lunedì 12 aprile 2010

Bilancio partecipativo: scopriamo cosa significa

L'Amministrazione comunale di Sarmato ha reso noto che intenderà sviluppare un processo di coinvolgimento della cittadinanza molto interessante, sviluppato anche da altri Comuni in Italia e nel mondo: il Bilancio partecipativo (o partecipato), che si basa sull'idea di destinare una percentuale del bilancio alle proposte dei cittadini (solitamente si parte dal 5-10 % per poi crescere con gradualità fino al 25-30%).

Scopriamo cos'è e quali sono le "regole del gioco" attraverso questa descrizione tratta dalla Tesi di Laurea Specialistica in Scienze par la Pace (Università di Pisa) dal titolo: "Ripartire dai (Beni) Comuni, dalla crisi delle Comunità a nuove strategie di governo del territorio" (E. Gasparri - 2010).

Il Bilancio Partecipativo, nato ufficialmente nel 1989 a Porto Alegre in Brasile, è definitio “un meccanismo attraverso il quale la popolazione decide, o contribuisce a decidere, sulla destinazione di tutte o parte delle risorse pubbliche disponibili”. E' una metodologia che può essere adottata da città di ogni dimensione e caratteristiche: rurali, semi-rurali o completamente industrializzate; con scarse risorse pubbliche o con un alto livello di fondi. Non c'è un unico modello di bilancio partecipativo, in quanto la sua applicazione è legata alla realtà di ogni specifica zona, alla sua storia e alla cultura organizzativa locale. Tuttavia ci sono delle caratteristiche comuni alle varie esperienze. Normalmente, infatti, è strutturato in cicli annuali, ed è preceduto da alcuni passi fondamentali:
  • l'analisi della situazione;
  • la mappa degli attori locali interessati e di quelli che potrebbero opporsi;
  • la definizione delle risorse da destinare al processo;
  • le regole del gioco per il primo anno.
I punti fondamentali su cui si basa il bilancio partecipativo sono:
  • la partecipazione: se è limitata, infatti, c'è il rischio che il processo perda legittimità. Per questo è importante che l'Amministrazione punti molto sulla comunicazione, in modo che ognuno si senta invitato a partecipare;
  • fondamentale è poi che la partecipazione, sebbene limitata quantitativamente, includa cittadini di diversi gruppi sociali, con attenzione che che quelli più emarginati siano rappresentati;
  • un ruolo di primo piano devono inoltre avere la supervisione e il monitoraggio da parte della cittadinanza sull'intero percorso e sull'esecuzione dei progetti approvati. Questo controllo è fondamentale per mantenere la qualità del processo, garantire trasparenza ed evitare la corruzione.
Chiaramente come ogni strumento anche il bilancio partecipativo ha i suoi difetti e le sue difficoltà. Innanzitutto il termine che lo rappresenta è molto ampio, perciò nella realtà indica esperienze molto diverse tra loro, non tutte così genuine. In alcuni casi è una sorta di “copertura” di cui l'Amministrazione fa uso per avere una buona immagine. Questa vaghezza onnicomprensiva viene dunque talvolta usata come mero sloganismo, senza riempire di significato il processo proposto. Una difficoltà che si è riscontrata in varie esperienze è poi la scarsa partecipazione da parte dei cittadini: poca informazione, molta diffidenza, mancanza di conoscenze a proposito, sfiducia... Possono essere molte le motivazioni, ma certamente la non presenza dei cittadini fa perdere di credibilità e di leggitimità l'intero percorso. Un altro problema ricorrente è quello della mancanza di fondi, per cui il processo viene svolto solo in parte, o senza il personale o la comunicazione necessaria. Difficoltà si riscontrano anche a livello politico: dalla litigiosità all'interno dei partiti al diffuso clientelismo, che rischia di “pilotare” gli esiti del percorso. Infine, l'Amministrazione a volte punta più sul bilancio partecipativo, assecondando le priorità dei cittadini senza un serio esame tecnico, perdendo di vista la prospettiva d'insieme necessaria ad un cambiamento reale dell'idea di città.

