giovedì 21 aprile 2011

La sorpresa dell'uovo di Pasqua

Nè la lettera della Minoranza, nè il richiamo dell'ente governativo sovraordinato e neppure lo spirito pasquale hanno mutato l'atteggiamento dell'Ammministrazione.
Come anticipato in un precedente post, i consiglieri di Minoranza in data 12 aprile avevano protocollato una mozione, da discutere nel primo Consiglio comunale utile (secondo il Regolamento), con la quale chiedevano l'istituzione del tavolo congiunto per la valutazione e la condivisione dei programmi per lo sviluppo dell'area ex Eridania.
Il Consiglio comunale è stato convocato per mercoledì 27 aprile ma della nostra mozione non c'è traccia, non è stata inserita all'ordine del giorno.
Così come non c'è traccia di interpellanze presentate: una per conoscere cosa stia facendo l'Amministrazione sempre relativamente all'ex zuccherificio (protocollata il 12 aprile); una con la quale si chiedono notizie sulla situazione sanitaria di Sarmato e della Val Tidone, così come emerge dal registro provinciale dei tumori (protocollata il 19 aprile); una con la quale si interpella l'Amministrazione sulle motivazioni delle esalazioni maleodoranti provenienti dall'impianto di depurazione (protocollata il 19 aprile); due relative rispettivamente alle condizioni della piazzola ecologica e al sistema comunale di gestione dei rifiuti (protocollate il 19 aprile).

E POI SI CHIEDONO COME LA MINORANZA POSSA DIRE DI ESSERE IMPOSSIBILITATA AD ESPLETARE LA PROPRIA FUNZIONE.

Che dire, sarà per un'altra volta. Forse servirà più tempo di quello a disposizione per pensare alle risposte...però, dal 12 al 27 aprile di tempo ne passa...
Sabrina

venerdì 15 aprile 2011

Sogno di una notte di mezza primavera...

Sarà la primavera, sarà una congiuntura astrale propizia, ma anch’io ho fatto un sogno.

Le protagoniste erano due signore, che sovrastavano e fissavano con aria compiaciuta un mappamondo raffigurante la sola cartina di Sarmato. C’erano altri personaggi di contorno non ben identificati, le cui figure risultavano offuscate da una leggera cortina di fumo.

Ciò che nitidamente appariva era una porzione del territorio sarmatese, evidenziata con tanti bei colori intensi; si trattava dell’area dell’ex zuccherificio, quella che si estende e distende tra l’autostrada a nord e la centrale Edison a sud (circa 800.000 metri quadrati).

Accidenti che intrico di linee, di rettangolini e di rettangoloni, da cima a fondo!

Un bell’outlet (per la gioia delle amanti dello shopping fashion a costi contenuti) a sud, corredato dei dovuti parcheggi lastricati a losanghe con il buco in mezzo (come quelli del Mercatone), perché bisogna evitare un’eccessiva impermeabilizzazione del suolo.

Tanti parallelepipedi di varie ma imponenti dimensioni nella zona centrale e in quella a nord, la maggior parte forniti di comodissimi portelloni, ai quali i mezzi di trasporto si possono accostare attraverso una semplice manovra in retromarcia, per agevolare il carico e lo scarico delle merci. Naturalmente, sui tetti dei parallelepipedi non c’è traccia di pannelli fotovoltaici, quelli sono già stati collocati a terra.

Un’ampia arteria stradale a sei corsie che si diparte dal lontano casello autostradale di Castel San Giovanni, attraversa tutto il raddoppiato polo logistico castellano, quello sarmatese, per sbucare poi sulla via Emilia in località Coste.

Ma cos’è quella macchiolina marrone-verdognola? A sì, la vasca di laminazione, l’acquitrino dove nuotano allegre tante ranocchie, quello che vediamo anche al polo logistico di Castel San Giovanni e che serve per raccogliere l’acqua piovana da riutilizzare, perché, non dobbiamo dimenticarlo, siamo in un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata ed il riuso dell’acqua è un diktat ambientalista.

Di fronte a tale magnificenza, ricordo di aver avuto solo la forza di mormorare nel sogno: “E la ZPS? E i centri di ricerca? E le aziende che tutti vorremmo nel nostro paese? E chi paga questa immensa bretella?” Ma, mentre le due signore cercavano, bonarie, di rispondermi, rassicurandomi di avere concordato tutto con la Giunta, con gli imprenditori tanto generosi da finanziare la tangenziale castellana (per la quale naturalmente si era dovuta sacrificare la ZPS), di aver già nel cassetto la convenzione firmata dal Responsabile (naturalmente per responsabilizzare la struttura interna), per la quale non serviva più neppure una delibera di Consiglio comunale, mi sono svegliato di soprassalto, madido di sudore.

