martedì 2 novembre 2010

Il dialogo, ma con chi?

Approfitto di due tra gli ultimi commenti al post precedente ("Una bomba in paese") per fare alcune riflessioni sul dialogo.
Il sig. Antonio ha chiuso il suo secondo intervento affermando che "con altri si può dialogare, ma non con l'attuale Minoranza". Eppure, con l'attuale Minoranza il sig. Antonio condivide sicuramente un giudizio, quello secondo cui il centro sociale anziani è stato chiuso per motivi politici. Ma se questa è la evidente motivazione, come possiamo giudicare gli altri pretesti addotti ripetutamente dall'Amministrazione? Se non sono bugie, cosa sono?
A prescindere da questo aspetto, credo che dialogare significhi confrontarsi su temi comuni, individuare un argomento e sviscerarlo, metterne in luce i vari aspetti, guardarlo dalle diverse prospettive possibili. Il dialogo presuppone l'attenzione per l'altro e l'ascolto di ciò che l'altro dice, prevede almeno la disponibilità a rispondere all'interlocutore.
Proprio per questa mia convinzione, avevo chiesto al sig. Antonio di citarmi almeno qualcuna delle belle cose che l'Amministrazione starebbe costruendo sulle macerie da noi lasciate, ma non ho ottenuto risposta; il sig. Antonio ha cambiato argomento ed ha dichiarato di voler chiudere il dicorso. Se uno va per la propria strada, incurante della posizione degli altri, non può poi lamentare l'impossibilità di dialogare perchè è lui il primo a non essere disponibile.
Luigi ci ha poi invitati a cercare un dialogo con membri dell'Amministrazione che non approvano certi metodi adottati dal Sindaco. Ma chi sono queste persone? Chi, fino ad ora, ha dimostrato di non condividere i metodi del Sindaco? Quale assessore o consigliere ha dato un segno di dissenso?
In Giunta, tutti i presenti alle sedute votano favorevolmente. In Consiglio comunale vediamo un gruppo di Maggioranza ben compatto, nel quale tutti sostengono e approvano le proposte portate in discussione dal Sindaco, le giustificano con argomentazioni precise, talvolta anche appassionate, per non dire violente nei confronti della Minoranza. Mai una posizione personale dissonante è stata espressa, in nessuna forma. Mai alcuna proposta della Minoranza è stata valutata positivamente da alcun rappresentante della Maggioranza.
A queste condizioni, mi risulta davvero difficile trovare la forma adeguata del dialogo, perchè non vedo la disponibilità nè, soprattutto, la volontà di valutare un punto di vista differente rispetto a quello "dominante".
Probabilmente dovrò "guardare meglio", dovrò superare questa "miopia" che mi impedisce di vedere l'apertura di qualche membro della Maggioranza; nel frattempo continuerò a formulare proposte in Consiglio comunale e, magari, qualche timido dissenziente si farà avanti...
Sabrina

5 commenti:

  1. Cara Sabrina,
    mi è stato riferito che il vicesindaco non era molto favorevole sul discorso-mensa per esempio, altri si lamentano, magari non in consiglio ma al bar, dell'operato del loro "capo", e c'è un importante esponente del centro-destra (Giuseppe Riva) che non mi pare molto pro-Amministrazione...

    Non credo assolutamente che tu sia miope. E' solo che forse, per storia o carattere personali, sei più portata ad osservare attentamente e con molta competenza i lavori consigliari (e lo fai bene a mio avviso) piuttosto che le voci e i lamenti di piazza.

    Il dialogo per me consiste nel fare controproposte convincenti, nel proporre iniziative concrete che possano trovare un appoggio anche nell'attuale amministrazione e, sopratutto, nel parlare a qutrocchi e non solo in consiglio con le persone degli altri schieramenti. Spesso in consiglio non c'è la libertà o il coraggio che si può trovare in un incontro privato...

    Certe questioni, per intenderci, potevano magari essere risolte prima attraverso mediazioni con l'amministrazione piuttosto che farle uscire subito come scandali... ci sarà pure un "Gianni Letta" sarmatese!

    In questo penso che Lorenzo Gemelli non abbia torto, nel chiedersi prima e sempre: "ma tutto questo fa bene al paese?"

    E poi c'è il dialogo, che va a mio avviso iniziato, con altri "interessati" alla politica e al bene comune e non in linea con l'attuale amminstrazione o con il classico centro-sinistra, per magari proporre al prossimo giro una lista veramente civica, ricca di programmi e idee, e povera di bandiere.

    Scrivendo è tutto facile, capisco benissimo che la realtà sia molto più dura... ma la situazione così com'è, torno a dire, non giova proprio a nessuno (centro sinistra compreso) e quindi va cambiata.

    Luigi

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  2. Sabrina buonasera!

    Devo darLe atto delle Sue capacità dialettiche che la portano ad indirizzare la discussione sui punti a Lei cari.

    Purtroppo però non può sfuggire a chi come me pone domande precise e circostanziate, la mancanza di risposte altrettanto precise e circostanziate.

    Non avrei fatto l'intervento sul semaforo e non richiederei una risposta se non avessi giudicato l'intervento di Rino quanto meno sfrontato nei confronti di quelle persone che hanno pagato le multe magari non dovute, di quelle altre che stanno spendendo soldi per difendersi da multe sempre e magari non dovute e di quei Sarmatesi che stanno spendendo soldi per pagare quanto la comunità deve sostenere per difendersi dai ricorsi.

