venerdì 10 settembre 2010

Cosa ne sarà del centro anziani di Sarmato?

Ieri sera ho ascoltato a Sarmato questa frase "Ogni gruppo ha bisogno di una sede" ed ho sentito il dovere di pubblicare anche qui questa lettera di "Uniti per Sarmato". Fino ad ora non l'avevo fatto perchè la consideravo troppo lunga per uno strumento informativo quale il blog, ma ora penso che il tema meriti tutta la pazienza dei lettori.
"Abbiamo assistito per più di un mese, come spettatori attenti, interessati, ma silenti, all’unica azione amministrativa degna di nota (anche se negativamente) nell’estate sarmatese ed abbiamo raccolto parecchie informazioni, che sono state utili per costruire un quadro piuttosto chiaro della situazione. Ormai le varie posizioni sono emerse in tutte le loro sfaccettature ed un giudizio fondato può essere formulato. Si tratta prevalentemente di un giudizio morale, in quanto, prima ancora di essere consiglieri comunali, siamo esseri umani e riteniamo che nessun fatto umano debba lasciarci indifferenti, siamo parte di una comunità e ciò che accade alle altre parti ci riguarda direttamente, soprattutto quando si tratta di una “parte debole”. Crediamo che in questi casi la vera preoccupazione non debba essere quella di nascondere agli occhi dei lettori di un quotidiano quanto il nostro piccolo paese sia travagliato, per tutelare un’immagine non realistica, bensì quella di manifestare pubblicamente il pieno sostegno a chi ha subito una manifesta ingiustizia, nella speranza che mai più possa accadere.
Il fatto è noto: il Sindaco ha cambiato la serratura della sede della locale associazione degli anziani (denominata, da statuto, “Centro sociale anziani di Sarmato”) senza preventivamente darne alcuna informazione ai membri dell’associazione. La causa scatenante del fatto è altrettanto conosciuta: gli anziani, impossibilitati per motivi personali e per età a garantire direttamente l’apertura della sede durante la fase dell’emergenza calore, così come ordinato dal Sindaco, hanno comunque reso possibile l’accesso agli spazi mettendo il Comune in condizione di utilizzare la loro sede, consegnando una chiave in Municipio. D’altra parte l’ordinanza del Sindaco recitava: “dovrà rimanere accessibile il locale principale” del Centro, senza però precisare con quali modalità l’accessibilità dovesse essere garantita (e la logica ci dice che mai un Sindaco avrebbe potuto chiedere agli anziani di sobbarcarsi direttamente ed esclusivamente la gestione di una emergenza che minaccia proprio gli anziani stessi). Non si può quindi affermare che gli anziani non abbiano ottemperato all’ordinanza sindacale, poiché il centro è stato reso accessibile, e la consegna di una sola chiave non può essere addotta come motivazione valida per giustificare l’improvvisa estromissione dell’associazione dalla sede che ha utilizzato per tanti anni.
Anche la presenza di una convenzione scaduta da tempo, rappresenta una condizione molto labile e solo formalistica per un’azione che probabilmente è ai limiti della legalità. E’ una condizione labile in quanto da mesi il direttivo dell’associazione, durante un colloquio alla presenza di vari membri dell’Amministrazione, aveva segnalato la situazione al Sindaco il quale non aveva dato particolare peso alla cosa; è formalistica, cioè priva di contenuto, perché un atto quale una convenzione è solo la cornice esteriore che deve suggellare ed ufficializzare la vera sostanza, ossia una volontà concordata attraverso un confronto ed un dialogo che il Sindaco non ha mai cercato.
Quali sono allora le vere ragioni che hanno indotto il Sindaco a tale gesto? Esse devono essere ricercate in tempi e in episodi più remoti, sono ragioni di natura politica, ma di una politica deteriore e becera.
Il Sindaco, resosi conto della debolezza delle sue prime argomentazioni, ha rincorso via via altre giustificazioni per validare il proprio atto (è addirittura arrivata a sostenere che il cambio della serratura si è reso necessario per motivi di sicurezza, in quanto nella cucina ci sono coltelli con i quali qualcuno avrebbe potuto farsi male), ma chi meglio ha dichiarato i reali moventi è l’Assessore esterno all’Urbanistica Milena Buzzi, la quale per l’occasione ha vestito in modo molto sintomatico i panni politici del coordinatore locale del Pdl.
Il suo intervento sulle pagine di Libertà è illuminante: l’associazione “Centro sociale anziani di Sarmato” è stata estromessa dalla sua sede per puro spirito di rivalsa, per ripicca, diciamolo pure, per vendetta. Voci di piazza hanno riportato all’assessore/coordinatore che lo scorso anno, dopo la vittoria elettorale del centro-destra, qualche libero cittadino sarmatese, membro del centro anziani, ovviamente a titolo esclusivamente personale, avrebbe dichiarato di non voler collaborare con la nuova amministrazione ed ecco che l’ira funesta si è scatenata! Ammesso e non concesso che certe affermazioni siano state fatte, in un momento di sconforto ogni singola persona può esprimere il proprio stato d’animo in varie maniere, salvo poi accettare il verdetto elettorale e continuare a svolgere il proprio ruolo ed il servizio a favore di una collettività, come dimostrato dal fatto che il “Centro sociale anziani” ha mantenuto un impegno collaborativo nei confronti del Comune.
Ci chiediamo: come è possibile che un’Amministrazione (e ci riferiamo qui a TUTTA LA MAGGIORANZA COMPATTA, in quanto nessuno tra gli amministratori si è pubblicamente dissociato dall’azione del Sindaco) confonda ipotetici commenti di una piazza con la riconosciuta e meritoria attività di un’associazione operante nel paese da 15 anni? Come è possibile che un’Amministrazione segua il criterio operativo della punizione di eventuali dissenzienti e non quello della ricerca di un vero consenso, fondato sull’apertura, sul dialogo e sull’impegno nella risoluzione dei problemi delle persone? Come è possibile che un’Amministrazione che ha vinto le elezioni per 12 voti assuma in così breve tempo un atteggiamento totalitario, fondato sulla propaganda e sul terrore (il messaggio in paese è chiaro: oggi la scure si è abbattuta sul Centro anziani vediamo a chi toccherà domani)?
Sono questi i segni della povertà politico-culturale di un’Amministrazione che, in nome di una procedura burocratica, crede di poter schiacciare la correttezza morale, che interpreta l’unità del paese come riconduzione di tutto e tutti ad un pensiero unico e come annullamento dell’autonomia dei singoli e dei gruppi sociali, che varia pesi e misure nella gestione degli spazi pubblici a seconda della simpatia che prova per persone ed associazioni. Il dialogo promesso ai Sarmatesi si è trasformato in monologo, la partecipazione in inquadramento ed irreggimentazione e l’arbitrio guida l’ azione amministrativa?"
UNITI PER SARMATO