Abbiamo capito quali sono le caratteristiche fondamentali di questo processo, i suoi limiti e le sue potenzialità, le sue difficoltà e la sua importanza. Nei prossimi mesi sarà interessante capire dagli Amministratori alcune cose fondamentali:

  • Quanta parte del Bilancio l'Amministrazione vorrà "dare in mano" ai cittadini?
  • Come saranno informati gli stessi?
  • Sarmato sarà suddiviso in zone oppure il processo sarà unico per tutto il Comune?
  • Come si intenderanno formare i gruppi di cittadini? e quali saranno le strategie attuate per comprendere anche le minoranze (etniche, religiose, politiche ecc.)?
  • Quanto e come sarà trasparente il processo?
  • Quanto e come sarà coinvolta la minoranza consigliare nella definizione preliminare del processo?
Domande che esigono risposte chiare, perchè il Bilancio Partecipativo può essere uno strumento molto utile e condiviso, addirittura necessario per un Paese in continua divisione come Sarmato, per creare iniziative comuni, progetti e spazi "di tutti"... ma per essere credibile deve essere fatto nel modo più rigoroso possibile.

L'Amministrazione ha in mano un'arma a doppio taglio, se utilizzata bene potrà portare numerose novità positive... ma occhi aperti, non sarebbe la prima esperienza di questo tipo finita male: se la parola d'ordine è partecipazione, bisogna capire davvero a cosa ci si riferisce.

Luigi

19 commenti:

  1. Lo spirito con la quale avevamo concepito allora "Agenda 21" era proprio quello di capire attraverso degli incontri, non tanto quali erano gli umori della gente, ma sopratutto se emergevano delle idee che potessero essere trampolino di lancio per Sarmato. In quegli incontro emersero diverse indicazioni: Fotovoltaico,zone ambientalmente ecologiche (ZPS), recupero case diroccate ecc.ecc. Noi quegli incontri li abbiamo concepiti e li abbiamo gestiti coinvolgendo tutti coloro che erano interessati, senza sapere da che parte pendevano politicamente. Abbiamo coinvolto tutte le associazioni economiche presenti sul territorio. Insomma, pensiamo di aver fatto un buon lavoro. Il bilancio partecipativo è sicuramente il massimo della democrazia purchè questa non si trasformi in populismo. I problemi cerano prima e oggi sono ancora più gravi, però se questi si affrontano per il verso giusto credo siano risolvibili. pertanto occorre che ognuno dica cosa pensa e cosa vuole, mi ripeto, sulla ZPS, sull'area ex eridania,se è più giusto destinare area nuova per nuove abitazioni, ammesso che si possano vendere, oppure, se recuperare case fatiscenti ecc.ecc. Cominciamo, se volete da questi, se invece avete altre cose da suggerire fatele, l'importante è cominciare.

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  2. Agenda XXI è stata bellissima...importantissima!Peccato che la passata amministrazione l'abbia ridotta ad un solo malloppo di carta RICICLATA!é ora di tener conto degli obiettivi/proposte uscite da quel percorso partecipativo.
    Spero vivamente nei nuovi amministratori che sicuramente sono più tesi alla partecipazione e al coinvolgimento della collettività locale al fine di promuovere un vero SVILUPPO PER SARMATO!
    C'era chi aveva la possibilità di farlo ma ahimè ha perso un pò di tempo...

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  3. L'impianto fotovoltaico sulle scuole elementari e la destinazione delle vasche ex Eridania ad Apea e sopratutto a ZPS sono proposte uscite anche da Agenda 21 e poi concretizzate.

    Di certo si poteva fare di più Francesco, ne sono convinto, ma è riduttivo dire che si è prodotto solo un "malloppo di carta riciclata". L'impianto fotovoltaico è li e tutti lo possono vedere. L'Apea è stata recentemente finanziata... è poco, ma non è nulla.

