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venerdì 8 luglio 2011

Caldo, caldo, caldo!

E' stata diramata ai comuni l'allerta di protezione civile per rischio calore.
Quali provvedimenti adotterà quest'anno il nostro Sindaco per tutelare le persone anziane, malate, cioè i soggetti a rischio?
Li manderà nell'ex Centro Sociale Anziani, dove tutti gli impianti non sarebbero a norma tanto che i locali possono essere considerati una "bomba"? (E sono così fuori norma che in un anno l'Amministrazione non è stata in grado di sistemarli...chissà quali macro interventi strutturali ci vorranno...)
Oppure li ospiterà nell'ex ufficio della Polizia Municipale, dove i mobili dell'associazione sono stati ammassati miracolosamente (perchè, nonostante gli accordi, se al momento del trasloco non fosse stato presente qualche rappresentante degli anziani, il tutto sarebbe finito nel magazzino comunale) e dove forse resteranno liberi e calpestabili circa 10 metri quadrati?
Mah, se sopravviveremo al caldo, vedremo...
P.S. Ricordo che la maggior parte dei mobili del Centro è stata acquistata dall'associazione stessa con propri soldi.
Sabrina

domenica 12 giugno 2011

Riflessione 1: coerenza e congruenza

Confermare le iniziative volte al miglioramento della qualità della vita degli anziani: realizzazione di spazi e/o locali idonei ed adeguati ai fini di una interscambiabilità socializzazione, fra tutti i cittadini anziani "autosufficienti e non", affinchè la quotidianietà degli stessi sia più serena, cercando un dialogo costruttivo che determini soluzioni condivisibili"

Queste parole da me ricopiate (nella medesima forma in cui sono scritte in originale) sono contenute nel Protocollo d'intesa tra OO.SS SPI-CGIL, FNP-CISL,UILP-UIL 2011, cioè nel protocollo sottoscritto da Comune di Sarmato e organizzazioni sindacali dei pensionati, nel quale sono contenuti gli impegni di politica sociale dell'Amministrazione comunale condivisi con i sindacati.

Pochi giorni fa, i rappresentanti dell'associazione anziani di Sarmato hanno ricevuto una lettera raccomandata dal Comune con la quale si ordinava di sgomberare i locali entro 15 giorni dal ricevimento della lettera e non si indicava alcun nuovo spazio, alcun locale ove trasferire l'attrezzatura dell'associazione.

Chiedo: come si concilia l'impegno sottoscritto sopra riportato con la raccomadata inviata agli anziani di Sarmato?

Qualcuno ha il dovere e la volontà di verificare la coerenza e la congruità tra l'impegno e la lettera spedita?
Sabrina



martedì 4 gennaio 2011

Il veglione di Capodanno

Sfogliando Libertà di domenica 2 Gennaio 2011, a pagina 23 si incontrano immagini e articoli che mostrano come diverse persone hanno salutato l’arrivo del nuovo anno. Parecchio spazio è dedicato ai circoli dei pensionati di Castel San Govanni e di Borgonovo Val Tidone, i quali hanno festeggiato con una cena beneagurale a cui hanno preso parte diversi soci, nella gioia dello stare insieme e del condividere un momento di serenità in un luogo accogliente. I piatti e le portate di cui era composto il menù di Capodanno erano stati preparati dagli stessi volontari dei centri, che nei giorni precedenti la festa si erano dati da fare ai fornelli per allestire la cena del veglione. Culmine della serata è stato il tradizionale brindisi di mezzanotte che ha dato l’occasione ai soci dei centri di scambiarsi gli auguri per l’arrivo del nuovo anno, nella speranza di potersi trovare ancora tante e tante volte uniti in occasioni così piacevoli.
Tutto questo succedeva anche al centro pensionati di Sarmato. Personalmente ho partecipato diverse volte alla festa di Capodanno organizzata dal Centro anziani sarmatese e devo dire che la serata era tra le più belle e liete. Quest’anno però non si è potuto fare a seguito della scelta del Sindaco di Sarmato di chiudere il centro anziani, a suo dire per manifesta mancanza di sicurezza. Constatato che il colore politico delle maggioranza di Sarmato, Borgonovo e Castel San Giovanni è il medesimo, centro-destra, perché negli altri due paesi i pensionati hanno potuto festeggiare presso il loro centro e a Sarmato no? Perché le associazioni dei pensionati di Borgonovo e Caste San Giovanni hanno già potuto programmare liberamente ed autonomamente nei propri centri una serie di iniziative e a Sarmato, per poter svolgere qualsiasi attività, i pensionati devono fare domanda scritta al Sindaco e non sempre riescono ad ottenere una sala o uno spazio adatti? La risposta è semplice. Per la maggioranza e per l’opposizione di Borgonovo e Castello gli anziani, oltre ad essere la memoria storica del paese, sono anche una risorsa da tutelare e sostenere, a Sarmato sono soltanto degli anziani. E pensare che tutto questo è frutto di una mancata cioccolata in piazza.
Rino Olivieri