9 commenti:

  1. E' molto triste tutto questo.
    La sensazione è di un paese lacerato, dove chi avrebbe il dovere della mediazione e della rappresentanza di tutti (la maggioranza) non perde occasione per dividere ancora di più.

    I metodi utilizzati dal nostro Sindaco non sono metodi da piccolo paese, dove tutti si conoscono e, se adeguatamente spronati, collaborano per il bene comune.

    Spero che qualche sarmatese del gruppo di maggioranza presente in giunta e in consiglio faccia presente alla signora Tanzi che sarebbe il caso di cambiare rotta...
    ... il rischio è tutto suo, perchè altrimenti tra tre anni a cambiare la serratura del suo ufficio saranno i cittadini con le elezioni.

    Ma nel frattempo non faremo altro che aumentare esponenzialmente un astio che già dura da troppo e che logora i rapporti tra concittadini senza produrre nulla di utile per il paese.

    Forse è il caso di fermarsi un attimo a riflettere. E' il caso che i politici locali si incontrino per cercare un dialogo costruttivo, almeno nei rapporti con le associazioni e il volontariato.

    E se non lo fa e non lo vuol fare la maggioranza...che questo incontro lo organizzi l'opposizione!

    Luigi

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  2. dalle ultime notizie note sembra che gli anziani resteranno senza sede ancora per molti giorni....non capisco il perchè ma come propone il Gigi provo a lanciare un appello distensivo: la stagione imminente non permetterà piu agli anziani orfani della sede di uscire di casa, non ci sarà in paese qualcuno che in segno di solidarietà metta a disposizione un locale sostitutivo?qualche associazione che divida provvisoriamente la propria sede con un associazione momentaneamente "senzatetto"???
    io penso che la comunità di Sarmato possa dare questo importante messaggio.
    Rinnovo la mia solidarietà al Centro Anziani
    Alberto Magnani

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  3. Caro Luigi,
    concordo pienamente con te che chi fa politica ha il dovere del dialogo. ma come si fa ha dialogare con questa maggioranza o con questo sindaco dopo tutto quello che hanno fatto e che faranno ? Per fare quello che si fa normalmente da altre parti da noi chi vuole un personaggio privo di sentimenti e privo di qualsiasi altra cosa. Io non ho tanto, ma qualche cosa mi è rimasto.

