo al passato per rendercene conto:Quando eridania(e precisiamo per gli incompetenti...eridania A sè stante senza ancora Centrale Termoelettica,Centro di COmpostaggio,e zona artiginale limitrofa) funzionava bene e garantiva lavoro ,il Paese cresceva e la gente aveva buone prospettive di vita.
    Concludo esprimendo la mia forte preoccupazione nel sentir parlare di pianificazione Territoriale il mio ex Sindaco o l'ex assessore ai Lavori pubblici che,a parer mio non sono stati in grado di pianificare ragionevolmente e negli anni passati non hanno creato le basi solide per uno sviluppo economico.Mi spiace ma non mi fido ora sentirvi parlare di Sviluppo e specialmente di Sviluppo attento all'ambiente o diun forte sviluppo originato dall'eventuale oasi.

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  11. Scusate ma la prima parte del mio intervento non è stata pubblicata:Cerco di Sintetizzarla:Mi trovo pienamente D'accordo con Nicola Pionetti,con il Mancato consigliere Comunale di Sarmato che ha una grande capacità di analisi socio-economica e di forte realismo,due caratteristiche fondamentali di un buon politico o meglio di un buon pianificatore territoriale.Non riesco invece a condividere le posizione dell'ex Sindaco o dell'ex-assessore ai lavori pubblici perchè trovo in loro una forte incongruenza nella loro realizzabilità concreta di uno sviluppo economico che privi la realizzaione di nuove case/fabbricati e che sia alimentato dalla creazione di un'oasi/palude.Il Sindaco di un Paese come Sarmato dovrebbe parlare di Housing Sociale,di creazione di nuovi quartieri e contemporaneamente di ristrutturazione di vecchie abitazioni/ruderi,specialmente nel Centro Storico.
    Non sento mai parlare nei vostri posts di Famiglia,di possibilità dei giovnai sarmatesi di creaesi una Famiglia,dare origine a nuovi Sarmatesi e quindi anche di costruirsi una nuova casa,un lavoro,un'attività imprenditoriale(e quindi i tanto odiati capannoni).Noto dietro a questa idea di Sviluppo Sostenibile una ventata di ideologia di Ambientalismo Vero e proprio.Fortunatamente a Sarmato gli ambientalisti non sono mai esistiti.Semmai sono esistiti degli effetti Nimby(non nel mio giardino)che si sono mostrate contrarie alla costruzione di certe attività industriale poichè ,molto spesso, mal informate sul relativo impatto ambientale.
    I veri ambientalisti invece sono coloro che riconoscono la Tesi di Gaia(di James Lovelock)che sono nati negli Stati Uniti d'America negli anni 70.Ricordiamo il 22 aprile 1970 l'istituzione della Giornata Mondiale della Terra dai gruppi ambientalisti,ossia gruppi Femministi,pro aborto,finanziatori di ricerche nel campo dell'eugenetica e alcuni fautori dell'Associazione per l'estinzione Umana VOlontaria.Questi ambientalisti hanno creduto nelle teorie errate di malthus(noto economista inglese)che diede il via al problema della Bolla demografica.Malthus sosteneva che l'aumento esponenziale della popolazione mondiale era una forte minaccia per la sopravvivenza della Terra e che mai il Pianeta avrebbe potuto sostenere tale crescita.Oggi i nuovi ambientalisti li troviamo nelle sfere internazionali e nazionali del centro sinistra/estrema sinistra che fanno della protezione ambientale il loro cavallo di battaglia.Spero che non sia arrivato anche a Sarmato un'ondata di ambientalismo.Se cosi fosse spererei che nel futuro mandato amministrativo del 2014 i cittadini Sarmatesi non consegnino il paese a chi gli propina questo nuovo modo di far sviluppo...tanto invitante,quanto irrealistico e contrario allo sviluppo umano.

