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giovedì 21 aprile 2011

La sorpresa dell'uovo di Pasqua

Nè la lettera della Minoranza, nè il richiamo dell'ente governativo sovraordinato e neppure lo spirito pasquale hanno mutato l'atteggiamento dell'Ammministrazione.
Come anticipato in un precedente post, i consiglieri di Minoranza in data 12 aprile avevano protocollato una mozione, da discutere nel primo Consiglio comunale utile (secondo il Regolamento), con la quale chiedevano l'istituzione del tavolo congiunto per la valutazione e la condivisione dei programmi per lo sviluppo dell'area ex Eridania.
Il Consiglio comunale è stato convocato per mercoledì 27 aprile ma della nostra mozione non c'è traccia, non è stata inserita all'ordine del giorno.
Così come non c'è traccia di interpellanze presentate: una per conoscere cosa stia facendo l'Amministrazione sempre relativamente all'ex zuccherificio (protocollata il 12 aprile); una con la quale si chiedono notizie sulla situazione sanitaria di Sarmato e della Val Tidone, così come emerge dal registro provinciale dei tumori (protocollata il 19 aprile); una con la quale si interpella l'Amministrazione sulle motivazioni delle esalazioni maleodoranti provenienti dall'impianto di depurazione (protocollata il 19 aprile); due relative rispettivamente alle condizioni della piazzola ecologica e al sistema comunale di gestione dei rifiuti (protocollate il 19 aprile).

E POI SI CHIEDONO COME LA MINORANZA POSSA DIRE DI ESSERE IMPOSSIBILITATA AD ESPLETARE LA PROPRIA FUNZIONE.

Che dire, sarà per un'altra volta. Forse servirà più tempo di quello a disposizione per pensare alle risposte...però, dal 12 al 27 aprile di tempo ne passa...
Sabrina

domenica 10 aprile 2011

Consiglio comunale di Sarmato

UNITI PER SARMATO

Il gruppo consigliare di Minoranza “Uniti per Sarmato” è costretto a prendere atto con rammarico dell’impossibilità manifesta di svolgere adeguatamente, nei contesti deputati, il proprio mandato elettivo al servizio della collettività sarmatese.

Nei quasi due anni trascorsi dalle ultime elezioni, si è verificata una degenerazione dell’azione politica ed amministrativa a causa della quale l’organo rappresentativo della volontà dei cittadini è stato esautorato dal proprio ruolo e svuotato delle proprie competenze, trasformandosi in luogo di ratifica e convalida di decisioni già assunte. Le commissioni consiliari, strumenti politici consultivi di approfondimento, confronto e condivisione, nei rari casi in cui sono state convocate, sono state ridotte a mezzi di propaganda demagogica o di presentazione di questioni strettamente tecniche sulle quali i consiglieri hanno poco da dire.

L’assenza di reali argomentazioni e di contenuti propositivi dell’Amministrazione viene mascherata da continue invettive denigratorie, accuse infondate ma infamanti, nei confronti della Minoranza, come se obiettivo di chi amministra fosse quello di “fare opposizione all’opposizione”, o fare terra bruciata attorno ai consiglieri di Minoranza, mettendo in luce i loro demeriti piuttosto che i propri meriti, meglio, come se i propri meriti potessero emergere solo se commisurati a reali o presunti errori della precedente Amministrazione e a mancanze dell’attuale Minoranza. Il dialogo con la Minoranza ha talvolta assunto la forma della diffida formale, volta ad impedire ogni iniziativa non gradita che potesse mettere in luce i difetti, le incongruenze, la mancanza di coerenza, gli sbagli di Sindaco e Giunta.

Questa Maggioranza appena eletta, con il minimo scarto di 12 voti, ha modificato “Statuto comunale” e “Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari” senza neppure una consultazione con tutti i membri del Consiglio; ha nominato il Presidente del Consiglio comunale (che non evidenzia assolutamente una posizione super partes) con decisione un’univoca e non condivisa; ha prima ignorato poi rifiutato, con pretestuose motivazioni, la richiesta della Minoranza di organizzare periodiche conferenze dei capigruppo per consentire ai due gruppi consiliari presenti di essere preventivamente informati sull’andamento dell’azione amministrativa e sugli argomenti di prossima deliberazione (possibilità prevista dal Regolamento); fornisce interpretazioni alquanto improvvisate ed irrazionali delle norme del Regolamento durante le sedute consiliari; ostacola l’attività della Minoranza e dei movimenti politici avversari negando strumenti e spazi per organizzare riunioni, incontri pubblici, assemblee con rappresentanti politici ed istituzionali.

