mercoledì 21 aprile 2010

Le parole e le cose

Ho chiuso il mio ultimo post con un proposito, quello di cominciare finalmente a dare i nomi appropriati alle cose, ma mi rendo conto di non essere stata capita da tutti. Mi riferisco esclusivamente al commento anonimo che ha inteso invocare l'intervento della magistratura in una questione che nulla ha a che fare con violazione di leggi, norme o regolamenti, ma riguarda esclusivamente l'ambito politico.
E' doveroso quindi precisare aspetti assolutamente evidenti (per chi li vuol vedere, naturalmente):
  1. la procedura seguita per l'approvazione del progetto e l'affidamento dei lavori è senza dubbio regolare da un punto di vista giuridico;
  2. l'ufficio che ha gestito il procedimento si è attenuto alle norme vigenti e alle direttive dell'Amministrazione che ha preferito rinunciare ad un passaggio in Giunta, lasciando che fosse il Responsabile a procedere;
  3. il progetto dei lavori è stato ideato e redatto secondo precisi imput politici in quanto sono gli amministratori che hanno compiuto la scelta relativa all' importo da destinare ai lavori (il bilancio di previsione lo appova il Consiglio, il Piano Esecutivo Gestionale lo approva la Giunta, non di certo gli uffici).
Trovo pertanto umiliante vedere che un giudizio, rivolto alla scelta politica di gestire nella forma più privata possibile un procedimento pubblico, diventi occasione per una battaglia (magari personale) contro soggetti che esulano completamente dal nostro ambito di discussione e che non hanno parte nella decisione. Ancora più riprovevole è poi che tali accuse vengano formulate in forma anonima, a dimostrazione della superficialità e dell'ipocrisia della valutazione effettuata.
Obiettivamente, ho la sensazione che stiano tornando i tempi del "Cantiniere". Lo ricordate? Ricordate quella serie di volantini anonimi ed ingiuriosi usati da chi, pavido e fragile, credeva di poter lanciare tutti i sassi che desiderva tenendo ben nascosta la mano?
Ecco, i segnali del ritorno ci sono tutti. Il commento anonimo che ho citato è uno, così come la distribuzione nelle cassette delle lettere di una mia comunicazione privata via mail (non si sa in qual modo recuperata da chi l'ha messa in giro) che lo scorso anno, da Sindaco, avevo inviato alla mia Maggioranza e che da qualche mese sta circolando nelle mani di alcuni cittadini.
Signori, è così che si fa politica? Nascondendo dietro l'anonimato accuse penali infondate e frugando nel cestino della carta straccia della precedente Amministrazione?

Sabrina

1 commento:

  1. Da piccolo ero convinto che certe cose esistessero solo nel mondo dei bambini: le calunnie, le maldicenze, le dicerie. Crescendo, mi sono reso conto di quanta vergogna dovrebbero provare certi adulti nel comportarsi peggio dei loro figli o nipoti. Hai ragione: non è così che si fa politica.
    (O, per dirla con l'ipertrofico maiuscolismo marazziano, "non è Così che si Fa Politica!;D)

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