    Se di vero e proprio Bilancio Partecipativo si tratterà... andrà un applauso all'Amministrazione, stiamo a vedere prima di gioire.

    Luigi

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  4. Caro Francesco, visto che tu sei molto critico sulla passata amministrazione e vedi molto bene l'attuale, mi potresti rispondere a queste domande?
    1) La ZPS per te è stata una scelta giusta o sbagliata ?
    2) La scelta della passata amministrazione sull'area ex eridania, cioè zona commerciale e di servizio, apea e zona produttiva, sono state giuste o sbagliate ?

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  5. Beh Esser Critici non vuol dire che tutto ciò che è stato fatto è sbagliato!Io non ho mai detto nè creduto che La Zps sia stata una scelta sbagliata( IL CONTINUARE A DISCUTERNE IN UN CERTO MODO POCO PRODUTTIVO SI) e nemmeno l'a.p.e.a.
    Certo non parto prevenuto/preoccupato sulla Possibile VERA PARTECIPAZIONE del Bilancio partecipativo perchè so che: Solo se noi tutti cittadini vi parteciperemo attivamente, allora sarà un vero esempio di Libertà!
    Cosi feci anche con Agenda XXI...vi partecipai senza pregiudizi nè prese di posizione!
    esprimo semplicemente un pò di delusione perchè anche nel Programma Elettorale di Uniti Per Sarmato poche cose sono state prese da Agenda XXI!

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  6. A mio avviso, visto che si parla di sfiducia e di disinteresse come aspetti negativi (e non solo) del bilancio partecipativo, mi sembra che esso possa assomigliare sotto certi aspetti appunto all'Agenda XXI (ma forse mi sbaglio)...
    Suggerisco, se possibile, una propaganda "lancio" usando una macchina con megafono per tutta Sarmato, oltre all'utilizzo delle bacheche in piazza per 2-3 volte, in modo da incuriosire e magari far parteciapre più attivamente tutti i sarmatesi.
    Il costo mi sembra anche ridotto, (100 EURO a volta?)
    Ripeto, la cosa varrebbe solo per 2-3 volte in modo da mettere una "pulce nell'orecchio" a tutti, non limitandosi alla sola e semplice bacheca.
    Può essere fattibile?
    Saluti a tutti
    Emanuele Maffoni

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  7. Caro Maffo, il ricorso alla macchina con megafono in stile "materassificio di Busseto" mi sembra un po' eccessivo(ma sarà comunque l'amministrazione a decidere come propagandare la cosa). Hai però toccato un punto fondamentale: pubblicizzare al meglio la cosa.

    Penso che sia più efficace coivolgere direttamente:
    - tutte le famiglie;
    - le Associazioni, i Comitati, i Gruppi politici, religiosi e le diverse etnie;
    - le realtà commerciali e produttive;
    - cercare di stratificare al meglio la presenza dei residenti delle diverse zone;

    Questo con lettere, articoli sul giormale, manifesti... e se c'è bisogno con incontri mirati e telefonate.

    L'importante è non trasformare uno strumento estremamente utile quanto complesso come il Bilancio Partecipativo in una semplice serie di assemble pubbliche.

    Agenda 21 e Bilancio Partecipativo sono cose molto diverse: nella prima si fanno proposte sull'aspetto ambientale; nel secondo si incide direttamente su una percentuale del bilancio reale, su diverse tematiche.
    Questo dev'essere chiaro a tutti.