Allo stesso modo, con una malcelata furia vendicativa, vengono intralciate alcune attività di associazioni ricreative ed apolitiche del paese solo perché tra gli iscritti figurano poche persone che con onestà e sincerità, pur ribadendo il loro rispetto nei confronti del Sindaco e degli amministratori, hanno dichiarato pubblicamente di non aver sostenuto questa Maggioranza. L’ostinazione, la rigidità, l’autoritarismo, anche nei confronti dei cittadini, con i quali il Sindaco assume e difende talune decisioni palesemente contrarie alle necessità della comunità, talora addirittura al limite della legittimità, trovano riscontro nella supina e passiva accettazioni dei consiglieri di Maggioranza che non manifestano né la forza né la volontà di opporsi a decisioni da loro stessi considerate non adeguate.

L’ultima seduta di Consiglio comunale ha portato al trionfo tutte le premesse elencate. Terminata l’illustrazione del Bilancio di previsione da parte della Maggioranza, si è aperta la discussione e la capogruppo di Minoranza ha dato lettura del proprio primo intervento contenente una lunga serie di quesiti che traevano spunto dalla documentazione contabile e da quanto relazionato dagli Amministratori nella serata stessa. Nessun membro della Maggioranza consiliare ha inteso dare risposta ad alcuna domanda, tant’è che il Presidente, preso atto dell’assenza di repliche a quanto richiesto dalla Minoranza, ha proclamato la formula di rito per mettere ai voti il punto all’ordine del giorno. Il comportamento inqualificabile dell’Amministrazione è stato di conseguenza stigmatizzato dalla capogruppo di Minoranza che ha evidenziato l’annullamento delle prerogative del Consiglio e l’inutilità della Minoranza. Il Sindaco, con mossa ardita ma alquanto irrispettosa ed offensiva, ha tentato di lasciare intendere che era stato l’impeto della Minoranza a non lasciare il tempo per le risposte, che sarebbero state date in quel momento (come se nessuno avesse sentito la formula pronunciata dal Presidente). Di fronte a tale manifesta falsità, la Minoranza ha preferito abbandonare l’aula.

Per tutti questi motivi sopra elencati, i consiglieri di Minoranza, pur continuando a partecipare alle sedute di Consiglio comunale in ossequio al dovere istituzionale, rinunceranno alla possibilità di intervento, limitandosi a formulare le dichiarazione di voto per ciascun punto all’ordine del giorno, e riserveranno ad altri strumenti la loro azione politica di controllo e anche di critica nei confronti delle scelte amministrative sarmatesi.

I consiglieri

Amanzio Labò

Claudio Castelli

Sabrina Gallinari

Rino Olivieri

mercoledì 30 marzo 2011

Perchè ce ne siamo andati?

