venerdì 23 aprile 2010

Bilancio partecipativo o bilancio parallelo?

...o blindato? E' iniziato venerdì sera il percorso del bilancio partecipativo o partecipato (non ci è stata chiarita la differenza) del Comune di Sarmato. Il Sindaco, coadiuvato dal collega esperto, docente all'Università di Parma, ha illustrato le finalità, l'impostazione e le fasi procedurali di questa iniziativa, assolutamente meritevole, che sembra finalmente attuare uno dei pochi capisaldi del programma elettorale dell'Amministrazione (nonchè uno dei cavalli di battaglia della precedente minoranza, come ricordato dal Sindaco stesso).
Ma non è tutto oro quel che luccica...proviamo a guardare dietro lo scintillio.

La proposta che ci è stata rivolta si caratterizza per rigidità, macchinosità ed artificiosità.
In primo luogo, la disciplina del percorso è contenuta in un regolamento, definito non si sa bene da chi, ma sicuramente non partecipato nè condiviso all'interno di alcun organo istituzionale che ha competenza sui regolamenti comunali (ad esempio una commissione consigliare) e che nelle sue parti strutturali è intoccabile.
Una volta stabilite unilateralmente le regole del gioco, i Sarmatesi hanno tutta l'autonomia possibile per giocare, infatti:
  1. non è compito dell'Amministrazione diffondere informazioni sul bilancio partecipativo, ma spetta ai cittadini, attraverso il passaparola, informare tutti gli altri e promuovere la partecipazione;
  2. i cittadini stessi devono poi elaborare il progetto (descriverlo, indicare le finalità e gli strumenti per l'attuazione) e valutarne la fattibilità da un punto di vista tecnico;
  3. l'Amministrazione non mette a disposizione alcuna risorsa di bilancio per realizzare i progetti, ma i proponenti hanno il preciso incarico di garantirsi le fonti di finanziamento, pena l'esclusione del progetto presentato;
  4. naturalmente, spetta poi a chi ha presentato il progetto trovare chi lo vota.
Alla fine di tutto questo lavoro, l'Amministrazione si riappropria delle sue prerogative specifiche: valuta la coerenza dei progetti presentati e votati dai Sarmatesi con gli indirizzi del Comune, se la coerenza non si manifesta, il progetto viene bocciato.

Senza dubbio, l'aspetto che più ha destato stupore nel pubblico presente l'altra sera è il mancato impegno economico del Comune per la realizzazione dei progetti che otterranno maggiore consenso tra le persone, disimpegno motivato dal Sindaco e dall'esperto con le difficoltà economiche dell'ente. La discussione si è pertanto orientata in due direzioni: la solita critica al bilancio lasciato dalla precedente Amministrazione e l'analisi delle possibili nuove entrate (qualcuno ha proposto di attirare a Sarmato nuovi residenti con un reddito Irpef elevato...), senza però evidenziare il dato veramente distintivo della posizione del Sindaco. l'Amministrazione non intende trasformare le proposte dei cittadini in propri progetti, ma continuerà a perseguire i propri programmi e se i sarmatesi vorranno cose in più o diverse, dovranno trovare autonomamente il modo per attuarle (per gentile concessione del Comune che mette a disposizione i dipendenti comunali come consulenti dei cittadini). I contenuti del bilancio partecipativo non verranno quindi integrati nel bilancio ufficiale perchè l'Amministrazione non ha alcuna intenzione di lasciare che siano i cittadini a decidere almeno una parte dei programmi per ciascun anno di mandato, di sostituire qualche propria idea con quelle dei cittadini, anzi, se le idee delle persone non saranno in linea con quelle del programma dell'Amministrazione, verranno censurate.

Detto in altro modo: l'Amministrazione continuerà ad aumentare tariffe, a chiudere strade, a togliere lo scuolabus ecc. ecc. senza dover rendere conto e senza condividere le decisioni (come fatto fino ad ora) perchè esisterà un bilancio parallelo all'interno del quale i Sarmatesi faranno le loro scelte e, se non saranno in grado di autofinanziarsi, tutto resterà lettera morta.

Sabrina

3 commenti:

  1. E' proprio vero...a sospettare spesso ci si azzecca!
    Io non ero presente alla serata, ma leggendo il Post di Sabrina mi rendo conto di quanto sia in effetti difficile definire questa cosa un "Bilancio partecipativo" vero e proprio.

    Se non c'è comunicazione (che tutti gli esperti MONDIALI di partecipazione ritengono il caposaldo fondamentale), se non c'è una quota di bilancio effettivamente stanziata, se non c'è uno sforzo di creare gruppi di cittadini, anche con diverse sensibilità, ma si sostiene l'auto-organizzazione... bè, questo Bilancio Partecipativo è un grattacielo altissimo con le fondamenta di burro.

    Comunque, se questo è quanto, propongo di presentare un progetto per la ZPS, firmato da più cittadini possibili.

    Vedremo così, finalmente, come l'Amministrazione la pensa a riguardo.

    Luigi

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  2. ....ma ci sono altri comuni dove il bilancio è stato partecipato nonostante l'amministrazione non ha destinato un euro a tale scopo?
    Comunque sono pronto a sostenere un progetto di tutela ambientale,proporrei una zona verde a difesa del centro abitato. Una cintura verde in cui si inserirebbe la ZPS il tutto da inserire nel nuovo PSC.

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  3. Non mi sorprende la posizione dell'attuale maggioranza sul concetto che ha della democrazia partecipativa. Fino a questo momento, e credo che sarà così per tutta la legislatura, si riempiranno la bocca sulla partecipazione ma in sostanza sarà solo uno specchietto per le allodole, faranno solo quello che il sindaco deciderà. A questo punto mi chiedo: a che serve la minoranza in questo Consiglio Comunale ? L'unica cosa che mi da fiducia e che la prossima volta, quando si voterà, e questo sicuramente nessuno potrà impedirlo, questo sindaco avrà finito di fare quello che vuole.

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