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  12. Il problema della gestione degli ecosistemi (piccoli o grandi che siano) e il problema della gestione dello sviluppo economico rivelano la mentalità con cui ognuno di noi si avvicina al problema della "complessità". Come un ecosistema anche il sistema economico è un un sistema complesso non lineare. Ciò significa che il politico o il pianificatore ambientale rimarrà sempre troppo ignorante per gestire questi sistemi complessi. Questo perché mentre i pianificatori (politici o ambientali) ragionano in modo semplice, i sistemi funzionano in modo complesso, combinatorio, non lineare. Questa potrà anche sembrare una cosa astratta ma è concretissima. Poiché di un sistema complesso noi non possiamo avere una effettiva (ed esaustiva) conoscenza, noi non possiamo prevedere gli effetti del nostro intervento in esso. Possiamo solo agire “al contorno” tentando (sperando) che il sistema raggiunga un certo grado di complessità combinatoria (soglia critica) che inneschi le reazioni positive desiderate. Cioè che radunando più persone (4000) in un paese (Sarmato) ne nasca un minimo di economia in regime di mercato (più servizi pubblici e privati). Più transazioni economiche, più mercato. Non so quanto voti si prendano con queste idee, io ne ho presi pochi, ma credo che senza idee chiare e sprattutto fondate non si vada lontano. L'ambientalismo è un grande errore logico nel quale non dobbiamo incorrere. Piuttosto torniamo al socialismo (scherzo...), almeno era una utopia fatta da uomini per il benessere degli uomini...
    Nicola P.

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  13. La qualità si raggiunge solo attraverso la Quantità. I voti si prendono su proposte realistiche,vere che non illudono la gente.
    nel 2014 i Cittadini dopo aver sperimentato entrambe le coalizioni di centro sinistra e destra avranno ben chiaro che solo delle proposte concrete potranno convincerli.
    Si è perso anche per le false promesse:
    1)Si disse in campagna elettorale che Il centro di Compostaggio,delocalizzato non creerà più emissioni odorigene.Questa è un'assurdità che va contro natura.Il limite di un centro di Compostaggio è che avrà sempre emissioni odorigene e che mai e poi mai nessun impianto tecnologicamente avanzato al chiuso potrà non rilasciare emissioni odorigene all'esterno.
    Ripeto:gli ambientalisti a Sarmato non sono mai esistiti...semmai stanno nascendo ora,vista l'attenzione che si sta creando nell'opinione pubblica verso La zpz,protezione degli animali ecc.Con la protezione dell'ambiente si vincono le elezioni.Pisapia lo dimostra ma i Milanesi,se per sfortuna dovesse vincere,si accorgeranno ben presto che Milano è una città produttiva e non naturalista.

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  14. Non sono mai stato un ambientalista e non lo sarò mai. Sono uno di quelli che crede nello sviluppo, sono uno di quelli che è meglio avere il lavoro dietro casa anzichè percorrere molta strada. Poi tutto ha un limite. Che cosa si vuole che Sarmato diventi un grosso centro dove migliaia di persone lavorano e poi se ne tornano alla propria casa? Sarmato ha un territorio tutto sommato non molto grosso. Per sostenere tutto lo sviluppo che alcuni manifestano ci vogliono altre aree, cosa pensiamo di conquistarle con metodi che erano in voga alcuni secoli orsono? Pertanto ribadisco che a Sarmato è necessario un ulteriore sviluppo,magari diversificato, che porti posti di lavoro. Si sostiene che 4000 abitanti siano il minimo obbiettivo, non lo so, di una cosa sono convinto però, che Sarmato dovrà comunque essere riconoscibile anche fra 20/30 anni, che lo sviluppo passa anche recuperando il vecchio adattandolo alle esigenze che il nuovo impone

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  15. Ambientalisti, naturalisti, socialisti .. basta con gli "isti" e le relative etichette, please!
    Non è più semplice parlare di quello che si vuole per un paese? Magari così si capisce che non tutto si può avere insieme... bisogna scegliere. Ad esempio, io vivo bene a Sarmato perchè ho:
    - aria pulita
    - verde in abbondanza e passeggiate nel verde vicine
    - traffico veicolare limitato
    - servizi scolastici adeguati
    - reddito familiare adeguato (pur ottenuto lavorando fuori paese)
    - collegamenti viari decenti
    - convivenza pacifica fra abitanti (indigeni e immigrati).
    Di questo mi accontento; certo si potrebbe migliorare con una più variegata offerta di servizi sportivi e ricreativi per i bambini e i giovani, con le strade in stato migliore, con trasporti pubblici più efficienti ... non mi viene in mente altro. è vero che io sono persona dalle esigenze sobrie, ma non ho capito cosa i vari Paolo, Francesco, Nicola vogliono ... ma comunque temo che i loro desideri provocherebbero la perdita di quello che abbiamo. Non capisco cosa ci sia di male a rispettare l'ambiente, ad esempio.
    Perchè volete 4000 abitanti, capannoni e industrie ? Cosa ci guadagniamo ? Mi spiace ma + quantità non è proprio vero che voglia dire + qualità .. specialmente di vita ! IO non voglio nè più soldi, nè più lavoro vicino a casa, nè più traffico. Non andrei MAI a vivere in città e credo che la vita di paese sia belle proprio perchè è diversa da quella urbana. Meglio sottosviluppato ma sereno che super sviluppato ma inquinato, stressato, ecc.