    Luigi

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  8. ERRATE CORRIGE LUIGI:Agenda XXI è nata dalla Carta di Aalborg per lo Sviluppo Sostenibile:quindi non si parla solo dell'Aspetto Ambientale!TI invito a guardare il Resoconto Di Agenda XXI per capire quante cose erano uscite e su quali settori si era Puntato.
    Questo deve essere chiaro a tutti!
    IO LASCEREI DA PARTE LA PREOCCUPAZIONE DI COME SARA QUESTO BILANCIO PARTECIPATIVO!Aspettiamo di vedere come parte!
    Sembra di rivivere lo stesso clima che si era creato prima di Agenda XXI:Molta gente prevenuta polemizzava sullo strumento partecipativo ancora prima di Parteciparvi.
    Quindi Attenzione...abbiate pazienza!
    Le critiche serviranno durante e dopo!
    Quest'ammninistrazione credo sappia benissimo come pubblicizzare al meglio l'evento per favorire la massima Partecipazione della collettività...se non sbaglio è un amministrazione di Centro-Destra!

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  9. Ribadisco, se non fossi stato chiaro prima, che la mia era solo un'idea per propagandare meglio l'evento, niente di più niente di meno.
    Non è mia intenzione polemizzare nè l'evento nè il modo in cui verrà presentato, era solo un'opinione.
    Come si dice "chi ben comincia è a metà dell'opera", e la mia è solo un'idea per farle fare una partenza sprint e fare in modo che possa partecipare più gente possibile all'evento.
    Se verrà deciso di propagandare l'evento in un modo diverso da quello suggerito da me non mi offendo...
    Saluti
    Emanuele Maffoni

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  10. Caro Francesco, la carta di Aalborg me la sono studiata come te. Il termine Sviluppo sostenibile(i tre pilastri della sostenibilità sono che essa è Ecologica, Economica e Sociale) ha implicito l'aspetto ambientale,che è il cardine delle Conferenze Mondiali di Rio de Janeiro e Johannesburg in cui Agenda 21 è stata proposta. Quindi da Agenda 21 è vero, può uscire di tutto, ma questo tutto dovrebbe (almeno sulla carta)comprendere sempre anche l'aspetto ambientale. Il Bilancio Partecipativo non si fonda su questi 3 pilastri, ma su uno solo (comunque inportantissimo, ma diverso):la partecipazione.

    Comunque, lezioni vicendevoli a parte, se leggi con calma e tranquillità il post non ho proprio polemizzato sullo strumento, ho solo fatto conoscere a chi non lo sapesse che cos'è per davvero. Tra l'altro riprendendo il testo da una Tesi di Laurea... nessuna critica preventiva, e stai sereno che la pazienza non manca.

    La differenza con Agenda 21 è che con il Bilancio Partecipativo i cittadini possono anche decidere di impiegare le risorse per fare un marciapiede o per modernizzare la fognatura! e che una parte del bilancio è effettivamente stanziata per questo scopo. Tutto qui. Ti sembra polemico?

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  11. Appunto Agenda XXI considera anche l'aspetto ambientale ma non solo!
    Forse non mi sono spiegato bene!Grazie per avermi ricordato cos'è il Bilancio Partecipativo!
    Mi è solo dispiaciuta questa vostra preoccupazione sulla sua possibile DEMOCRATICITà!
    Io vi invito a fidarvi!FIDATEVI E PARTECIPATEVI!
    Ciao a presto!

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  12. Io sono un operaio.....quindi vado sul pratico.
    Propongo di creare sul blog uno spazio tipo bacheca dei cittadini. Potrebbe essere utile per segnalare disguidi o problematiche presenti nel nostro comune.
    Le segnalazioni andrebbero fatte direttamente in comune o ai consiglieri....ma per chi non ha tempo,per chi non se la sente di entrare nel Palazzo,per chi è timido e per chi ha gia segnalato ma non è rimasto soddisfatto, potrebbe essere uno stimolo alla partecipazione.
    In attesa di scrivere segnalazioni rimaste insoddisfatte saluto tutti e un saluto particolare al ritorno del MAFFO.

    alberto m.

