lunedì 8 febbraio 2010

Parliamo di futuro: Sarmato a crescita zero?

Cari Amici del Blog Sarmato Domani,
scrivo il primo post di non attualità ma di riflessione per il futuro.

Guardate questo video tratto da Report, la nota trasmissione di Rai 3 (dura pochi minuti!).
Domenico Finiguerra, sindaco eletto a Cassinetta di Lugagnano (interland milanese)ha fatto una cosa davvero rivoluzionaria a mio avviso: ha detto STOP al consumo di suolo. Stop all'urbanizzazione continua e VIA al recupero degli edifici dismessi.

Io condivido lo spirito e l'iniziativa, mi pare che da un recente studio sia risultato che a Sarmato sarebbero numerosissimi gli alloggi ricavabili da case ora inutilizzate. Allora perchè continuare a consumare suolo?

Ho davvero voglia di sentire il vostro parere in merito! ci "vediamo" tra le righe del Blog!

Luigi Torreggiani

11 commenti:

  1. Credo che sia arrivato il momento di rivedere alcune cose.Mi trovi d'accordo con quanto tu affermi,cioè bisogna recuperare case vecchie anzichè togliere area verde al territorio.Andando avanti di questo passo, nel prossimo futuro avremo un paese che si collegherà a Castelsangiovanni da una parte e a Rottofreno dall'altra.In mezzo ci saranno solo case fatiscenti e vuote

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  2. il riutilizzo è una bellissima cosa!
    Fortunatamente a Sarmato ci sono alcuni imprenditori che di loro spontanea volontà hanno preferito il restauro anzichè la costruzione EX-NOVO!
    Purtroppo rimane ancora difficile dire STOP allo SFRUTTAMENTO DI NUOVO SUOLO poichè SARMATO non potrà crescere se non utilizzerà nuovo SUOLO!
    Per quanto riguarda l'edilizia servirebbe incentivare chi preferisce restaurare ma i COSTI ancora oggi sono maggiori e d'altro canto non si può orientare l'intera attività edilizia al solo restuaro.Andremmo a intaccare parte dell'economia locale.
    Nuovo suolo andrà perforza consumato ma l'obiettivo credo sia quello di consumarlo al meglio,rispettando i nuovi standard,i nuovi limiti che le leggi nazionali/regionali e i Regolamenti/direttive europee giustamente IMPONGONO.
    Dire però CRESCITA ZERO non mi piace!
    Sarmato deve allargarsi...certo non come San Nicolò ma perfortuna abbiamo altri amministratori qui!

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  3. Allargarsi perchè? perchè crescere a tutti i costi? chi ci guadagnerebbe e chi ci perderebbe?

    Il caso di Cassinetta di Lugagnano è emblematico, l'economia locale (costruttori, idraulici, ecc.) hanno addirittura aumentato il loro giro d'affari attraverso i recuperi! e i costi non sono stati affatto superiori... per le giovani coppie le case costano meno, e sono case più vivibili, nei centri storici, a contatto col cuore della comunità.

    Il problema è che, andando avanti come si è andati avanti fino ad ora, si persegue uno sviluppo, una crescita, che ad un certo punto (ne faranno le spese i nostri nipoti) diverranno insostenibili.

    E' ora, sia nell'ambito locale che in quello nazionale, di parlare di "decrescita". Sviluppo e crescita non devono essere sempre imperativi assoluti.

    Comunque comprendo che in effetti chi, come Francesco, rimane scettico all'idea. Costruiamo una mappa di un Sarmato futuro, decidiamo insieme ai cittadini dove e se allargarci, diamoci dei limiti spazio-temporali...

    Vi va se invito Domenico Finiguerra a parlare in una conferenza a Sarmato? Ho la sua e-mail e pare essere una persona molto disponibile...

    Luigi

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  4. Si Interessante!Invitiamo anche Gemelli che so che in Agenda XXI(Percorso Partecipativo proposto dalla passata Amministrazione)già sollevava questo problema dell'eccessivo sfruttamento del suolo e del doveroso recupero delle case inabitate/dismesse.
    Saranno circa dieci anni che Alberto sostiene la ristrutturazione dei vecchi edifici e il minor sfruttamento possibile del suolo.

