giovedì 1 dicembre 2011

Ma a quanti interessa?

Nei giorni scorsi si sono svolte a Sarmato due assemblee pubbliche (fulgidi esempi di trasparenza e coinvolgimento) che hanno parzialmente informato i cittadini riguardo l'evoluzione di due delle più significative questioni del nostro paese: lo sviluppo dell'area ex zuccherificio e la riconversione dell'impianto di compostaggio.
L'area occupata dal vecchio zuccherificio Eridania è di circa un milione di metri quadrati, una porzione considerevole per il nostro territorio comunale, porzione ulteriormente ampliata dalle aree potenzialmente toccate dalla tangenziale di Castel San Giovanni.
L'impianto di compostaggio, quello vecchio e quello attuale, dal 1998 ha rappresentato motivo di profonda spaccatura tra i Sarmatesi, ha determinato la nascita del comitato ambientalista "Sarmato viva" e dell'associazione (sempre ambientalista) "Sarmato ambiente e sviluppo", è stato oggetto di pesantissime accuse (quale quella di provocare un significativo aumento di malati e morti per tumore a Sarmato) che sono state naturalmente riversate sulle Amministrazioni comunali Romanini-Torreggiani-Gallinari, le quali non avrebbero mai agito con determinazione per decretarne la chiusura definitiva (e che quindi sono state responsabili di malattie e mortalità).
Viste le premesse, io mi aspettavo di trovare l'intero paese alle due assemblee, pronto ad ascoltare, desideroso di capire, attento e sensibile al futuro di Sarmato, giustamente disponibile a combattere.
E invece? Non più di 30 persone all'incontro sull'Eridania e 15 persone contate (escludendo amministratori di maggioranza e tecnici) a quello sul compostaggio.
A pochi interessa sapere se la tangenziale di Castel San Giovanni passerà a Sarmato, se la via Emilia sarà riconvertita in un percorso commerciale, se la riqualificazione dell'area ex Eridania avverrà in tempi ragionevoli, se l'APEA diventerà il retroporto di Genova, se per semplici motivi politici i nostri amministratori rinunceranno a trarre il maggiore profitto economico-ambientale dalla ZPS, ecc ecc.
Ad ancora meno persone interessa sapere se l'impianto di compostaggio verrà completamente snaturato e trasformato in un impianto per la produzione di energia e se tale riconversione comporterà nel futuro un aumento del dimensionamento e/o una diversificazione della tipologia di rifuti conferiti.
Come sono cambiati i tempi rispetto a quando amministrava il centro-sinistra!
Ora tutto va bene. Neppure "Sarmato ambiente e sviluppo" e "Sarmato viva" si presentano; chi ha sempre tuonato contro compostaggio, impianti a biogas e centrali, chi ha denunciato i pericoli ambientali, la perdita di valore degli immobili e l'insostenibile presenza di cittadini stranieri a causa di uno sviluppo sbagliato e nocivo, ora resta a casa. Forse avrà già avuto tutte le rassicurazioni durante la riunione estiva del comitato paritetico...(quando la Minoranza era impossibilitata a partecipare).

mercoledì 26 ottobre 2011

"Ma cosa andate a dire sugli altri tavoli?"

Ecco le riflessioni e le informazioni che abbiamo condiviso ieri sera sul futuro di Sarmato.

Partendo con un’analisi del programma della nuova pianificazione urbanistica è emerso che:

  • il programma ignora completamente le esigenze formative, al di là della scuola dell’obbligo, e socio-sanitarie del territorio;
  • il programma è estremamente carente in merito alle valutazioni e alle forme di tutela ambientale: si limita a dichiarare l’adozione delle tutele previste dalla legge e dagli enti sovraordinati;
  • il programma non è particolarmente originale in quanto recupera idee e .progetti già definiti : riqualificazione del castello come luogo per attività culturali e spazi ricettivi;
  • il programma propone interventi di imbellettamento del panorama ed è contraddetto dagli interventi già in corso: la prevista mitigazione attraverso corridoi verdi si scontra con i programmi di creazione di una terza corsia dell’autostrada e, soprattutto, con la creazione del nuovo collegamento con il casello autostradale di Castel San Giovanni il cui tragitto rischierebbe di essere particolarmente invasivo (come attestato dai tracciati proposti dall’Amministrazione); la mitigazione, attraverso filari di alberi, è solo un maquiage. L’intervento sui punti critici della viabilità contrasta con quanto attualmente si sta realizzando sulla via Emilia; il nuovo accesso all’area piazzale e capannone in costruzione poteva essere sostituto con un accordo, tra la ditta interessata all’accesso e le altre che operano lungo via Sito Nuovo e via Colombo, per la riqualificazione dell’accesso già esistente;
  • il programma sembra far gravitare buona parte dello sviluppo sarmatese attorno all’area dell’ex zuccherificio senza esplicitare alcun contenuto relativo a quell’area: le nuove attività produttive potranno insediarsi solo nell’area dell’ex zuccherificio, anche le attuali attività presenti lungo la via Emilia dovranno trasferirsi in quel comparto e le strutture esistenti dovranno essere riconvertite in attività commerciali, per creare lungo la via Emilia un grande boulevard; la crescita demografica del comune dipende dallo sviluppo dell’area Eridania. Ma cosa si sta progettando per quell’area? O, meglio, cosa va a dire l’Amministrazione ai tavoli su cui si discute del futuro dell’area?

Sicuramente, da quanto si legge sui quotidiani, in 2 anni l’Amministrazione non è stata in grado di creare un tavolo di confronto con i comuni limitrofi per un progetto condiviso che rilevasse le esigenze della vallata e ne individuasse le risposte, altrimenti il sindaco di C.S. Giovanni non avrebbe assunto una posizione così forte contro le scelte di Sarmato.