    Non solo: mi chiedo come mai con tutti quei passaggi con il rosso gli unici incidenti che sono accaduti sono solo tamponamenti a causa di chi frenava improvvisamente per paura della multa latente.

    Ci si è mai chiesti quanti camionisti o persone che hanno bisogno della patente per lavoro ne sono rimasti sprovvisti, magari ingiustamente?

    Come vedi Rino i cocci sono di tutti e non per responsabilità di tutti.

    Non voglio entrare in discussione su argomenti che non conosco approfonditamente e sui quali quindi non ho elementi oggettivi per portare un mio giudizio/contributo, ma sui quali sicuramente in futuro vedrò di documentarmi; Le chiederei però una risposta al mio intervento (per la verità non rivolto a Lei direttamente, ma sul quale è prontamente intervenuta portando la discussione su un altro argomento di profilo più "filosofico" e meno "oggettivo")

    In alternativa aspetto la risposta da Rino.

    Grazie!

    Mauro Molinari

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  3. Gent.mo sig. Molinari, leggo il suo richiamo ad una giusta e dovuta risposta alle sue domande. In effetti, non sono intervenuta sull'argomento da lei proposto proprio perchè si era rivolto direttamente a Rino e mi era parsa una una intromissione un po' prepotente il mio possibile intervento (purtroppo, come lei saprà, mentre ero sindaco, si diceva anche che non lasciavo parlare assessori e consiglieri e, per quanto non fosse vero, non mi piace ripetere quel possibile errore).
    Giustamente però, a lei e a tutti gli altri queste questioni "sofistiche" non interessano per nulla, pertanto è giusto che io risponda.
    L'argomento multe e semaforo è veramente delicato, richiede una delucidazione approfondita e particolareggiata e, come vedrà, l'ora di questo mio messaggio è piuttosto anomala (non sono ancora le 8 del mattino), quindi scrivo adesso solo per anticiparle che entro oggi pubblicherò un post ad hoc sul tema, con il maggior numero di informazioni e spiegazioni, nella speranza di definire acuni aspetti della vicenda.
    Grazie, Sabrina

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  4. Un po' mi spiace che dal dialogo si sia passati a parlare di multe. Visto che nessuno ha più ripreso il tema lanciato da Sabrina, mi travesto da Macchiavelli e dico come la vedo, togliendo i panni a me più consueti dell'idealista fuori dal mondo. Io amo il dialogo. Ma, scusate se ripeto il tormentone, "Cui prodest?". Livello politico-governativo: giova più a chi è al potere, meno a chi è all'opposizione, specilamente in una situazione equilibrata come quella sarmatese. La Giunta avrebbe tutto l'interesse a creare consenso attraverso il dialogo per consolidare l'inaspettata vittoria elettorale. L'opposizione ha tutto l'interesse a creare un "caso" su ogni passo falso dell'amministrazione; scrivere articoli, mobilitare proteste,ecc, fanno parte della normale strategia di una minoranza che vuole tornare al potere. Caro Luigi, utopico quindi è pensare che RIno e C. provino a risolvere i problemi con il dialogo, tanto quanto utopico pensare che un politico chieda scusa pubblicamente (anche sulla questione multe, i nostri non ammetteranno mai, temo, di aver commesso, in buona fede certo, un madornale errore di valutazione). Bon. Sul livello politico-comunitario-informale: per stare all'esempio multe, più facile che Sabrina "chieda scusa" personalmente a un Molinari per gli inconvenienti provocati dalla sua (malconsigliata ??) maldestra scelta così come più produttivo anche ai fini elettorali potrebbe esere una azione di coinvolgimento delle forze vive del paese .. anche quelle che danno fastidio. Concludo: peggio per il sindaco se preferisce lo scontro al dialogo; capisco la strategia politico-elettorale della minoranza per creare "casi" e "casini"; chiedo ai più avveduti, dall'una e dall'altra parte, di creare, almeno a livello "comunitario" occasioni di dialogo per superare antiche divisioni ... anche macchiavelllicamente GIOVEREBBE A TUTTI !

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  5. Credo che il suggerimento di Lorenzo sia davvero il più adeguato e praticabile.
    Sinceramente, che il vice-sindaco non fosse d'accordo con le decisioni sulla mensa o,addirittura, sulla chiusura del centro anziani l'ho sentito mormorare spesso anch'io in paese. Ma credo che i Sarmatesi non sappiano cosa farsene di un vice-sindaco e di qualche consigliere che si limitano a mugugnare la propria contrarietà al bar o nel chiuso di qualche ufficio, se poi i medesimi amministratori, come diligenti soldatini, in giunta e in consiglio votano tutto quel che i colleghi propongono.
    Quando ero assessore di Mauro Torreggiani, non avevo condiviso una proposta della Maggioranza di cui facevo parte, ne avevo tranquillamente discusso con i mie compagni e poi in consiglio comunale non avevo votato a favore. Ho ricordato questo episodio per evidenziare come un consigliere di Maggioranza abbia la facoltà, il diritto e la responsabilità di opporsi a ciò che reputa sbagliato (a prescidere dalla condivisione con la Minoranza) e che il luogo preposto in cui fare questo non è certo la piazza.
    Diversa da ciò è la possibilità di avviare un confronto informale tra Minoranza e Maggioranza su alcuni temi per i quali è possibile trovare una buona condivisione e avere la certezza che, una volta portati in consiglio comunale, potranno avere il pieno sostegno di tutti. Tale buona prassi è auspicale e corretta. Cercheremo di impegnarci.

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