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  5. Ho mandato una e:mail al sindaco di Cassinetta di Lugagnano chiedendogli un incontro per capire meglio la scelta fatta.Perchè non pensiamo di fare una iniziativa anche noi su quale sviluppo deve esserci a Sarmato nei prossimi anni?
    Rino Olivieri

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  6. E' un peccato che certe cose si scoprano con una decina di anni di ritardo. ma meglio tardi che mai! Il tempo è galantuomo.
    Il sindaco di Cassinette ha, con onestà intellettuale, riconosciuto ciò che si diceva dal lontano 1998: "I nuovi insediamenti servono a far cassa al comune, ma ...... ecc., ecc.".
    Il discorso per Sarmato è complesso e sono sempre disponibile ad approfondirlo, ma in sedi adeguate. Come già dissi, il vero problema sta nelle "risorse"!
    Ciao Alberto Gemelli

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  7. Mi sono messo in contatto via e-mail con il sindaco di Cassinette. Dovrebbe essere a Piacenza il 17 Febbraio, no so l'ora.Appena ho notizie ve le faccio sapere.

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  8. Concordo pienamente con tutti voi: il riutilizzo non solo è una bellissima cosa, ma è anche la più sensata da fare. E' altrettanto vero che comporta dei costi, e come tale probabilmente andrebbe incentivato.
    La domanda fondamentale che è uscita, e che vorrei porre a tutti coloro che leggeranno queste righe è la seguente: volete che Sarmato cresca?

    A mio vedere, ci sono dei pro e dei contro che vanno messi sulla bilancia.
    La crescita di un paese, in termini di numero di abitanti e di spazio occupato, può avere effetti positivi:
    - chi possiede un esercizio commerciale o offre un servizio amplia il numero dei potenziali clienti/fruitori.
    - di conseguenza, è più probabile che nascano nuovi esercizi e nuovi servizi per i cittadini. Ho sperimentato in primis la difficoltà di organizzare eventi per "pochi".
    - Inoltre, la costruzione di nuove case porterebbe più soldi in cassa, sia per gli imprenditori che per i cittadini.
    Riassunto, un Sarmato più grande sarebbe un paese con più opportunità e più servizi per tutti.

    Detto questo, ci sono anche aspetti negativi da considerare.
    - più persone significa più caos e più difficoltà nella gestione dei servizi, a parità di sforzi fatti per offrirli. Un paese più grande ha più variabili da tenere in considerazione.
    - una "percorribilità" (passatemi il termine) peggiore. Più è grande un paese, e meno è a "misura di cittadino", e ancora peggio a "misura di bambino". Basti pensare alle maggiori distanze e all'aumento del traffico sulle strade.
    - più spersonalizzante: più è grande il paese, più è difficile conoscersi tutti.
    - meno "verde". Si ridurrebbero i campi che circondano il paese e aumenterebbero gli scarichi del traffico.
    Riassumendo, un Sarmato più grande sarebbe più caotico, meno "verde" e "a misura d'uomo".

    Credo di aver elencato punti ragionevolmente condivisibili, in linea di massima. Va detto che per entrambi i "contro" (del rimanere piccoli o del diventare grandi) si possono prendere provvedimenti in modo da limitarli, ma sul fatto che di per sè esistano non ci piove.

    La mia personale opinione è che tutto si giochi sul "quanto" e sul "come". Sarmato dovrebbe crescere ancora un po', ma poco (4000 abitanti?), cercando di crescere il più possibile come numero (per aumentare opportunità e servizi) e il meno possibile come area (per ridurre traffico e dispersione). L'unico modo per tenere alto questo rapposto persone/area è proprio il riutilizzo.
    Sono molto curioso di conoscere le vostre opinioni!