Dai documenti che il Comune ha inviato alla Provincia si ricava invece che:

· il cronoprogramma concordato con la Regione prevede che entro la fine di ottobre 2011 Comune e Provincia firmino l’Accordo territoriale per lo sviluppo del polo ex Eridania;

· la bozza di questo Accordo definisce le destinazioni dell’area (APEA a nord via Emilia, 10mila metri di area commerciale a sud), la viabilità d’accesso (collegamento con casello di C.S. Giovanni e completamento della tangenziale di Piacenza con casello a Rottofreno), l’impegno della proprietà a creare sulla via Emilia una rotonda di collegamento tra le due porzioni, a finanziare il completamento della tangenziale di Piacenza e la valorizzazione della ZPS;

· il progetto di valorizzazione della ZPS prevede una spesa di 35mila euro;

· la proprietà dell’area propone un contributo perequativo (solo in funzione della destinazione commerciale, non per l’area produttiva) di 500mila euro da destinare a ZPS e completamento tangenziale;

· i tracciati di collegamento con il casello di Castello proposti dal Comune sono 3, l’ultimo dei quali confluisce (con una rotonda, ma perché una rotonda e non un semplice innesto?) sulla strada della Guidona, per poi arrivare fino a Molza, aggirare il Poggio ed uscire sulla via Emilia subito dopo l’area produttiva Ferrari-Taina;

· lo studio sull’impatto viabilistico derivante dai nuovi insediamenti nell’area dichiara che l’incremento dei veicoli è sostenibile dall’attuale viabilità, cioè non risulterebbe eccessivamente gravoso;

· lo studio relativo all’impatto dell’area commerciale dichiara che tale insediamento non danneggerà le attività commerciali già presenti nella zona.

Poiché tutti questi contenuti sono ancora oggetto di discussione, magari qualcosa cambierà. Finalmente, però, grazia a documentazione che abbiamo avuto dalla Provincia sappiamo quello che l’Amministrazione va a dire sugli “altri tavoli”.

venerdì 21 ottobre 2011

Perchè un'assemblea pubblica

L’assemblea di martedì 25 ottobre nasce da una serie di quesiti che da tempo stiamo cercando di porre, ai quali però nessuno ha ancora fornito risposta.

Una sopra tutte è la domanda: dove ci stanno portando?

In questa fase cruciale per la storia di Sarmato, quando si definisce il futuro almeno dei prossimi 30 anni, ci sentiamo come persone tenute bendate che sapranno dove verranno portate solo nel momento in cui arriveranno alla meta. E i conduttori sono i nostri amministratori che, a guisa di despoti illuminati del Settecento, si atteggiano a genitori che “operano per il popolo ma non attraverso il popolo”, mantenuto in condizioni di minorità.

Certo, abbiamo assistito ad una illustrazione, tanto sbrigativa quanto ritardata, del PSC ma non ci è stato dato modo e tempo di approfondire il significato, le ricadute, le conseguenze delle scelte amministrative. Ci viene negata la possibilità di leggere i verbali delle conferenze dei servizi per il PSC, in quanto nella richiesta non abbiamo indicato il numero di protocollo dei documenti (come se fosse tanto difficile intendere a quali conferenze e a quali verbali si faccia riferimento).

Silenzio tombale grava inoltre e soprattutto sulla partita in assoluto più significativa, la riqualificazione dell’area ex zuccherificio. “Della questione si parla su altri tavoli” ci hanno risposto lapidariamente sindaco ed assessore e, ovviamente, i nostri rappresentanti si guardano bene dal far sapere ai sarmatesi cosa vadano a dire su questi altri tavoli. Tutto ciò è anche dimostrato chiaramente dall’esiguo spazio dedicato allo sviluppo dell’ex Eridania nel Documento preliminare del PSC; sembra che quella porzione del territorio sarmatese non sia “affare” dei Sarmatesi.

Alla luce dei pochissimi dati certi che possediamo, letti appunto nel Documento preliminare del PSC, vogliamo quindi interrogarci su cosa succederà a Sarmato, attraverso una riflessione critica sui dati stessi.

Come è possibile mitigare l’impatto delle arterie viabilistiche dal momento in cui si ipotizza la creazione di un’ulteriore corsia autostradale e di un collegamento con il casello autostradale di Castel san Giovanni? E se la mitigazione prevede la trasformazione della via Emilia in un boulevard con la concomitante riconversione delle aziende lungo la via Emilia in attività commerciali, il traffico aumenterà o diminuirà?

Poiché si prevedono scenari di intenso aumento demografico, fino a raggiungere i 4680 abitanti nel 2025 (oggi siamo poco meno di 3000), sappiamo quale sarà la tipologia di nuovi residenti? E da cosa saranno attratti verso Sarmato? Da quale zona proverranno? Ci si è chiesti se, oltre a quelli del paese, i servizi della Val Tidone potranno supportare tale incremento?

Considerato che il PSC mette in relazione aumento demografico ed insediamenti economici nell’area ex zuccherificio, quali tipi di attività si andranno ad insediare tali da esercitare una così forte attrattiva residenziale? E’ sufficiente parlare genericamente di attività produttive, o è necessario specificare quali, quante ed entro quali tempi?

L’accessibilità a tale area è stata concordata con i comuni limitrofi e gli enti sovraordinati? Quali percorsi sono stati individuati? Da chi saranno finanziati? Quali sono i tempi previsti? A che punto è l’accordo territoriale Comune-Provincia che, se non sottoscritto entro il 30 ottobre 2011, potrebbe determinare una riduzione dei contributi regionale per l’APEA?

In conclusione lamentiamo un difetto di metodo, sia interno (silenzio con i cittadini riguardo temi di rilevanza vitale per il paese) che esterno (difficoltà a fare sistema con altre amministrazioni, per quanto tutte dello stesso colore politico), ed anche un difetto nei contenuti, che appaiono spesso superficiali e lacunosi.

Sabrina

giovedì 20 ottobre 2011

Il futuro

UNITI PER SARMATO

SARMATO CHE CI SARA’

…MA SE ENTRO IL 30 OTTOBRE 2011 IL COMUNE DI SARMATO DEVE FIRMARE L’ACCORDO TERRITORIALE PER L’ERIDANIA (PER NON PERDERE PARTE DEI CONTRIBUTI REGIONALI SULL’APEA), E’ POSSIBILE SAPERE PRIMA DELLA FIRMA QUALI SARANNO I CONTENUTI DI QUESTO ACCORDO?

…MA SE NEL 2025 SARMATO AVRA’ 4680 ABITANTI, CHI SARANNO QUESTI NUOVI CONCITTADINI? PERCHE’ SARANNO VENUTI AD ABITARE A SARMATO? ATTRAVERSO QUALI STRATEGIE SARANNO STATI INDOTTI A TRASFERIRSI DA NOI?