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  13. Personalmente non ho critiche pregiudiziali rispetto a qualsiasi progetto che possa favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Condivido senz’altro l’introduzione di uno strumento che consenta ai cittadini di essere non solo utenti ma anche partecipanti. Il punto è che tale azione per non essere di facciata deve fondarsi su una adeguata informazione e sensibilizzazione di tutta la cittadinanza e su una reale politica della partecipazione. Non resta che attendere i primi passi dell’Amministrazione in carica, a partire da questo giovedì, per capire quanto si voglia rendere questo strumento veramente efficace.

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  14. Favorevolissima al bilancio partecipato e a qualsiasi novità possa essere introdotta dall'Amministrazione per favorire il reale coinvolgimento di ogni cittadino.
    Però chiedo a tutti: a cosa serve creare nuovi strumenti per l'esercizio di un diritto democratico quando non vengono utilizzati i mezzi già esistenti e già disponibili e quando si aggirano i più elementari principi della trasparenza e del dialogo?
    Speriamo davvero che da giovedì 22 aprile (data del primo incontro per il bilancio partecipato) maturi nei nostri amministratori una sincera volontà di apertura.
    Buon lavoro a tutti!
    Sabrina

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  15. PREGIUDIZIO!Attenzione!A pensar male si fa Peccato!

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  16. Ma...caro Francesco, si indovina...!
    Per supportare le tue tesi avresti potuto servirti di un proverbio diverso...
    N.B. le ripetute esperienze inducono a pensar male (vedi ultima caso descritto nel post Nuntio vobis).
    Sabrina

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  17. Ma infatti la Frase l'ho scritta apposta perchè mi ricordo di averla sentita pronunciare da LEI.
    Ma qui cosa ha indovinato?
    Eppure io francamente ne ho le scatole Piene di questo Passaggio a Livello!
    Fossi io Capogruppo di Minoranza di una certa sfera Politica mi occuperei delle Famiglie in Povertà,degli Immigrati,dei Giovani con problemi,dei Diversamente Abili,dei Pensionati,dei Malati,degli Imprenditori che chiudono Baracca...
    MA AHIME...AAA SINISTRA CERCASI... LE vostre Continue Battaglie testimoniano poco interesse verso i più deboli!
    Glielo dice il figlio di Un Fondatore del Pd,un figlio che FORTUNATAMENTE non condivide le idee del Padre ma cha sa benissimo quanto suo padre sia stato interpellato e coinvolto dal GRUPPO LOCALE DEL PD se non per VOTARE!
    Ripartite dal Popolo!Lo diceva anche il Vostro attuale Segretario!Eppure la sinistra del 2010 sembra avere un colore più verde che rosso!Le Elezioni Regionali ne sono la Conferma!

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  18. Francesco ora sei anche politologo... proprio in queste ore la destra farebbe meglio a guardare in casa propria... (vedi caso Finiani).

    AAA Sinistra cercasi scrivi... bè, la sinistra è qui e discute liberamente con tutti,partecipa e fa giustamente minoranza su tutto ciò che non ritiene valido.

    Se vuoi diventare il nuovo paladino della destra sarmatese fai pure, ma la sinistra, ti prego, lasciala a chi è di sinistra.

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  19. Credo che sia il caso di prendere una decisione. Se parliamo di aumenti di tariffe che incidono sulle famiglie già colpite dalla crisi, facciamo demagogia; se denunciamo come sbagliata la decisione di ridimensionare il servizio scuolabus, non capiamo l'importanza di una sana passeggiata verso la scuola; se chiediamo a viva voce di sapere quali sono gli intendimenti dell'Amministrazione riguardo la ZPS, ripetiamo un ritonello vuoto e scopiazzato da principi ecologici scritti da altri; se chiediamo la convocazione di commissioni consigliari, facciamo sterile polemica; se manifestiamo disapprovazione verso la decisione di sopprimere una strada comunale secolare, annoiamo. E, in ogni caso non siamo di Sinistra perchè non ci preoccupiamo dei deboli. Ma le nostre famiglie, i nostri bambini, i nostri anziani, le nostre aree ecologiche, i nostri diritti non sono da tutelare? Sono forse categorie "forti"?
    Sabrina

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