    Giuseppe

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  9. Finalmente un intervento Ad hoc in questo BLOG!
    Inanzitutto Complimenti Gius per il ragionamento da te svolto!
    Io credo proprio che il numero da te azzardato sia il traguardo che Sarmato deve Raggiungere.
    4000 abitanti sarebbe l'ideale!
    Potremmo conservare lo status di Paesino Familiare con tante villette a schiera che vantano di una grande estensione del Verde privato.
    Potremmo contenere questi nuovi abitanti senza un eccessivo sfruttamento di nuovo suolo(non consumarne proprio è impossibile dal punto di vista pratico)
    E finalmente ora che si iniziano a vedere i primi segnali di incentivi per la riqualificazione dell'Area Ex Eridania(vedi BANDO REGIONALE per le A.p.e.a Piacentine!Abbiamo preso la metà dei fondi)possiamo esser fieri di aver gia un'area da riconvertire e che potra dare solo TANTISSIMI BENEFICI PER SARMATO.
    Purtroppo una Tangenzialina o cmq una bretella a parer mio servirebbe per sciogliere il traffico sulla VIa Emilia e che soprattuto renda piu accessibile tutto il comparto "Ex Eridania".
    Sulla riconversione degli IMMOBILI dismessi andrebbe fatto un bel Piano di Riqualificazione,ma ripeto siamo FORTUNATI DI avere Buoni Imprenditori che GIà PUNTANO su questo Aspetto.
    Vedremo se i nostri figli un giorno potranno godere tutto ciò che noi stiamo desiderando(SVILUPPO SOSTENIBILE,Principio Comunità Europea)

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  10. Buongiorno a voi. Interessante questo blog e, soprattutto utile a mantenere e coltivare l'informazione e lo scambio di opinioni, base di ogni democrazia sana!
    L'argomento mi interessa e, soprattutto, mi tocca da vicino in quanto già amministratore e tecnico comunale. Nel merito ricordo che lo strumento del piano di riqualificazione è già esistente nella nostra regione, come in altre. In particolare Sarmato stesso ha 'sfruttato' tali strumenti urbanistici in più occasioni (programma di riqualificazione urbana L.R.19/98, piani di recupero L.R. 16/02, L.R.41/97) ricevendo contributi per riqualificazione di porzioni di area urbana degradate e da valorizzare, dando inoltre impulso all'attuazione del PRG vigente che ha languito per anni. Gli strumenti per interventi sull'esistente quindi già esistono, si tratta di utilizzarli in modo avveduto; l'esperienza del sindaco Finiguerra lo dimostra.
    naturalmente la questione centrale sono le scelte: la mera applicazione di leggi, seppur volte al recupero, non è sufficente ad innescare modalità virtuose di utilizzo del patrimonio costruito. Come da qualcuno accennato, gli incentivi, o meglio, i risparmi in termini di contributo di costruzione, iva ecc. che si possono garantire, ritengo siano indispensabili affinchè si crei una vera e propria cultura del riuso urbano. Penso infatti che la scelta di non prevedere nuovi espansioni edilizie, non corrisponda necessariamente alla 'crescita zero', poichè l'aumento in termini di 'abitanti equivalenti' ovvero di potenziali nuovi residenti come inteso dalla programmazione urbanistica (scusate il tecnicismo), corrisponde non necessariamente a NUOVI metri quadrati, ma a mc disponibili e, nel nostro paese, come in ogni città, i volumi non utilizzati sono tanti. Pertanto valutando le volumetrie recuperabili, si può prevedere ulteriore crescita per il paese, lasciando le espansioni alle zone per nuovi servizi pubblici (verde, parheggi, servizi comuni, ecc).
    La redazione del nuovo PSC, in corso, è la migliore occasione per fare scelte radicali in direzione del recupero e del riuso.
    Riguardo le attività produttive, inoltre, ritengo che Sarmato abbia una promettente area di sviluppo coincindente con l'ambito già edificabile dello stabilimento ex-Eridania, pertanto, anche qui, non si tratta di consumare ulteriore territorio, bensì riconvertire quello che c'è. Mi auguro che i cospiqui contributi presi dal Comune grazie alla sinergia comune-provincia partita nel 2007, vengano investiti per questo. Nel merito mi riservo di fornire elementi che ritengo doverosi,alla luce delle dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa per voce del Sindaco Tanzi.
    Approfitto per confermare l'incontro pubblico con il sindaco Domenico Finiguerra, promotore del movimento "STOP al consumo di territorio", a Piacenza, presso la sala 'Vicolo del Pavone' in via Giordano Bruno n.9 (vicino al Tribunale), alle ore 18.30. Questo è il link del movimento: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/
    Un caro saluto.
    Emanuela

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  11. Hops! Dimenticavo.....l'incontro con Finiguerra è per il 17 febbraio. Idem luogo e ora.
    Emanuela

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