venerdì 5 novembre 2010

SEMAFORO E MULTE -parte prima

Cercherò di sviluppare il controverso argomento delle multe semaforiche, sul quale sono stata sollecitata dal sig. Molinari e da altri in precedenza, nella maniera più sintetica ed esaustiva possibile (per questo suddivido l’intervento in punti). Su alcuni aspetti numerici o quantitativi della questione e su contenuti di documenti potrò essere poco precisa perché naturalmente non ho più a disposizione tutto il materiale che è comunque rintracciabile in Municipio.
PREMESSA
• Sono sempre stata consapevole del fatto che per chiunque sia spiacevole e sgradevole spendere soldi per una sanzione e subire la correlata decurtazione dei punti della patente, soprattutto se buona parte del proprio lavoro dipende dall’uso dell’auto.
• Sin dai primi momenti, la percentuale dei veicoli sanzionati rispetto a quelli che transitano sulla via Emilia era dello 0,1%, segno che non c’erano particolari difficoltà ad attraversare l’incrocio senza incorrere in sanzioni.
• Con questo intervento intendo semplicemente spiegare le motivazioni delle nostre scelte, illustrare i fatti e riflettere sugli esiti di tutto il procedimento, mettendone in luce alcuni aspetti che meriterebbero un’attenta riflessione; non è mia intenzione denunciare irregolarità nelle azioni altrui, solo mettere in evidenza alcune anomalie.
• Non entrerò neppure nel merito di quanto ha incassato il Comune dall’impianto di rilevazione, cifra della quale qualcuno chiede ancora le destinazioni; non ne parlerò perché non lo ricordo con precisione e perché è facilmente reperibile presso gli uffici comunali, dove si trovano anche immediate informazioni circa il loro utilizzo (le asfaltature di parecchie strade, ad esempio, mi sembrano ben visibili da chiunque).
• Le spese legali sostenute dal Comune derivano da una decisione, alquanto inconsueta a dire il vero, assunta dal Giudice di pace di non compensare le spese ma di attribuirle alla parte pubblica soccombente.
• Se, nonostante le dimensioni di questo intervento, il sig. Molinari o altre persone non trovassero tutte le risposte ai loro quesiti, chiedo loro di non interpretarlo né come un tentativo di portare il discorso su argomenti che interessano a me, né come una mia volontà di omissione; è sufficiente che mi rivolgano ulteriori domande e provvederò a rispondere.
MOTIVAZIONI PER L’INSTALLAZIONE DEL TRAFFIPHOT IIIG.
• Da anni tutti i Sarmatesi sperimentano quasi quotidianamente i potenziali rischi di incidente che si manifestano all’intersezione semaforica tra via Bettola e via Emilia (i pedoni spesso, pur avendo il semaforo verde, sono costretti ad aspettare prima di attraversare perché qualche veicolo non ha rispettato il segnale d’arresto; chi esce dal paese e svolta verso Piacenza, si trova nella medesima condizione).
• Frequentemente i cittadini avevano segnalato tale situazione di pericolo, rilevata personalmente anche dagli Amministratori (di ieri e di oggi, voglio pensare).
• Per evitare di intervenire troppo tardi, cioè ad incidente avvenuto (spesso in Italia ci si lamenta che fino a quando “non ci scappa il morto” le istituzioni non intervengono), l’Amministrazione da me diretta aveva individuato come strumento deterrente per tali infrazioni il rilevatore di passaggi col rosso.
CONDIZIONI DELL’INSTALLAZIONE
• Il tempo di durata del giallo al momento dell’installazione dell’impianto (e probabilmente anche ora) era normato esclusivamente da una nota del Ministero dei Trasporti che, sulla base di studi del CNR, indica tempi di 3 o 4 o 5 secondi in relazione alla tipologia della strada e alla velocità del veicolo.
• Dal momento in cui l’incrocio di Sarmato in questione era stato semaforizzato (1997), il giallo era sempre stato di 4 secondi, in base al limite di velocità presente su quel tratto di strada (50 Km orari) e all’ampia visibilità; tale durata non è stata alterata con l’installazione del Traffiphot (come attestato anche da funzionari di polizia incaricati dalla Prefettura nel 2006).
• Nessuna autorità aveva mai sollevato alcuna eccezione in merito ai tempi semaforici; nessun automobilista nel passato aveva mai segnalato difficoltà ad attraversare il semaforo senza che scattasse il rosso. Perché quindi avremmo dovuto modificare i tempi programmati dall’installazione del semaforo e che mai avevano creato problemi? Su quali basi? Ci siamo adeguati solo nel momento in cui un Giudice ha determinato che erano insufficienti.
• Il rilevatore utilizzato era regolarmente omologato dal competente Ministero e nessuna perizia o verifica ha mai riscontrato irregolarità nel suo funzionamento (prova ne è che il nostro impianto non è mai stato oggetto di sequestro, né mai è rientrato nelle indagini e nei processi assurti alle cronache nell’estate 2008; la società installatrice è stata indagata per altri impianti, non per quello di Sarmato); qualche tempo dopo la sospensione della sua attività, l’apparecchio è semplicemente stato rimosso dalla società proprietaria per evitare che subisse danneggiamenti o che restasse inutilmente esposto agli agenti atmosferici, non c’era assolutamente nulla da occultare, visto che la perizia tecnica già da tempo era stata effettuata e, come detto, non aveva rilevato malfunzionamento o irregolarità.

ACCIDENTI, QUESTO POST STA DIVENTANDO DAVVERO ENORME E SONO COSTRETTA A DIVIDERLO IN DUE PARTI. ME NE SCUSO CON I LETTORI.
Sabrina

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