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  4. Ho letto su libertà di stamattina (venerdì 17) che lo “sfratto”, perché di ciò in effetti si tratta, degli anziani dal loro circolo è stato fatto per ragioni di sicurezza (fornelli non a norma ecc.) e poichè è cambiata la denominazione dell’associazione che sarebbe quindi diversa da quella che aveva a suo tempo stipulato la convenzione. Sembra che ad ogni puntata questa vicenda si arricchisca di nuovi colpi di scena. Ma questa non è una piece teatrale e lo spettacolo cui assistiamo non è per nulla edificante. Vivo con sincero dispiacere, confesso, la persistente determinazione dell’Amministrazione di agire quasi sempre d’imperio, senza cercare un dialogo costruttivo con tutte le parti sociali, nella convinzione che questa sia la strada migliore per amministrare la nostra comunità. Vorrei ricordare ai nostri amministratori che essi hanno il dovere di essere i primi a cercare e a trovare delle soluzioni, compreso quella di dare una sistemazione a quegli anziani che ora si stanno chiedendo dove potranno riunirsi questo inverno!

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  5. Caro Rino,
    e come fanno ogni giorno i parlamentari del PD a ragionare con i loro interlocutori del PdL piduisti, mafiosi, condannati per ogni genere di cusa, speculatori ecc.?

    Il compito della politica è proprio questo... dialogare anche con chi è apparentemente inconciliabile con il prorpio pensiero, con i propri modi di fare, con i propri sentimenti.

    Credo che tra tutti i componenti della maggioranza ci siano anche possibili interlocutori.

    Se l'opposizione riesce in questo, nel far ragionare su ogni singola decisione i "Colonnelli" che oggi appaiono ipnotizzati dal potere del "Sindaco-Generale"... vince la sua più grande battaglia.

    E' difficile, lo credo, e non vi invidio! Ma è anche questo fare politica.
    Ti chiedevi giustamente di cosa ne pensa la Lega, iniziamo andandoglielo a chiedere...

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  6. Caro Luigi,
    non mi sembra che Bersani e company abbiano dei rapporti o dialoghino quotidianamente con personaggi che tu descrivi. per quanto riguarda la Lega l'abbiamo già interpellata attraverso un mio articolo su libertà, per adesso nessuna risposta.

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  7. Mi spiace sembrare polemico, vorrei essere semplicemente propositivo anche se non so se ci riesco...
    Credo che sia i possibili alleati, sia i possibili soggetti nuovi da coinvolgere, che gli avversari con cui dialogare, non vadano contattati via Blog o via giornali, ma personalmente.

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  8. Caro Luigi,
    è più facile che un giovane come te riesca a dialogare con altri giovani. Un anziano come me ha un approccio da uno che sicuramente ha dell'esperienza ma gli manca quella freschezza o spregiudicatezza che sicuramente un giovane ha.

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  9. Fabrizio il commento tuo pubblicato il 17 c.m. mi sprona, per dovere d’informazione,a fare chiarezza alla cittadinanza in merito all’affermazione del Sindaco espressa all’Assemblea Pubblica del 15 settembre,nella quale sosteneva che l’associazione “CENTRO ANZIANI”aveva cambiata la denominazione e che sarebbe perciò diversa da quella che a suo tempo aveva stipulato la convenzione scaduta nel 2002 e sempre a suo dire non rinnovata perché non inoltrata domanda di rinnovo. Ciò è discutibile perché l’associazione esiste da 14 anni con denominazione CENTRO SOCIALE RICREATIVO CULTURALE AUTOGESTITO ANZIANI, associazione non riconosciuta(art. c.c.36). Il primo consiglio d’amministrazione fu eletto l’11 giugno 1996.

    Il19 settembre 2009 si riuniva l’assemblea per il rinnovo del direttivo scaduto per decorrenza biennale. Il direttivo eletto approvava la richiesta di usufruire delle agevolazioni fiscali per gli enti associativi (D.L.185/2008, convertito con modificazioni,dalla legge 28 gennaio 2009 legge TREMONTI). Ciò implicava l’invio del Modello EAS all’Agenzia delle Entrate entro il 15 dicembre 2009. Per rendere possibile questo passaggio bisognava registrare l’associazione al Ministero delle Finanze tramite presentazione dell’atto costitutivo, dello statuto e del direttivo, avvenuta in data 26 novembre 2009 protocollo n.3846 serie 3. L’Agenzia delle Entrate, in base all’attività dell’associazione, individuava la stessa con natura giuridica 12, raggruppandola, come tutti i CENTRI ANZIANI, alle associazioni di Promozione Sociale, registrandoci come Associazione di Promozione Sociale “CENTRO SOCIALE ANZIANI”. Dalla esposizione dei fatti è evidente senza ombra di dubbio ne chissà quali sotterfugi la continuità dell’associazione in questione. Tutto è documentato e a disposizione di chiunque volesse prenderne visione.



    PIETRO R. VENEZIANI Segretario Ass. CENTRO ANZIANI.

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