…MA SE LA VIA EMILIA DOVRA’ ESSERE RIQUALIFICATA E TRASFORMATA IN UN BOULEVARD COMMERCIALE, CHE FINE FARANNO LE AZIENDE PRODUTTRICI CHE ATTUALMENTE LAVORANO LUNGO LA STRADA? E QUALE SARA’ L’IMPATTO DEL TRAFFICO CHE SI DIRIGERA’ IN TUTTI QUESTI CENTRI COMMERCIALI?

…MA SE FOSSE NECESSARIO SVILUPPARE UN MIGLIORE COLLEGAMENTO CON IL CASELLO AUTOSTRADALE ESITENTE DI CASTEL SAN GIOVANNI, QUALE SARA’ IL TRAGITTO?

TUTTO CIO’ CHE L’AMMINISTRAZIONE CONOSCE SUL NOSTRO FUTURO, MA NON DICE

PARLIAMONE INSIEME

MARTEDI’ 25 OTTOBRE, ORE 21.00

PRESSO LA SALA CONSILIARE

martedì 18 ottobre 2011

La piazza che verrà

Finalmente è successo qualcosa a Sarmato! Ieri sera si è parlato di viabilità del paese; naturalmente di quella interna, perchè di quella al servizio dell'Eridania "si parla su altri tavoli" (ma cosa diavolo si vada a dire su questi altri tavoli, nessuno lo sa, forse neppure quelli che vanno a parlare...).
Comunque, anche se un malanno di stagione mi ha impedito di partecipare, ho avuto notizie sommarie su quanto è stato illustrato.
La parte del leone l'ha fatta il progetto per la modifica di piazza Roma (sul resto pare si sia capito ben poco dalle relazioni): chiuso il transito davanti ai bar, doppio senso di marcia sotto la volta del Comune, accesso a via Centrale (che mantiene il senso unico verso piazza Chiesa) solo dopo una doppia svolta ad angoli retti, doppio senso di marcia in via Chiesa.
Quello che non mi è stato riferito, ma che ritengo prioritario è: qual è lo scopo del progetto? Sicurezza, semplificazione, razionalizzazione...?
Solo alla luce dell'obiettivo da perseguire, si può valutare se il nuovo progetto sia effettivamente efficace per raggiungere lo scopo.
Per ora, cosa si può dire quindi?
  1. Così come viene proposta, la nuova piazza è un tentativo di forzare il nuovo mondo in una realtà antica. Infilare due corsie sotto la volta del Comune (come succedeva una volta) è assolutamente anacronistico, disfunzionale e peggiorativo della sicurezza.
  2. Imporre ai veicoli di effettuare due svolte ad angolo retto e con uno spazio piuttosto limitato per immettersi in via Centrale non fluidifica nè agevola il traffico, soprattutto se si pensa ai mezzi che devono rifornire i negozi di via Centrale, furgoncini con una discreta stazza.
  3. L'area pedonale circondata dalla vecchie e nuove corsie di marcia non è certamente più sicura.
  4. L'estetica dell'insieme non riceve alcun valore aggiunto.
In conclusione, quindi, val la pena investire 100 mila euro (più tutti gli oneri accessori, per un totale presumibile di circa 140 mila euro) per non ottenere praticamente nulla?
Sabrina

lunedì 8 agosto 2011

Parole, opere ed omissioni

Come in una buona seduta psicanalitica, anche nella conferenza stampa di metà mandato dell’Amministrazione sarmatese è più significativo ciò che non è stato detto rispetto a quello che con enfasi è stato dichiarato e magnificato.

Ed i silenzi sono tanto profondi quanto gravi.

Le politiche sociali sono state completamente trascurate: nell’ampio schieramento di forze presenti alla conferenza mancavano proprio, guarda caso, l’Assessore ai Servizi Sociali ed il funzionario responsabile del settore (saranno stati in ferie…?) e nessuna parola è stata spesa dagli altri sul tema.

Allora chiediamoci: cosa è stato realizzato da questa Amministrazione nel settore sociale, indipendentemente dai Piani di Zona distrettuali? Qual è l’impronta che questa Amministrazione ha dato ai Servizi Sociali comunali? Ma, soprattutto, che ne è stato delle proposte “rivoluzionarie” che le medesime persone avevano avanzato quando erano in Minoranza?

Ecco alcune delle cose che chiedevano con tanto di mozioni: l’istituzione di una festa per la famiglia con il riconoscimento di un premio alle famiglie; l’erogazione di un contributo integrativo dello stipendio per i genitori che intendessero usufruire dell’astensione facoltativa dal lavoro per la nascita di un figlio; la creazione di un fondo di garanzia e di sconti sull’ICI per calmierare gli affitti e favorire così le giovani coppie e gli anziani in difficoltà; la stipula di un’assicurazione gratuita per gli over 65enni vittime di furti, scippi, rapine che prevedesse consulenza medica, assistenza psicologica, collaboratrice domestica e riparazioni.

Appena ottenuta la vittoria elettorale, invece, ecco cosa hanno fatto: reso più difficoltoso l’accesso agli alloggi comunali per chi vive da poco tempo a Sarmato (ottimo “aiuto” per le giovani coppie che volessero trasferirsi da noi); aumentate le tariffe per il nido, per lo scuolabus e per la mensa, ridotto il servizio scuolabus, sia per il percorso casa-scuola che per le uscite didattiche organizzate dalla scuola, per le quali l’utilizzo del pulmino è diventato a pagamento (proprio una bella “festa” ed un bel sostegno per le famiglie), abolito il corso di ginnastica dolce per adulti, abolito il cinema per gli anziani, imposta autoritariamente una nuova località per i soggiorni marittimi, chiuso il Centro anziani…(ah già, ma sulla posizione “ostile” verso il Centro di alcuni ex consiglieri di Minoranza, attualmente amministratori, troviamo tracce remote in interrogazioni risalenti addirittura alla prima metà degli anni duemila…)

Certo, il tutto è stato magistralmente attuato nel primo anno di mandato per dare la possibilità alle persone di dimenticare…

In queste scelte, secondo noi, è presente lo SPIRITO che dà forma alle politiche sociali dell’Amministrazione comunale, caratterizzato dalla volontà di tagliare, limitare, chiudere, indipendentemente dalle reali esigenze dei cittadini.