Giù la maschera

I consiglieri di Minoranza del Comune di Sarmato dall’inizio del loro mandato hanno rinunciato a percepire il gettone di presenza previsto per le sedute consiliari e, per ogni anno, intendono destinare la cifra corrispondente a soggetti o scopi ritenuti più meritevoli.
In particolare, “Uniti per Sarmato” ha deciso di devolvere la quota accumulata nell’anno 2010 all’Associazione “Centro sociale anziani di Sarmato”.
Poiché il denaro utilizzato per finanziare i compensi dei consiglieri è il frutto dalle tasse versate, direttamente o indirettamente, dai cittadini di Sarmato, si ritiene importante che tale denaro possa tornare proficuo per i cittadini stessi, soprattutto per i soggetti più deboli, con maggiori difficoltà e meno tutelati. Il “Centro sociale anziani” di Sarmato, per le vicende occorse nel 2010, si trova indubbiamente in queste condizioni, pertanto il gruppo “Uniti per Sarmato” devolve all’Associazione i propri gettoni di presenza per contribuire alle spese che l’Associazione stessa, in un immediato futuro, potrebbe dover sostenere.
Gli iscritti sono infatti ancora in attesa dello “scioglimento delle riserve” in merito alla volontà dell’Amministrazione comunale di restituire lo spazio nel quale l’Associazione ha sede, nel quale ha svolto tutte le proprie attività fino al luglio scorso, nel quale ha sempre aiutato anche innumerevoli altre Associazioni del paese a realizzare attività ed iniziative.
Durante il Consiglio comunale del 30 novembre, con una mozione con la quale chiedeva la restituzione dei locali all’Associazione, “Uniti per Sarmato” aveva domandato alla Maggioranza tutta di esprimersi sulla ragionevolezza e sulla condivisione delle motivazioni per le quali il Sindaco aveva disposto il cambio delle serrature dei locali. Tutta la Maggioranza si era arroccata dietro un atteggiamento pilatesco, sostenendo di essere in attesa delle comunicazioni dei Vigili del Fuoco in merito alle condizioni di sicurezza del centro. Nessuno aveva però chiaramente affermato con fermezza che l’intenzione era quella di mettere a norma le eventuali irregolarità segnalate e successivamente restituire i locali.
Solo durante il Consiglio del 29 dicembre è risultata chiara la motivazione dell’atteggiamento.
Il vice sindaco, rispondendo ad una precisa interpellanza della Minoranza, che chiedeva se durante l’incontro di novembre tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali dei Pensionati fosse stata oggetto di approfondimento anche la chiusura della sede del centro sociale anziani e la destinazione di tale spazio, ha comunicato che il Sindaco, durante l’incontro, ha dichiarato di voler trovare una spazio da adibire a casa delle associazioni e da mettere a disposizione di tutte le associazioni del paese.
Secondo noi tutto ciò significa che, gà da tempo nei progetti dell’Amministrazione, i locali di viale Resistenza, da 14 anni sede del “Centro sociale Anziani di Sarmato”, non avranno più tale destinazione, e non certo per motivi di sicurezza! La maschera è caduta (se ancora ci fossero stati dei dubbi).