A quanto pare, è necessario spiegare il motivo per il quale giovedì scorso, durante il Consiglio comunale, la Minoranza ha abbandonato l'aula.
Dopo quasi due ore di illustrazione dei contenuti del bilancio da parte della Maggioranza, si è aperto il dibattito, quindi la Minoranza ha fatto il suo primo intervento, consistente in una lunga serie di domande su quanto scritto dagli amministratori nella Relazione Previsionale e Programmatica e su quanto sentito durante il Consiglio stesso. L'ampiezza dell'argomento in discussione (Bilancio di previsione) richiedeva naturalmente un'altrettanto ampia interrogazione da parte della Minoranza che ha il DOVERE DI CAPIRE APPROFONDITAMENTE, per arrivare ad adeguate conclusioni, e di METTERE IN LUCE CIO' CHE CONSIDERA NON POSITIVO PER LA CITTADINANZA, quindi anche di criticare.
Al termine del mio intervento, il Presidente Sasso, appurato che non c'erano altri interventi nè risposte ad alcuna delle mie domande, ha pronunciato le seguenti parole (sentite da tutti): "allora mettiamo in votazione il punto numero 3."
A quel punto, sconcertata per il comportamento della Maggioranza, ho ripreso la parola denunciando l'assurdità e la scorrettezza di quanto stava accadendo, segnalando che il Consiglio comunale era del tutto svuotato della propria natura e del proprio ruolo di luogo di confronto. e che il ruolo della Minoranza diventava del tutto superfluo. Ho chiesto quindi di dare lettura al mio secondo e ultimo intervento, come previsto dal regolamento.
Solo allora l'Amministrazione, quando non mi sarebbe più stato possibile replicare, ha mostrato l'intenzione di rispondere con la seguente frase del Sindaco: "ma se si volgliono le risposte, bisogna lasciare il tempo di darle" (come se nessuno avesse sentito che già il Presidente aveva messo in votazione il punto!!!).
Ecco perchè siamo usciti dall'aula, perchè non possiamo permettere che l'arroganza della Maggioranza arrivi a tali livelli.

PRECISAZIONI
1. La Minoranza ha sempre partecipato a tutte le poche Commissioni consiliari convocate, anche a quella sul Bilancio alla quale era presente il consigliere Castelli.
2. Non c'è nulla di scorretto o illegittimo nell'ascoltare le proposte della Maggioranza in Commissione, riflettere con calma e poi porre domande in Consiglio (tra l'altro, è quello che l'attuale Maggioranza, quando era Minoranza, ha sempre fatto), soprattutto quando si tratta di argomenti così impegnativi come il Bilancio di previsione che richiedono attenta analisi.
3. La Minoranza ha ricevuto i documenti del Bilancio, contenenti i dati e la Relazione, solo dopo la Commissione, quindi molte cose chieste in Consiglio non potevano affatto essere chieste prima.
4. Il Consiglio comunale è e deve restare il luogo principale per la discussione e l'approfondimento degli argomenti, non si possono eludere le domande solo perchè sono scomode!
Sabrina

giovedì 25 marzo 2010

SEMPRE PIU' IN ALTO!

Ormai credo che si stiano raggiungendo le più alte vette nella gestione della "cosa pubblica" sarmatese, in pochi mesi la maestria della nuova Amministrazione si è espressa nella sua migliore forma.
Dopo il rifiuto di convocare le conferenze dei capigruppo, dopo aver di fatto abolito le riunioni delle Commissioni consiliari, dopo aver detto che non faranno mai ciò che la Minoranza propone perchè ha perso le elezioni (oggi su Cronaca il Sindaco spiega che è ridicolo che chi ha perso le elezioni si permetta di dare suggerimenti), i nostri amministratori hanno deciso di ridurre il Consiglio comunale a semplice organo che ratifica ciò che il sindaco e/o gli assessori hanno già attuato.
Martedì scorso infatti il Consiglio comunale si è trovato a dover approvare un accordo pubblico-privato per la rivisitazione urbanistica di un'area del paese (accordo che prevede aumento di indici di edificabilità e introduzione di nuove aree edificabili) che ovviamente non era stato oggetto di discussione in Commissione Assetto del territorio ma che era già stato firmato dal Sindaco e dal privato. In quelle condizioni, che valore poteva avere il voto dell'organo di indirizzo del Comune, dell'assemblea rappresentativa della volontà dei cittadini? NESSUNO!
I diritti, le prerogative, il ruolo, i compiti, i doveri di tutti i Consiglieri comunali
, tanto di Minoranza quanto di Maggioranza, sono stati totalmente scavalcati in nome della superiore volontà di qualche persona.
E quando mi sono permessa di farlo notare, si sono anche tanto arrabbiati...sono proprio una maleducata, vero?
Ma tutto naturalmente si risolverà presto perchè ad aprile inizieranno gli incontri per il bilancio partecipato, quindi noi che abbiamo perso le elezioni dovremo rimangiarci tutte le cattiverie che stiamo dicendo....ai posteri lasciamo la sentenza.

Sabrina