Questo, secondo noi, significa DISTRUGGERE ciò che di specifico può mettere in campo una politica sociale comunale, al di là della pianificazione distrettuale a cui tutti i comuni sono obbligati a partecipare in quanto membri del Distretto.

Questa, secondo noi, è l’ IDENTITA’ SOCIALE dell’Amministrazione sarmatese che, in assenza dell’Assessore e del funzionario competenti, “dimentica” completamente una delle principali questioni sulla quali è chiamata a rispondere.

MAGARI ORA RIMEDIERANNO SOSTENENDO CHE IL TEMA NON E’ STATO AFFRONTATO PROPRIO PERCHE’ ERA GIA’ IN PREVISIONE UN’ALTRA CONFERENZA DEDICATA APPOSITAMENTE AL SOCIALE …SI SONO SOLO SCORDATI DI ANNUNCIARLO, CHE DISDETTA…

MA LE OMISSIONI NON FINISCONO QUI….

UNITI PER SARMATO

venerdì 29 luglio 2011

RISPOSTE INDIRETTE

Tante volte abbiamo interrogato l'Amministrazione riguardo i propri progetti, i propri intendimenti per la ZPS e altrettante volte non abbiamo ricevuto risposta. Frasi vaghe, divagazioni, solite accuse e critiche all'ex Maggioranza, ma di serio, credibile, convinto e convincente non abbiamo avuto niente, se non la più volte citata osservazione del Sindaco al PTCP (che chiedeva la riperimetrazione dell'area) e la ventilata/proposta tangenziale tra Castel San Giovanni e Sarmato che dovrebbe proprio passare nell'area ZPS.
Oggi, finalmente, indipendentemente dalla volontà dell'Amministrazione comunale, siamo venuti a conoscenza di un fatto che vogliamo condividere con tutti i lettori di questo blog.
La società proprietaria dell'ex zuccherificio ha avviato le pratiche per installare un ulteriore impianto di pannelli fotovoltaici di circa 990 kw nel campo contiguo alle vasche ZPS (per intenderci, in quella striscia di terreno posta tra il lungo vascone, lato Sarmato, ad il campo con pioppi).
Secondo voi, quali effetti potrà avere tale impianto sulla fauna che frequenta abitualmente la ZPS?

giovedì 28 luglio 2011

SOLO ZAVORRE, NON ALI PURTROPPO

Abbiamo atteso due anni, con impazienza e trepidazione certo, anche con parecchie punzecchiature, ma abbiamo atteso due anni per capire dove sarebbe andata l’Amministrazione sarmatese guidata da Anna Tanzi. Il refrain, sentito così spesso negli anni in cui amministravamo noi, e talvolta anche dopo, diceva che era necessario sapere “chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare”.

L’entusiasmo, la forza, talvolta addirittura la violenza (ma ogni rivoluzione, purtroppo, sembra richiedere sempre una parte di violenza, ed una rivoluzione era proprio ciò che i nostri avversari politici/amministrativi promettevano a Sarmato e ai Sarmatesi) con cui la sig.ra Tanzi ed il suo gruppo si erano presentati alle elezioni di due anni fa avevano convinto molte persone che era davvero necessario cambiare la rotta per far “rinascere Sarmato” ma, soprattutto, avevano illuso tanti Sarmatesi che la ricetta giusta fosse la loro. In sostanza, la lista PDL, LEGA, INDIPENDENTI sembrava conoscere al meglio l’identità e le radici (ormai smarrite per colpa della Sinistra, dicevano e dicono loro) del paese e il destino a cui Sarmato era chiamato, alla realizzazione del quale i membri di quella lista avrebbero concorso.

Noi del Centro-Sinistra, sconfitti alle elezioni, rimuginando a lungo sui nostri errori, abbiamo anche sperato (chi con più, chi con meno convinzione) ed augurato che il cambiamento potesse essere davvero benefico per il paese, che persone nuove, idee nuove e diverse avrebbero rafforzato le potenzialità e le ricchezze di Sarmato. E siamo rimasti in attesa che tutto ciò accadesse…ma cosa abbiamo visto?

In due anni nulla è stato costruito, molto è stato smantellato.

Il sistema del welfare consolidato nel corso di decenni con fatica, ma anche con orgoglio, è stato sgretolato (ridotti i servizi ed aumentati i loro costi per gli utenti); le infrastrutture, anche quelle recentemente riqualificate, mutilate; le tensioni nel paese (che, sempre secondo i nostri avversari di Centro-Destra, erano causate dalle amministrazioni di Centro-Sinistra) non sopite, bensì acuite.

Le giustificazioni per queste azioni potrebbero essere molteplici e magari anche corrette: la crisi economica che impone di effettuare tagli per garantire la sostenibilità economica di ogni intervento comunale, la necessità di reperire fonti alternative di finanziamento, l’opportunità di scardinare certe dinamiche relazionali che magari rischiavano di sclerotizzarsi ed irrigidire il paese.

Peccato che al fondo di tali possibili motivazioni si nascondano delle vere e proprie “zavorre” che impediscono al Sindaco Tanzi e all’intero suo gruppo di… spiccare il volo.

Sono zavorre di metodo? Certo. Pensiamo all’esito del Bilancio partecipativo, per il quale il cittadino che avesse voluto proporre la realizzazione di qualcosa a beneficio del paese, avrebbe dovuto stendere il progetto, trovare i finanziamenti ed infine attendere il placet dell’Amministrazione per poter vedere realizzata la propria idea. Naturalmente, il tutto è fallito ancor prima di cominciare (nonostante la consulenza di un esperto che aveva coadiuvato addirittura il ben più grande Comune di Parma nella realizzazione del Bilancio partecipativo)

Sono zavorre politiche? Anche. Non potrebbe essere altrimenti spiegabile la decisione, ad esempio, di sostituire alcuni professionisti incaricati dalla precedente Amministrazione, senza neppure avere un colloquio con loro che ripetutamente lo avevano chiesto, con nuovi che hanno lunga esperienza di lavoro presso il Comune di Parma (amministrato dal Centro-Destra) e con una spesa ben superiore.

Ma, purtroppo, c’è di più e di peggio. Ci sono zavorre costitute da risentimenti personali che determinano “vendettine” private e, in certi casi, finiscono addirittura per mettere le une contro le altre alcune associazioni del paese: quel che è successo oggi al Centro Anziani, dicono pubblicamente gli amministratori, era successo agli Alpini venti anni fa (l’ultima in ordine di tempo, la più vergognosa ed assurda validazione per la chiusura della sede degli anziani, giustificazione che solo menti obnubilate dal rancore possono escogitare).

