giovedì 28 luglio 2011

SOLO ZAVORRE, NON ALI PURTROPPO

Abbiamo atteso due anni, con impazienza e trepidazione certo, anche con parecchie punzecchiature, ma abbiamo atteso due anni per capire dove sarebbe andata l’Amministrazione sarmatese guidata da Anna Tanzi. Il refrain, sentito così spesso negli anni in cui amministravamo noi, e talvolta anche dopo, diceva che era necessario sapere “chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare”.

L’entusiasmo, la forza, talvolta addirittura la violenza (ma ogni rivoluzione, purtroppo, sembra richiedere sempre una parte di violenza, ed una rivoluzione era proprio ciò che i nostri avversari politici/amministrativi promettevano a Sarmato e ai Sarmatesi) con cui la sig.ra Tanzi ed il suo gruppo si erano presentati alle elezioni di due anni fa avevano convinto molte persone che era davvero necessario cambiare la rotta per far “rinascere Sarmato” ma, soprattutto, avevano illuso tanti Sarmatesi che la ricetta giusta fosse la loro. In sostanza, la lista PDL, LEGA, INDIPENDENTI sembrava conoscere al meglio l’identità e le radici (ormai smarrite per colpa della Sinistra, dicevano e dicono loro) del paese e il destino a cui Sarmato era chiamato, alla realizzazione del quale i membri di quella lista avrebbero concorso.

Noi del Centro-Sinistra, sconfitti alle elezioni, rimuginando a lungo sui nostri errori, abbiamo anche sperato (chi con più, chi con meno convinzione) ed augurato che il cambiamento potesse essere davvero benefico per il paese, che persone nuove, idee nuove e diverse avrebbero rafforzato le potenzialità e le ricchezze di Sarmato. E siamo rimasti in attesa che tutto ciò accadesse…ma cosa abbiamo visto?

In due anni nulla è stato costruito, molto è stato smantellato.

Il sistema del welfare consolidato nel corso di decenni con fatica, ma anche con orgoglio, è stato sgretolato (ridotti i servizi ed aumentati i loro costi per gli utenti); le infrastrutture, anche quelle recentemente riqualificate, mutilate; le tensioni nel paese (che, sempre secondo i nostri avversari di Centro-Destra, erano causate dalle amministrazioni di Centro-Sinistra) non sopite, bensì acuite.

Le giustificazioni per queste azioni potrebbero essere molteplici e magari anche corrette: la crisi economica che impone di effettuare tagli per garantire la sostenibilità economica di ogni intervento comunale, la necessità di reperire fonti alternative di finanziamento, l’opportunità di scardinare certe dinamiche relazionali che magari rischiavano di sclerotizzarsi ed irrigidire il paese.

Peccato che al fondo di tali possibili motivazioni si nascondano delle vere e proprie “zavorre” che impediscono al Sindaco Tanzi e all’intero suo gruppo di… spiccare il volo.

Sono zavorre di metodo? Certo. Pensiamo all’esito del Bilancio partecipativo, per il quale il cittadino che avesse voluto proporre la realizzazione di qualcosa a beneficio del paese, avrebbe dovuto stendere il progetto, trovare i finanziamenti ed infine attendere il placet dell’Amministrazione per poter vedere realizzata la propria idea. Naturalmente, il tutto è fallito ancor prima di cominciare (nonostante la consulenza di un esperto che aveva coadiuvato addirittura il ben più grande Comune di Parma nella realizzazione del Bilancio partecipativo)

Sono zavorre politiche? Anche. Non potrebbe essere altrimenti spiegabile la decisione, ad esempio, di sostituire alcuni professionisti incaricati dalla precedente Amministrazione, senza neppure avere un colloquio con loro che ripetutamente lo avevano chiesto, con nuovi che hanno lunga esperienza di lavoro presso il Comune di Parma (amministrato dal Centro-Destra) e con una spesa ben superiore.

Ma, purtroppo, c’è di più e di peggio. Ci sono zavorre costitute da risentimenti personali che determinano “vendettine” private e, in certi casi, finiscono addirittura per mettere le une contro le altre alcune associazioni del paese: quel che è successo oggi al Centro Anziani, dicono pubblicamente gli amministratori, era successo agli Alpini venti anni fa (l’ultima in ordine di tempo, la più vergognosa ed assurda validazione per la chiusura della sede degli anziani, giustificazione che solo menti obnubilate dal rancore possono escogitare).

Con questi pesi ai fianchi, il Sindaco ed i suoi accoliti non ce la faranno mai a librarsi in un cielo limpido, cioè ad avere lo sguardo puro rivolto al futuro, ad essere amministratori di TUTTI i Sarmatesi, a pensare nell’interesse e per il bene del paese. Proprio ora che avremmo più bisogno di tutto ciò, perchè si stanno giocando delle partite fondamentali per il nostro territorio: la nuova pianificazione urbanistica (PSC) ed il recupero dell’area ex zuccherificio. Il PSC rappresenta una nuova visione del paese che non può essere semplicemente paragonato ad un mollusco che nasconde un solo frutto prezioso (la solita conchiglia con la perla dentro), ma deve considerare l’insieme delle opportunità socio-economiche che i Sarmatesi tutti potranno sfruttare nel loro futuro. L’ area Eridania non potrà essere “svenduta” in cambio di contentini economici del momento (vedi contributi vari negoziati a singola prestazione o concessioni in deroga, come è già accaduto per la demolizione dell’edificio storico dello zuccherificio e la conservazione di un silos, forse conveniente per la proprietà).

Cosa possiamo aspettarci con le premesse che abbiamo visto? A quali interessi si piegheranno le scelte degli Amministratori? Con chi condivideranno le decisioni? In quali direzioni ci porteranno? Perche questi Amministratori non ci dicono “dove vogliono andare”?

Se tutte le iniziative non saranno gestite oculatamente, con vera partecipazione e trasparenza (queste sono le ali che dovrebbero sostituire le zavorre), qualche “squalo” si mangerà l’ostrica e non ci saranno più vere “perle” per i Sarmatesi.

UNITI PER SARMATO

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