Per fortuna, era solo un sogno e, si sa, i sogni si avverano al contrario, quindi credo di poter stare tranquillo…speriamo!

Rino Olivieri

domenica 10 aprile 2011

Consiglio comunale di Sarmato

UNITI PER SARMATO

Il gruppo consigliare di Minoranza “Uniti per Sarmato” è costretto a prendere atto con rammarico dell’impossibilità manifesta di svolgere adeguatamente, nei contesti deputati, il proprio mandato elettivo al servizio della collettività sarmatese.

Nei quasi due anni trascorsi dalle ultime elezioni, si è verificata una degenerazione dell’azione politica ed amministrativa a causa della quale l’organo rappresentativo della volontà dei cittadini è stato esautorato dal proprio ruolo e svuotato delle proprie competenze, trasformandosi in luogo di ratifica e convalida di decisioni già assunte. Le commissioni consiliari, strumenti politici consultivi di approfondimento, confronto e condivisione, nei rari casi in cui sono state convocate, sono state ridotte a mezzi di propaganda demagogica o di presentazione di questioni strettamente tecniche sulle quali i consiglieri hanno poco da dire.

L’assenza di reali argomentazioni e di contenuti propositivi dell’Amministrazione viene mascherata da continue invettive denigratorie, accuse infondate ma infamanti, nei confronti della Minoranza, come se obiettivo di chi amministra fosse quello di “fare opposizione all’opposizione”, o fare terra bruciata attorno ai consiglieri di Minoranza, mettendo in luce i loro demeriti piuttosto che i propri meriti, meglio, come se i propri meriti potessero emergere solo se commisurati a reali o presunti errori della precedente Amministrazione e a mancanze dell’attuale Minoranza. Il dialogo con la Minoranza ha talvolta assunto la forma della diffida formale, volta ad impedire ogni iniziativa non gradita che potesse mettere in luce i difetti, le incongruenze, la mancanza di coerenza, gli sbagli di Sindaco e Giunta.

Questa Maggioranza appena eletta, con il minimo scarto di 12 voti, ha modificato “Statuto comunale” e “Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari” senza neppure una consultazione con tutti i membri del Consiglio; ha nominato il Presidente del Consiglio comunale (che non evidenzia assolutamente una posizione super partes) con decisione un’univoca e non condivisa; ha prima ignorato poi rifiutato, con pretestuose motivazioni, la richiesta della Minoranza di organizzare periodiche conferenze dei capigruppo per consentire ai due gruppi consiliari presenti di essere preventivamente informati sull’andamento dell’azione amministrativa e sugli argomenti di prossima deliberazione (possibilità prevista dal Regolamento); fornisce interpretazioni alquanto improvvisate ed irrazionali delle norme del Regolamento durante le sedute consiliari; ostacola l’attività della Minoranza e dei movimenti politici avversari negando strumenti e spazi per organizzare riunioni, incontri pubblici, assemblee con rappresentanti politici ed istituzionali.

Allo stesso modo, con una malcelata furia vendicativa, vengono intralciate alcune attività di associazioni ricreative ed apolitiche del paese solo perché tra gli iscritti figurano poche persone che con onestà e sincerità, pur ribadendo il loro rispetto nei confronti del Sindaco e degli amministratori, hanno dichiarato pubblicamente di non aver sostenuto questa Maggioranza. L’ostinazione, la rigidità, l’autoritarismo, anche nei confronti dei cittadini, con i quali il Sindaco assume e difende talune decisioni palesemente contrarie alle necessità della comunità, talora addirittura al limite della legittimità, trovano riscontro nella supina e passiva accettazioni dei consiglieri di Maggioranza che non manifestano né la forza né la volontà di opporsi a decisioni da loro stessi considerate non adeguate.

L’ultima seduta di Consiglio comunale ha portato al trionfo tutte le premesse elencate. Terminata l’illustrazione del Bilancio di previsione da parte della Maggioranza, si è aperta la discussione e la capogruppo di Minoranza ha dato lettura del proprio primo intervento contenente una lunga serie di quesiti che traevano spunto dalla documentazione contabile e da quanto relazionato dagli Amministratori nella serata stessa. Nessun membro della Maggioranza consiliare ha inteso dare risposta ad alcuna domanda, tant’è che il Presidente, preso atto dell’assenza di repliche a quanto richiesto dalla Minoranza, ha proclamato la formula di rito per mettere ai voti il punto all’ordine del giorno. Il comportamento inqualificabile dell’Amministrazione è stato di conseguenza stigmatizzato dalla capogruppo di Minoranza che ha evidenziato l’annullamento delle prerogative del Consiglio e l’inutilità della Minoranza. Il Sindaco, con mossa ardita ma alquanto irrispettosa ed offensiva, ha tentato di lasciare intendere che era stato l’impeto della Minoranza a non lasciare il tempo per le risposte, che sarebbero state date in quel momento (come se nessuno avesse sentito la formula pronunciata dal Presidente). Di fronte a tale manifesta falsità, la Minoranza ha preferito abbandonare l’aula.