Con questi pesi ai fianchi, il Sindaco ed i suoi accoliti non ce la faranno mai a librarsi in un cielo limpido, cioè ad avere lo sguardo puro rivolto al futuro, ad essere amministratori di TUTTI i Sarmatesi, a pensare nell’interesse e per il bene del paese. Proprio ora che avremmo più bisogno di tutto ciò, perchè si stanno giocando delle partite fondamentali per il nostro territorio: la nuova pianificazione urbanistica (PSC) ed il recupero dell’area ex zuccherificio. Il PSC rappresenta una nuova visione del paese che non può essere semplicemente paragonato ad un mollusco che nasconde un solo frutto prezioso (la solita conchiglia con la perla dentro), ma deve considerare l’insieme delle opportunità socio-economiche che i Sarmatesi tutti potranno sfruttare nel loro futuro. L’ area Eridania non potrà essere “svenduta” in cambio di contentini economici del momento (vedi contributi vari negoziati a singola prestazione o concessioni in deroga, come è già accaduto per la demolizione dell’edificio storico dello zuccherificio e la conservazione di un silos, forse conveniente per la proprietà).

Cosa possiamo aspettarci con le premesse che abbiamo visto? A quali interessi si piegheranno le scelte degli Amministratori? Con chi condivideranno le decisioni? In quali direzioni ci porteranno? Perche questi Amministratori non ci dicono “dove vogliono andare”?

Se tutte le iniziative non saranno gestite oculatamente, con vera partecipazione e trasparenza (queste sono le ali che dovrebbero sostituire le zavorre), qualche “squalo” si mangerà l’ostrica e non ci saranno più vere “perle” per i Sarmatesi.

UNITI PER SARMATO

venerdì 8 luglio 2011

Caldo, caldo, caldo!

E' stata diramata ai comuni l'allerta di protezione civile per rischio calore.
Quali provvedimenti adotterà quest'anno il nostro Sindaco per tutelare le persone anziane, malate, cioè i soggetti a rischio?
Li manderà nell'ex Centro Sociale Anziani, dove tutti gli impianti non sarebbero a norma tanto che i locali possono essere considerati una "bomba"? (E sono così fuori norma che in un anno l'Amministrazione non è stata in grado di sistemarli...chissà quali macro interventi strutturali ci vorranno...)
Oppure li ospiterà nell'ex ufficio della Polizia Municipale, dove i mobili dell'associazione sono stati ammassati miracolosamente (perchè, nonostante gli accordi, se al momento del trasloco non fosse stato presente qualche rappresentante degli anziani, il tutto sarebbe finito nel magazzino comunale) e dove forse resteranno liberi e calpestabili circa 10 metri quadrati?
Mah, se sopravviveremo al caldo, vedremo...
P.S. Ricordo che la maggior parte dei mobili del Centro è stata acquistata dall'associazione stessa con propri soldi.
Sabrina

domenica 3 luglio 2011

Ancora la ZPS

Da informazioni assunte, crediamo di poter dire con certezza che il programma di interventi presentato nel Dicembre 2008 dalla Seci per ottenere finanziamenti destinati allo sviluppo dell'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata è rimasto inalterato. Tutti gli interventi descritti restano validi, anche quelli per la ZPS, quindi la società proprietaria dell'area ex zuccherificio non ha mai ufficialmente revocato la propria disponibilità a sostenere la creazione dell'oasi nelle vasche.
Anzi, c'è di più! La Provincia ha esplicitamente chiesto che, nell'ambito del programma ambientale per lo sviluppo dell'APEA, venga redatto un progetto di riqualificazione dell'oasi delle vasche classificate come ZPS. Anche la Provincia quindi è favorevole alla creazione di un'oasi.
Certo, per la proprietà sarebbe economicamente più conveniente "mettere a frutto" quella porzione di area in altra maniera, per questo motivo nel settembre 2009 ha presentato una osservazione al PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) con la quale ha richiesto un ridimensionamento della perimetrazione della ZPS.
Alla luce di tutto questo e della già più volte citata osservazione al PTCP con la quale anche il sindaco Tanzi aveva richiesto la riperimetrazione della ZPS, definitivamente possiamo chiedere: L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SARMATO INTENDE FARSI PROMOTRICE, SOSTENITRICE, CO-ATTUATRICE DELL'OASI AMBIENTALE O PREFERISCE RIDIMENSIONARE LA ZPS E LASCIARE SPAZIO A TANGENZIALE E CAPANNONI?
Sarà la volta buona per ottenere una risposta chiara, definitiva, esauriente?

giovedì 30 giugno 2011

Parliamo di PSC

La precedente Amministrazione, nel 2005, aveva costituito il gruppo di lavoro per la realizzazione della nuova pianificazione urbanistica comunale, il PSC, cioè per produrre il quadro conoscitivo, il documento preliminare con tutti gli allegati (che, una volta approvati, diventano il Piano Strutturale Comunale), il POC (Piano Operativo Comunale) ed il RUE (Regolamento Urbano Edilizio). Il gruppo era formato da tecnici che già possedevano una buona cognizione delle condizioni e delle caratteristiche del nostro Comune e del nostro territorio.

In seguito ad una serie di integrazioni intervenute nel 2006, la cifra complessiva destinata a tale programma era di circa 91.000 euro, come si evince dalla delibera di Giunta n° 131, del 27/12/2006, cifra complessivamente congruente con quelle che in quegli anni si spendevano per la stesura del PSC.

Nel corso delle operazioni, i tecnici incaricati avevano dovuto affrontare alcune difficoltà impreviste che, da un lato, avevano determinato un lieve ritardo e, dall’altro, avrebbero potuto comportare qualche aumento della spesa, quantificabile nell’ordine massimo di 20.000 euro (elevando il totale a circa 110.000 euro).

Nonostante ciò, a fine 2008 era stato completato il quadro conoscitivo e si poteva tranquillamente prevedere che in altri 3 anni massimo si sarebbe arrivati alla conclusione di tutto, restando coerenti con i tempi impiegati anche da tutti gli altri comuni, che si aggirano sui 7/8 anni.