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  16. ... poi ci sarebbero altre cose da dire, mi rendo conto di essere stato semplicista ma aspetto le risposte degli altri. In pratica chiedo di non essere ipocriti e di scegliere ... non tutto lo sviluppo è sempre compatibile con una buona qualità di vita ! Chiaro che se uno vuole lavorare appena fuori casa, vuole aprire un bar o altro ... certo che un paese di 4000 abitanti è meglio di uno di 2200.

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  17. Interessante il dibattito che si è aperto sul tema. Purtroppo, in questo momento ho pochissimo tempo per esplicitare uteriormente il mio pensiero (lo farò appena possibile nella maniera più esaustiva), mi limito quindi a ricordare al sig. Francesco che l'attuale Amministrazione è formata proprio dalla persone (credo non servano i nomi perchè le conosciamo tutti) che hanno condotto per anni una battaglia ambientalista (così l'hanno sempre definita), che facevano parte di comitati ed associazioni ambientaliste (Sarmato viva), che accusavano le precedenti amministrazioni di far morire le persone di cancro a causa dell'inquinamento.
    Ora hanno cambiato idea? O i loro elettori hanno cambiato idea? L'ambientalismo è servito solo per prendere i voti? Chi è più e chi meno coerente?
    Sabrina

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  18. Ecco desideravo questa osservazione tanto importante quanto inesatta. Gli ambientalisti veri e propri a Sarmato,Fortunatamente,non sono mai esistiti. Ogni cosa ha un suo nome ed è giusto usare i termini adeguati.Cosi ci insegna la Scienza e la Storia...
    Sarmato Viva era un comitato di persone che liberamente,prive di ogni ideologismo,si sono contrapposte ad un tipo di pianificazione e di scelte della passata amministrazione in materia di sviluppo.Gli ambientalisti sono quelli che oggi manifestano e fanno catene umane contro il Nucleare(vedi,ahimè la realtà di Caorso) sostenuti dall'area politica di centro-estrema sinistra. nessuno ha cambiato idea Gentile Dott.ssa Gallinari.La invito perciò a imparare il termine ambientalista e a informarsi in maniera precisa del Movimento ambientalista sia internazionale che nazionale/locale.
    Se a Sarmato si sono creati dei Comitati di liberi cittadini che criticavano un certo modo di far politica era perchè queste persone sonos empre state malinformate,ingannate e illuse che il futuro di Sarmato sarebbe dipeso dal Nascere di edison,del Centro di Compostaggio e di vari capannonni costruiti senza una logica qua e là per il Paese.
    Assurda la vostra presunzione nel voler parlare di pianificazione territoriale.
    L'esempio più eclatante è stato il rifacimento di Piazza Roma:avete rovinato la viabilità e la destinazione economica del centro del Paese.ma sapete rendervi conto delle gravi conseguenze che la vostra errata politica ha creato?
    Altro esempio eclatante:la costruzione dell'Area Feste in Via Moia in una zona un tempo verde,ora rinchiusa tra case nuove e di futura costruzione.un perfetto buco creato ad hoc per una Festa del salame.
    Io sono sconcertato come cittadino,come uomo,come abitante di sarmato delle vostre Opere e della vostra presunzione,ancora oggi nel 2011 di proporre delle soluzioni irrealistiche per Sarmato.
    Rispondete piuttosto a questa intelligentissima domanda:Ma io sono davvero portato per fare Politica?é il mio destino quello di fare l'amministratore di un paese?
    Ringrazio per l'attenzione

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  19. Cara Sabrina, te la sei cercata ... quando dicevo di smetterla con la diatriba sugli "ismi" era per evitare di "tirare la volata" alle solite polemiche e rancori e invece ...
    spero che Francesco e C. riescano finalmente a superare questo modo di discutere e rispondere nel merito alla mia domanda circa "CheSarmatovuoi"? = con o senza capannoni, con o senza aria pulita, con tanti o pochi abitanti, con tanto o poco traffico, con tante o poche industrie ...

