UNITI PER SARMATO
Il gruppo consigliare di Minoranza “Uniti per Sarmato” è costretto a prendere atto con rammarico dell’impossibilità manifesta di svolgere adeguatamente, nei contesti deputati, il proprio mandato elettivo al servizio della collettività sarmatese.
Nei quasi due anni trascorsi dalle ultime elezioni, si è verificata una degenerazione dell’azione politica ed amministrativa a causa della quale l’organo rappresentativo della volontà dei cittadini è stato esautorato dal proprio ruolo e svuotato delle proprie competenze, trasformandosi in luogo di ratifica e convalida di decisioni già assunte. Le commissioni consiliari, strumenti politici consultivi di approfondimento, confronto e condivisione, nei rari casi in cui sono state convocate, sono state ridotte a mezzi di propaganda demagogica o di presentazione di questioni strettamente tecniche sulle quali i consiglieri hanno poco da dire.
L’assenza di reali argomentazioni e di contenuti propositivi dell’Amministrazione viene mascherata da continue invettive denigratorie, accuse infondate ma infamanti, nei confronti della Minoranza, come se obiettivo di chi amministra fosse quello di “fare opposizione all’opposizione”, o fare terra bruciata attorno ai consiglieri di Minoranza, mettendo in luce i loro demeriti piuttosto che i propri meriti, meglio, come se i propri meriti potessero emergere solo se commisurati a reali o presunti errori della precedente Amministrazione e a mancanze dell’attuale Minoranza. Il dialogo con la Minoranza ha talvolta assunto la forma della diffida formale, volta ad impedire ogni iniziativa non gradita che potesse mettere in luce i difetti, le incongruenze, la mancanza di coerenza, gli sbagli di Sindaco e Giunta.
Questa Maggioranza appena eletta, con il minimo scarto di 12 voti, ha modificato “Statuto comunale” e “Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari” senza neppure una consultazione con tutti i membri del Consiglio; ha nominato il Presidente del Consiglio comunale (che non evidenzia assolutamente una posizione super partes) con decisione un’univoca e non condivisa; ha prima ignorato poi rifiutato, con pretestuose motivazioni, la richiesta della Minoranza di organizzare periodiche conferenze dei capigruppo per consentire ai due gruppi consiliari presenti di essere preventivamente informati sull’andamento dell’azione amministrativa e sugli argomenti di prossima deliberazione (possibilità prevista dal Regolamento); fornisce interpretazioni alquanto improvvisate ed irrazionali delle norme del Regolamento durante le sedute consiliari; ostacola l’attività della Minoranza e dei movimenti politici avversari negando strumenti e spazi per organizzare riunioni, incontri pubblici, assemblee con rappresentanti politici ed istituzionali.
Allo stesso modo, con una malcelata furia vendicativa, vengono intralciate alcune attività di associazioni ricreative ed apolitiche del paese solo perché tra gli iscritti figurano poche persone che con onestà e sincerità, pur ribadendo il loro rispetto nei confronti del Sindaco e degli amministratori, hanno dichiarato pubblicamente di non aver sostenuto questa Maggioranza. L’ostinazione, la rigidità, l’autoritarismo, anche nei confronti dei cittadini, con i quali il Sindaco assume e difende talune decisioni palesemente contrarie alle necessità della comunità, talora addirittura al limite della legittimità, trovano riscontro nella supina e passiva accettazioni dei consiglieri di Maggioranza che non manifestano né la forza né la volontà di opporsi a decisioni da loro stessi considerate non adeguate.
L’ultima seduta di Consiglio comunale ha portato al trionfo tutte le premesse elencate. Terminata l’illustrazione del Bilancio di previsione da parte della Maggioranza, si è aperta la discussione e la capogruppo di Minoranza ha dato lettura del proprio primo intervento contenente una lunga serie di quesiti che traevano spunto dalla documentazione contabile e da quanto relazionato dagli Amministratori nella serata stessa. Nessun membro della Maggioranza consiliare ha inteso dare risposta ad alcuna domanda, tant’è che il Presidente, preso atto dell’assenza di repliche a quanto richiesto dalla Minoranza, ha proclamato la formula di rito per mettere ai voti il punto all’ordine del giorno. Il comportamento inqualificabile dell’Amministrazione è stato di conseguenza stigmatizzato dalla capogruppo di Minoranza che ha evidenziato l’annullamento delle prerogative del Consiglio e l’inutilità della Minoranza. Il Sindaco, con mossa ardita ma alquanto irrispettosa ed offensiva, ha tentato di lasciare intendere che era stato l’impeto della Minoranza a non lasciare il tempo per le risposte, che sarebbero state date in quel momento (come se nessuno avesse sentito la formula pronunciata dal Presidente). Di fronte a tale manifesta falsità, la Minoranza ha preferito abbandonare l’aula.
Per tutti questi motivi sopra elencati, i consiglieri di Minoranza, pur continuando a partecipare alle sedute di Consiglio comunale in ossequio al dovere istituzionale, rinunceranno alla possibilità di intervento, limitandosi a formulare le dichiarazione di voto per ciascun punto all’ordine del giorno, e riserveranno ad altri strumenti la loro azione politica di controllo e anche di critica nei confronti delle scelte amministrative sarmatesi.
I consiglieri
Amanzio Labò
Claudio Castelli
Sabrina Gallinari
Rino Olivieri