A giugno 2009 quindi, l’Amministrazione Gallinari aveva lasciato il quadro conoscitivo completo ed un impegno di spesa di 91.000 euro.

La nuova Amministrazione Tanzi ha aspettato 17 mesi dal suo insediamento prima di riprendere in mano la questione PSC, lasciando decisamente “invecchiare” i dati raccolti nel quadro conoscitivo.

Ha sostituito motu proprio i precedenti tecnici (senza neppure avere un colloquio con loro per capire se la collaborazioni potesse continuare) con altri nuovi che non hanno la benché minima conoscenza del nostro territorio, essendo professionisti di Parma, che mai hanno collaborato con il Comune di Sarmato e neppure lavorato nella nostra porzione di provincia.

Ha scelto in maniera arbitraria i nuovi professionisti, assegnando loro un incarico di fiducia giustificandolo con criteri alquanto generici (motivazioni ufficiali più specifiche forse non ce n’erano).

Non ha quindi proceduto ad una gara o ad un confronto ufficiale tra diversi professionisti e, soprattutto, tra diverse offerte economiche, procedura che, anche se non obbligatoria in casi come questo, non è proibita e che indubbiamente avrebbe consentito di ottenere risparmi significativi.

Ha previsto di spendere per il nuovo gruppo di lavoro circa 80.000 euro per effettuare solo i segmenti mancanti del lavoro (visto che il quadro conoscitivo era già fatto).

Il PSC di Sarmato, con l’Amministrazione Gallinari sarebbe costato non più di 110.000 euro, quanto costerà invece con l’Amministrazione Tanzi?

giovedì 16 giugno 2011

Riflessione 3: leggere i documenti

“Se verranno stanziati i fondi di cui tanto si è parlato, non esiteremo a metterli a bilancio. Al momento, però, non c’è traccia di alcun impegno economico da parte della società Sacofin.”

Questa è la dichiarazione pronunciata dall’assessore Marazzi durante l’ultimo Consiglio comunale, e riportata da Libertà, in risposta ad un’interpellanza della Minoranza riguardo lo sviluppo dell’area ex Eridania con la quale si chiedeva, tra le altre cose

La società proprietaria dell’area conferma il suo impegno economico per la ZPS?

Alla pag. 43 del PROGRAMMA DI INVESTIMENTO PER ADESIONE AL POR 2007-2013, ASSE IV – ATTIVITA’ III.1.1, presentato nel dicembre 2008 alla Regione Emilia Romagna dalla società proprietaria dell’area ex zuccherificio per ottenere finanziamenti per lo sviluppo dell’APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata), viene illustrato il programma di intervento 9, così denominato: valorizzazione ambientale area SIC-ZPS e realizzazione di aree a verde di mitigazione paesaggistico-ambientale.

Al termine della descrizione del programma viene riportato il

QUADRO ECONOMICO- FINANZIARIO E VOCI DI SPESA

Valorizzazione ambientale area SIC-ZPS


Voci di spesa

Importi

Realizzazione di interventi di valorizzazione ambientale area SIC-ZPS

1.202.000 euro

Spese tecniche per progetto, D.L. collaudi e sicurezza

108.180 euro

Totale importo

1.310.180 euro

IVA

262.036euro

TOTALE (IVA INCLUSA)

1.572.216 euro

La società proprietaria dell’area si era impegnata a finanziare la valorizzazione dalla ZPS con più di un milione e mezzo di euro!

L’assessore Marazzi, negli ormai due anni di mandato, non ha ancora avuto modo di leggere questa documentazione, visto che ignora l’impegno della proprietà?

domenica 12 giugno 2011

Riflessione 2: contributi e sostegno alle attività

E' importante definire il ruolo dell'amministrazione come ruolo di indirizzo, stimolo, coordinamento e non come sostegno economico delle attività culturali.

La frase sopra riportata è contenuta nella Relazione Previsionale e Programmatica del bilancio 2011-2013 a pag. 98 ed è giustificata dalla necessità di garantire la sostenibilità finanziaria delle attività comunali. Più semplicemente, il Comune intende svolgere solo una funzione "logistica" e non fornire contributi economici a chi organizza attività culturali e ricreative.

Le precedenti Amministrazioni sarmatesi hanno sempre riconosciuto contributi annuali alle associazioni del paese, secondo quanto previsto dal Regolamento comunale e attraverso delibere di Giunta ben chiare (quindi in modo trasparente), sulla base dei bilanci preventivi e consuntivi presentati dalle associazioni stesse. Alla luce di questo criterio oggettivo, per ciascuna associazione le cifre annuali si sono sempre assestate entro i seguenti margini: da un minimo di poche centinaia di euro ad un massimo di quasi 2000 euro.
Alcune iniziative, soprattutto quelle organizzate da giovani, ricevevano un'attenzione particolare, perchè erano considerate particolarmente significative per il paese e meritevoli di sostegno (ad esempio, il Sun Rock Festival).

L'attuale Amministrazione ha inteso modificare tale consolidata e regolamentata prassi ed ha sospeso qualsiasi forma di aiuto economico, giustificando la propria decisione alla luce delle difficoltà economiche degli enti locali, assumendo esclusivamente un "ruolo di indirizzo, stimolo, coordinamento".

Eppure, per una recente iniziativa culturale, organizzata a Sarmato ma non da un'associazione locale, l'Amministrazione ha fornito un "supporto tecnico" del costo di quasi 3000 euro (costo reso pubblico solo a consuntivo con determina di pagamento, senza una precedente delibera di programmazione e di giustificazione dell'impegno economico da sostenere).
Validissima l'iniziativa culturale, ma...per l'Amministrazione sono forse meno valide le attività organizzate dalle associazioni sarmatesi alle quali però il Comune non contribuisce con "supporti tecnici" di tale livello economico?

Il principio vorrebbe che, se non ci sono soldi, non ce ne sono per nessuno...
Sabrina





Riflessione 1: coerenza e congruenza

Confermare le iniziative volte al miglioramento della qualità della vita degli anziani: realizzazione di spazi e/o locali idonei ed adeguati ai fini di una interscambiabilità socializzazione, fra tutti i cittadini anziani "autosufficienti e non", affinchè la quotidianietà degli stessi sia più serena, cercando un dialogo costruttivo che determini soluzioni condivisibili"

Queste parole da me ricopiate (nella medesima forma in cui sono scritte in originale) sono contenute nel Protocollo d'intesa tra OO.SS SPI-CGIL, FNP-CISL,UILP-UIL 2011, cioè nel protocollo sottoscritto da Comune di Sarmato e organizzazioni sindacali dei pensionati, nel quale sono contenuti gli impegni di politica sociale dell'Amministrazione comunale condivisi con i sindacati.