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  20. Un Moviemento d´opinione e´finalizzato a obiettivi specifici (no porcilaia, no compostaggio, no Tav) e tendenzialmente si esaurisce nel tempo con il raggiungimento dell´ obiettivo o con la frustrazione dei partecipanti. Il fatto che oggi i tanto invocati ambientalisti di ieri tacciano di fronte alla proposta di fare una tangenziale nella zps, dimostra che non erano essenzialmente movimenti ambientalisti, ma movimenti-NIMBY. L´Ambientalismo e´invece un sistema (contradittorio arbitrario e infondato) di idee che pretende di essere una teoria scientifica. I movimenti Nimby hanno poco a che vedere con la difesa dell´Ambiente, Se mi costruiscono dietro casa una Pala Eolica, posso creare il movil´mento NO-PALA; anche se la pala non inquina e risponde alle esigenze di una politica verde. Che sarmato vogliamo?
    1 4000 abitanti (un bel paesone)
    2 piu´fabbriche
    3 piu´traffico economico
    e´una ricetta antica e semplice. certo in economia tutto e´complesso. ma non vedo altre soluzioni. E contro i capannoni non porto nessun rancore. li trovi carini. inoltre nei capannoni la gente ci lavora e questo lo trovo ancora piu´essenziale.
    Nicola Pionetti

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  21. Ripeto:Perchè Nicola il destino non ha voluto che oggi tra i banchi della minoranza ci fossi tu...a proporre queste idee realistiche.
    Non si può non far crescere Sarmato(in termini demografici).Sarmato è l'unico paesino della Bassa Valtidone fatto ad hoc per le Famiglie:è piccolo,vicino a CastelSangiovanni e a Piacenza,immerso nel Verde e che ha delle potenzialità turistico-ricreative,purtroppo mal sfruttate sia dal privato che dal pubblico.
    E la Tangenziale se servirà si costruirà perchè fortunatamente le tangenziali smistano il traffico e come effetto positivo riducono sia la mortalità dovuta agli incidente automobilistici e l'inquinamento locale.(se non credete a ciò confrontate i dati delle grandi metropoli come Milano,Torino e Roma e vi accrogerete che ciò corrisponde al Vero.
    Bisogna far rifiorire il Centro Storico di Sarmato:
    1)modificare la viabilità della Piazza con l'eliminazione della Piazzetta con i due alberelli:inutile e improduttiva.
    2)riqualificare come dite spesso voi gli abitati del Centro Storico.
    3)Incentivare con bandi,regolamenti la nascita di nuovi esercizi commerciali,imprese,negozi ecc con finanziamenti a fondo perduto.
    4)ridefinire nel piano regolatore(Psc)delle nuove aree residenziali per poter ampliare il Parco Case di Sarmato
    5)sistemare e rinfoltire le aree verdi e creare in tutto il Paese aree predisposte per bambini,anziani,e in generale per tutti i cittadini che desiderano rinfrescarsi l'estate all'ombra.
    6)Far diventare i campi giochi di Sarmato delle vere attrattive.Eliminiamo la coloratissima e tristissima gabbia che racchiude i bambini nel Campo giochi in via Pietro Nenni e anzi installiamo nuovi giochi.Il campo giochi di Pietro nenni è un bellissimo esempio di area verde attrezzata e nel futuro diventerà una vera area racchiusa e sicura per i bambini grazie soprattuto alla cinta di Abeti che la proloco ha gratuitamente donato al Comune di Sarmato.Doppio effetto:più ossigeno e recinzione naturale.
    7)Sosteniamo le imprese in difficoltà,colpite dalla crisi e creiamo un tavolo di confronto con la realtà imprenditoriale locale
    8)facciam crescere la Famiglia:bonun bebè ai nuovi sarmatesi:un buono di 500 euro ad ogni bambino nato da genitori italiani potrebbe incentivare un buon sviluppo demografico.
    9) tuteliamo la realtà agricola,molto presente sul territorio e vediamoc ome questa può svilupparsi e incrementare la produttività-
    10)sosteniamo la libera iniziativa dei cittadini,nell'ottica della Sussidiarietà senza appesantire i costi delle cASSE Comunali.(come già ha ideato la nuova amministrazione
    11(alleggeriamo l'equipaggio comunale e riduciamo gli sprechi)
    12)tagliamo i servizi sociali inefficienti che non producono nessun beneficio reale
    13)Coinvolgiamo la realtà della SCuola e della parrocchia nel campo dell'educazione dei giovani al fine di favorire una migliore integrazione.
    Niente nuove aumenti di tasse,niente semafori ruba soldi,niente attività produttive che danno poco lavoro:vedi Compostaggio.
    Troviamo nuove soluzione per incrementare gli oneri per il Comune di Sarmato e strutturare una seria politica economica al fine di redistribuire il reddito e la ricchezza.In alcuni Comuni del Sud Italia esiste la possibilità di intitolarsi la via con il proprio Nome e Cognome Personale ad un prezzo elevato(circa 30000 euro).questo è solo un misero esempio.
    Di certo nessuno vuole un paese dormitorio come San nicolò,ahimè pianificato da una certa area politica.per cui ripeto Di pianificazione territoriale la Sinistra è meglio che taccia.

