A quanto pare, è necessario spiegare il motivo per il quale giovedì scorso, durante il Consiglio comunale, la Minoranza ha abbandonato l'aula.
Dopo quasi due ore di illustrazione dei contenuti del bilancio da parte della Maggioranza, si è aperto il dibattito, quindi la Minoranza ha fatto il suo primo intervento, consistente in una lunga serie di domande su quanto scritto dagli amministratori nella Relazione Previsionale e Programmatica e su quanto sentito durante il Consiglio stesso. L'ampiezza dell'argomento in discussione (Bilancio di previsione) richiedeva naturalmente un'altrettanto ampia interrogazione da parte della Minoranza che ha il DOVERE DI CAPIRE APPROFONDITAMENTE, per arrivare ad adeguate conclusioni, e di METTERE IN LUCE CIO' CHE CONSIDERA NON POSITIVO PER LA CITTADINANZA, quindi anche di criticare.
Al termine del mio intervento, il Presidente Sasso, appurato che non c'erano altri interventi nè risposte ad alcuna delle mie domande, ha pronunciato le seguenti parole (sentite da tutti): "allora mettiamo in votazione il punto numero 3."
A quel punto, sconcertata per il comportamento della Maggioranza, ho ripreso la parola denunciando l'assurdità e la scorrettezza di quanto stava accadendo, segnalando che il Consiglio comunale era del tutto svuotato della propria natura e del proprio ruolo di luogo di confronto. e che il ruolo della Minoranza diventava del tutto superfluo. Ho chiesto quindi di dare lettura al mio secondo e ultimo intervento, come previsto dal regolamento.
Solo allora l'Amministrazione, quando non mi sarebbe più stato possibile replicare, ha mostrato l'intenzione di rispondere con la seguente frase del Sindaco: "ma se si volgliono le risposte, bisogna lasciare il tempo di darle" (come se nessuno avesse sentito che già il Presidente aveva messo in votazione il punto!!!).
Ecco perchè siamo usciti dall'aula, perchè non possiamo permettere che l'arroganza della Maggioranza arrivi a tali livelli.
PRECISAZIONI
1. La Minoranza ha sempre partecipato a tutte le poche Commissioni consiliari convocate, anche a quella sul Bilancio alla quale era presente il consigliere Castelli.
2. Non c'è nulla di scorretto o illegittimo nell'ascoltare le proposte della Maggioranza in Commissione, riflettere con calma e poi porre domande in Consiglio (tra l'altro, è quello che l'attuale Maggioranza, quando era Minoranza, ha sempre fatto), soprattutto quando si tratta di argomenti così impegnativi come il Bilancio di previsione che richiedono attenta analisi.
3. La Minoranza ha ricevuto i documenti del Bilancio, contenenti i dati e la Relazione, solo dopo la Commissione, quindi molte cose chieste in Consiglio non potevano affatto essere chieste prima.
4. Il Consiglio comunale è e deve restare il luogo principale per la discussione e l'approfondimento degli argomenti, non si possono eludere le domande solo perchè sono scomode!
Sabrina
Dopo quasi due ore di illustrazione dei contenuti del bilancio da parte della Maggioranza, si è aperto il dibattito, quindi la Minoranza ha fatto il suo primo intervento, consistente in una lunga serie di domande su quanto scritto dagli amministratori nella Relazione Previsionale e Programmatica e su quanto sentito durante il Consiglio stesso. L'ampiezza dell'argomento in discussione (Bilancio di previsione) richiedeva naturalmente un'altrettanto ampia interrogazione da parte della Minoranza che ha il DOVERE DI CAPIRE APPROFONDITAMENTE, per arrivare ad adeguate conclusioni, e di METTERE IN LUCE CIO' CHE CONSIDERA NON POSITIVO PER LA CITTADINANZA, quindi anche di criticare.
Al termine del mio intervento, il Presidente Sasso, appurato che non c'erano altri interventi nè risposte ad alcuna delle mie domande, ha pronunciato le seguenti parole (sentite da tutti): "allora mettiamo in votazione il punto numero 3."
A quel punto, sconcertata per il comportamento della Maggioranza, ho ripreso la parola denunciando l'assurdità e la scorrettezza di quanto stava accadendo, segnalando che il Consiglio comunale era del tutto svuotato della propria natura e del proprio ruolo di luogo di confronto. e che il ruolo della Minoranza diventava del tutto superfluo. Ho chiesto quindi di dare lettura al mio secondo e ultimo intervento, come previsto dal regolamento.
Solo allora l'Amministrazione, quando non mi sarebbe più stato possibile replicare, ha mostrato l'intenzione di rispondere con la seguente frase del Sindaco: "ma se si volgliono le risposte, bisogna lasciare il tempo di darle" (come se nessuno avesse sentito che già il Presidente aveva messo in votazione il punto!!!).
Ecco perchè siamo usciti dall'aula, perchè non possiamo permettere che l'arroganza della Maggioranza arrivi a tali livelli.
PRECISAZIONI
1. La Minoranza ha sempre partecipato a tutte le poche Commissioni consiliari convocate, anche a quella sul Bilancio alla quale era presente il consigliere Castelli.
2. Non c'è nulla di scorretto o illegittimo nell'ascoltare le proposte della Maggioranza in Commissione, riflettere con calma e poi porre domande in Consiglio (tra l'altro, è quello che l'attuale Maggioranza, quando era Minoranza, ha sempre fatto), soprattutto quando si tratta di argomenti così impegnativi come il Bilancio di previsione che richiedono attenta analisi.
3. La Minoranza ha ricevuto i documenti del Bilancio, contenenti i dati e la Relazione, solo dopo la Commissione, quindi molte cose chieste in Consiglio non potevano affatto essere chieste prima.
4. Il Consiglio comunale è e deve restare il luogo principale per la discussione e l'approfondimento degli argomenti, non si possono eludere le domande solo perchè sono scomode!
Sabrina