Pochi giorni fa, i rappresentanti dell'associazione anziani di Sarmato hanno ricevuto una lettera raccomandata dal Comune con la quale si ordinava di sgomberare i locali entro 15 giorni dal ricevimento della lettera e non si indicava alcun nuovo spazio, alcun locale ove trasferire l'attrezzatura dell'associazione.

Chiedo: come si concilia l'impegno sottoscritto sopra riportato con la raccomadata inviata agli anziani di Sarmato?

Qualcuno ha il dovere e la volontà di verificare la coerenza e la congruità tra l'impegno e la lettera spedita?
Sabrina



martedì 31 maggio 2011

Pro referendum

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| ♥12 13 GIUGNO VOTA SI PER DIRE NO♥ ||”"”;..\___.
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martedì 24 maggio 2011

Visite importanti

Sì, domani Sarmato ha visite importanti, persone che saranno accompagnate addirittura sulla pista ciclabile...speriamo che non trovino i cancelli chiusi com'è successo a qualcuno.

martedì 17 maggio 2011

Cosa vorremmo?

Libertà del 6 Maggio 2011 riportava un intervento di Anna Tanzi Cuminetti dalla stessa pronunciato il 1° Maggio, in occasione della Festa del lavoro. La prof.ssa Tanzi tracciava una breve analisi della crisi economica attuale che ha radici internazionali ma si ripercuote anche nel nostro paese, a livello nazionale, provinciale e locale. Nell’intervento veniva citato il bollettino della Banca d’Italia: “la crescita in Italia è molto più lenta rispetto agli altri paesi dell’Euro; la produzione nazionale da noi è scesa del 18% mentre in Francia del 9% in Germania del 5%”. In riferimento a Sarmato si faceva notare che nel passato il ruolo dell’ex Eridania era stato significativo per l’economia locale, quindi con la chiusura dello stabilimento il paese si è trovato di fronte ad un grave problema di occupazione e di crisi alla quale il tessuto economico del paese non avrebbe saputo dare una pronta risposta. In questo quadro Anna Tanzi Cuminetti, Sindaco di Sarmato, si chiedeva come e dove stia andando Sarmato. Nel tentativo di individuare una risposta a tale quesito, come è suo solito il Sindaco ha attribuito precise responsabilità alle passate amministrazioni, colpevoli, secondo lei, di aver fatto perdere la propria indentità al paese. Tradotte in termini più brutali, le parole del Sindaco significavano che i Sarmatesi, negli anni scorsi, non hanno voluto sviluppo ma sottosviluppo. Non sarebbero state create relazioni con i Comuni confinanti e Sarmato si sarebbe isolato dal contesto socio-economico della Val Tidone e Val Luretta, nel quale sono state stimolate diverse trasformazioni orientate verso i servizi e l’artigianato. Pertanto, la ricetta per far uscire dalla crisi Sarmato, per trovare idee e risorse è quella, secondo il Sindaco, di stabilire relazioni con altri paesi. Con la presente, vorrei innanzitutto segnalare che le passate amministrazioni di centro sinistra, soprattutto con il compianto Sindaco Mauro Torreggiani, si sono adoperate e sono riuscite ad avere stretti rapporti con i Comuni limitrofi tanto che Sarmato è stato uno dei principali promotori per la costituzione dell’Associazione Intercomunale fra i Comuni di Sarmato, C.S.Giovanni, Ziano, Borgonovo e, successivamente, Rottofreno, poi naufragata miseramente per colpa dei Comuni più consistenti.

Tuttavia il Sindaco, insieme alla domanda “dove va Sarmato?”, avrebbe dovuto anche chiedersi come vorrebbe o dovrebbe essere Sarmato. Visto che la prof.ssa Tanzi è membro dell’Accademia Nazionale di Economia Aziendale, considerato che Sarmato non è un paese povero in quanto il suo reddito pro-capite medio è di 22.000 euro, il Sindaco non dovrebbe avere problemi a delineare un quadro complessivo di come vorrebbe fosse il paese che amministra. Lo vorrebbe così com’è? Oppure come un grosso paesone? Vorrebbe a Sarmato un grosso centro produttivo e quindi immagina un paese dove si lavora tanto per andare però a vivere a vivere in altri Comuni? Vorrebbe un paese dove la superficie occupata dai capannoni è maggiore di quella occupata dalle abitazioni, dando quindi la possibilità a chicchessia di costruire dove meglio crede? Intende trasformare l’area ex Eridania in un grosso centro della logistica cancellando la ZPS per collegarla all’area di C.S. Giovanni?

Io penso che Sarmato dovrebbe avere uno sviluppo tale da non stravolgere la sua fisionomia che fa parte della sua storia. Sarmato dovrebbe puntare soprattutto ad uno sviluppo con tecnologie possibilmente avanzate, che forniscono occupazione non solo nel settore della manodopera o impiegatizio ma soprattutto a laureati. Sarmato dovrebbe essere sede di un centro di ricerca per l’impiego del compost in agricoltura. E’ profondamente sbagliato costruire infrastrutture oltre la ferrovia. A Sarmato si dovrebbe attivare quanto prima la ZPS (zona di protezione speciale) partendo dal coinvolgimento di associazioni di volontariato ma soprattutto di giovani. A Sarmato si dovrebbe assegnare ai giovani almeno l’1% delle risorse del bilancio per attività individuate e gestite dai giovani. A Sarmato, prima di programmare nuove lottizzazioni, che preludono alla costruzione di case nuove, si dovrebbe incentivare il recupero di tutti i vani vuoti e fatiscenti esistenti nel paese. A Sarmato dovrebbe cessare il servizio quotidiano di raccolta dei rifiuti effettuato da dipendenti comunali ed integrativo rispetto a quello di Enia, perchè danneggia la raccolta differenziata e dà un cattivo esempio. A Sarmato gli anziani devono avere il loro spazio adeguato alle proprie attività. A Sarmato occorre pensare ad un nuovo polo scolastico unificando tutte le scuole presenti nel territorio comunale. Queste sono alcune delle cose importanti e sono convinto che su questi temi si possa tornare a fare politica con la “P” maiuscola.