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  22. Ecco, grazie Francesco e Nicola .. così siete più chiari e concreti. Alcunui punti di Francesco mi sembra siano un po' dei proclami senza chiarire il COME (con quali soldi, ecc.) ma va bene. Profondamente contrario invece al punto 8 ... la Vita non si compera con 500 euro (eppoi perchè solo agli italiani, che certo non fanno figli perchè poveri ???) ... meglio invece un paese a misura di bambino .. e con industrie, capannoni e tangenziali per me non lo sarà mai. Neanche io ho alcunchè contro i capannoni-con-gente-che-ci-lavora ma a me Sarmato piace com'è .. quindi sono MOLTO NIMBY ... i capannoni stiano pure ai Casoni di Gariga, dove invece notoriamente i bambini stanno da Dio. Sulle altre cose .. se ne può discutere, anche sulle contraddizioni di una sussidiarietà che non dà niente per i servizi ma finanzia le attività produttive, perfettamente in linea con una visione della vita dove ciò che conta è l'efficienza e la produttività .. quello che non serve o non rende si taglia. Ma forse ragionando si possono trovare soluzioni che vanno bene per tutti, basta non essere attaccati ai pregiudizi e agli slogan facili.

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  23. Una precisazione: l'impianto di compostaggio porta nelle casse comunali dai cento ai centoventimila euro all'anno oltre ad occupare alcune persone. Non mi sembra così improduttivo. Su alcuni punti sicuramente sono condivisibili su tanti altri sono solo enunciazioni e basta. Perchè Francesco non ti fai nominare consulente o addiritura Vice-Sindaco, visto e considerato che l'attuale, almeno mi sembra, abbia ridotto la sua presenza alla riunione della giunta?

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  24. Rino, interessanti le prime 5 righe ... per il resto,meglio che tu faccia come dice Pisapia .. porgi l'altra guancia. Chi semina vento ....

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  25. Accolgo il tuo invito Rino.Sarei molto desideroso di essere nominato Consulente o addirittura Vice-Sindaco.
    Ma al momento pur essendo un incompetente riesco a giudicare che 120mila euro l'anno sono briciole per un Comune.

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  26. A volte servono anche le bricciole.

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  27. Se ritieni che 120 mila euro sono pochi, perchè non suggerisci di chiederne di più?

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  28. Suggerirei di trovare altri modalità di introiti per il Comune che non siano similari al Semaforo rubasoldi o al Compostaggio(che da pochissimo lavoro a Sarmato e zone limitrofe).
    Incentiviamo il commercio e lo sviluppo,insieme a nuovi progetti residenziali e sicuramente Sarmato potrà contare su nuovi introiti.

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  29. Mi sembra di capire che per te Francesco, Sarmato, deve svilupparsi quando e come crede, cioè, deve essere il mercato ha stabilirne le regole. Ho capito bene?

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  30. Rino,

    meglio le regole del mercato, che sono l'incontro di domanda e offerta, piuttosto che le regole di pochi .....

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  31. Accettiamo pure le regole del mercato. Però prima non è forse meglio definirne i confini?

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  32. Rino, il mercato non ha confini, ma regole e comportamenti!
    Quali sono i confini a cui fai riferimento?

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  33. Sicuramente la parola"confini" è sbagliata, credo che la parola "limiti" si addice meglio. Per "limiti" intendo dire che Sarmato ha questa grande opportunità ma che comunque bisogna tener conto che a tutto c'è un limite.

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