Per tutti questi motivi sopra elencati, i consiglieri di Minoranza, pur continuando a partecipare alle sedute di Consiglio comunale in ossequio al dovere istituzionale, rinunceranno alla possibilità di intervento, limitandosi a formulare le dichiarazione di voto per ciascun punto all’ordine del giorno, e riserveranno ad altri strumenti la loro azione politica di controllo e anche di critica nei confronti delle scelte amministrative sarmatesi.

I consiglieri

Amanzio Labò

Claudio Castelli

Sabrina Gallinari

Rino Olivieri

venerdì 1 aprile 2011

Cosa Fare dell'ex zuccherificio?

Il primo problema è di metodo. Poiché la questione dell’ex zuccherificio è “la” questione per il futuro socio-economico di Sarmato, preliminarmente si tratta di definire le modalità con le quali la si vuol gestire. E il Comune di Sarmato non può pensare di occuparsene indipendentemente dal contesto territoriale ed amministrativo, preoccupato che le maggiori dimensioni dei comuni limitrofi possano annullare l’autonomia politico-amministrativa di Sarmato. E’ ora che l’Amministrazione metta da parte la paura dello “spossessamento” che, a suo dire, si sarebbe verificato dal momento in cui si è cominciato a pensare alla riqualifica dell’area Eridania in un’ottica di vallata, sottolineando il necessario coinvolgimento anche di enti sovraordinati. L’epoca in cui ognuno pensava al proprio angusto orticello deve finire, come da un po’ di anni ribadiscono le normative di pianificazione, perché quella è una logica sbagliata che genera solo incoerenza, confusione e frammentazione.

Da ciò, ad esempio, deriva anche l’urgenza di aprire effettivamente un tavolo provinciale per la viabilità al servizio dell’area, cosa che il Sindaco sembrerebbe non aver ancora contemplato.

Il secondo problema riguarda il contenuto dello sviluppo dell’area e le compensazioni che il Comune intende chiedere. Sarmato non deve accettare “mance” avulse da un piano complessivo di recupero e di compensazione; l’obiettivo dell’Amministrazione non deve essere quello di far quadrare il bilancio estemporaneamente di anno in anno con l’ex zuccherificio, ma quello di presentare ai Sarmatesi (che hanno pieno diritto di saperlo) quali realtà economiche potrebbero arrivare nel paese, quali benefici ne ricaveremo, se tali opportunità sono coerenti con gli orientamenti, le prospettive e le volontà dell’Amministrazione del paese.

Ma ciò che non è affatto chiaro è proprio questo: quali sono gli intendimenti dell’Amministrazione? Quali condizioni di urbanizzazione, intervento edificabilità sta ponendo? Quali modelli di aziende vorrebbe sul territorio? Gli indirizzi che la predente Amministrazione aveva elaborato, il documento contenente la proposta di accordo per la riqualificazione dell’area ex Eridania con le corrispondenti perequazioni (approvato dal Consiglio comunale di Sarmato il 20 aprile 2009 con delibera 25 - consigliamo a tutti di leggere questa delibera con i relativi allegati, dice molte cose) è stato acquisito dall’attuale Amministrazione? Se no, quali alternative vengono proposte? In quali direzioni si sta lavorando? A che punto sono gli accordi territoriali? Sulla ZPS, la proprietà intende investire la cifra per la quale si era impegnata presentando la richiesta di finanziamento alla Regione? E l’Amministrazione quali programmi ha sulla ZPS?

Crediamo che quelle sopra elencate non siano richieste irragionevoli, ma rappresentino il sentire di buona parte dei Sarmatesi che vogliono conoscere, essere informati, magari preventivamente rispetto all’assunzione da parte dell’Amministrazione di atti irrevocabili. A meno che, chiedere non sia più consentito…

Perché tutto questo silenzio? Perché l’atto unilaterale del luglio 2010, con il quale la Sacofin ha riconosciuto 100.000 euro al Comune, è rimasto nel silenzio più totale fino ad oggi? Questa è una gestione pubblica e trasparente o privatistica?