Rino Olivieri

giovedì 5 maggio 2011

Pareri pareri pareri...

Sarmatesi, lo sapete che questa sera siamo tutti invitati ad esprimere i pareri? Mi raccomando, prepariamoci!
E non chiedetemi pareri su cosa, perchè anch'io non ne so niente.
Lunedì mattina è stata recapitata a casa mia una convocazione per una riunione delle Commissioni Consiliari congiunte per discutere il seguente ordine del giorno: "SITUAZIONE ATTUALE E FUTURA. DECISIONI AMMINISTRATIVE. PARERI"
Boh...poichè la notizia del giorno di lunedì era l'uccisione di Bin Laden, presa dall'entusiasmo ho innanzitutto pensato che il Consiglio comunale di Sarmato volesse discutere del futuro del mondo dopo l'era del terrorista che tanto male ha fatto all'umanità.
Scartata subito questa ipotesi, ho ristretto il campo al nostro territorio comunale e mi sono chiesta di quale aspetto si volesse discutere giovedì 5 maggio, alle ore 21.00: area ex zuccherificio, impianto di compostaggio, servizi sociali, ambiente, lavori pubblici, regolamenti, pianificazione urbanistica...o di tutto un po'...?
Vuoi vedere che la riunione di questa sera vuol essere un maldestro tentativo per assecondare (senza ammetterlo) le innumerevoli richieste della Minoranza di conoscere e discutere i programmi dell'Amministrazione? BENISSIMO, FINALMENTE!
Nei giorni successivi ho quindi atteso fiduciosa che mi venisse fornita documentazione per avere la possibilità di approfondire i contenuti della serata e potermi presentare con una preparazione adeguata a fornire PARERI fondati, circoscritti, pertinenti. Invece...nulla.
Mah...se questo è un inizio, diciamo che è un inizio piuttosto sgangherato, comunque meglio di niente; il pressing della Minoranza forse a qualcosa è servito (anche se, ripeto, non lo ammetteranno mai).
Vedrmo cosa ci riseverà la serata.
Sabrina


mercoledì 4 maggio 2011

HABEMUS PAPAM

Nuntio vobis...la faraonica impresa si è conclusa!
I lavori per la cosiddetta viabilità alternativa al Passaggio a Livello di via Veratto sono finalmente terminati, ogni buca è stata riasfaltata, ogni stortura raddrizzata...
E ora emergono in tutta chiarezza (abbagliante, tant'è che qualcuno potrebbe non vederli) i fondamenti di questa opera:
  1. la fregatura ricevuta da parte delle Ferrovie, che hanno messo fretta all'Amministrazione pur di farle accettare una soluzione decisamente penalizzante per Sarmato;
  2. la firma di un accordo con un privato che prevedeva determinate cose per poi realizzarne altre;
  3. sottrarre al pubblico una via appunto pubblica, per garantirne un'altra ad un solo privato;
  4. rendere difficoltoso il transito ai mezzi agricoli della zona.
I soldi ricevuti per la chiusura del passaggio a livello sono stati impiegati per sistemare via Centrale ed acquistare gli scuolabus, ma il bilancio dell'operazione è in attivo o in passivo?
Per avere una pavimentazione e due scuolabus Sarmato ha perso una strada.

giovedì 21 aprile 2011

La sorpresa dell'uovo di Pasqua

Nè la lettera della Minoranza, nè il richiamo dell'ente governativo sovraordinato e neppure lo spirito pasquale hanno mutato l'atteggiamento dell'Ammministrazione.
Come anticipato in un precedente post, i consiglieri di Minoranza in data 12 aprile avevano protocollato una mozione, da discutere nel primo Consiglio comunale utile (secondo il Regolamento), con la quale chiedevano l'istituzione del tavolo congiunto per la valutazione e la condivisione dei programmi per lo sviluppo dell'area ex Eridania.
Il Consiglio comunale è stato convocato per mercoledì 27 aprile ma della nostra mozione non c'è traccia, non è stata inserita all'ordine del giorno.
Così come non c'è traccia di interpellanze presentate: una per conoscere cosa stia facendo l'Amministrazione sempre relativamente all'ex zuccherificio (protocollata il 12 aprile); una con la quale si chiedono notizie sulla situazione sanitaria di Sarmato e della Val Tidone, così come emerge dal registro provinciale dei tumori (protocollata il 19 aprile); una con la quale si interpella l'Amministrazione sulle motivazioni delle esalazioni maleodoranti provenienti dall'impianto di depurazione (protocollata il 19 aprile); due relative rispettivamente alle condizioni della piazzola ecologica e al sistema comunale di gestione dei rifiuti (protocollate il 19 aprile).

E POI SI CHIEDONO COME LA MINORANZA POSSA DIRE DI ESSERE IMPOSSIBILITATA AD ESPLETARE LA PROPRIA FUNZIONE.

Che dire, sarà per un'altra volta. Forse servirà più tempo di quello a disposizione per pensare alle risposte...però, dal 12 al 27 aprile di tempo ne passa...
Sabrina

venerdì 15 aprile 2011

Sogno di una notte di mezza primavera...

Sarà la primavera, sarà una congiuntura astrale propizia, ma anch’io ho fatto un sogno.

Le protagoniste erano due signore, che sovrastavano e fissavano con aria compiaciuta un mappamondo raffigurante la sola cartina di Sarmato. C’erano altri personaggi di contorno non ben identificati, le cui figure risultavano offuscate da una leggera cortina di fumo.

Ciò che nitidamente appariva era una porzione del territorio sarmatese, evidenziata con tanti bei colori intensi; si trattava dell’area dell’ex zuccherificio, quella che si estende e distende tra l’autostrada a nord e la centrale Edison a sud (circa 800.000 metri quadrati).

Accidenti che intrico di linee, di rettangolini e di rettangoloni, da cima a fondo!

Un bell’outlet (per la gioia delle amanti dello shopping fashion a costi contenuti) a sud, corredato dei dovuti parcheggi lastricati a losanghe con il buco in mezzo (come quelli del Mercatone), perché bisogna evitare un’eccessiva impermeabilizzazione del suolo.

Tanti parallelepipedi di varie ma imponenti dimensioni nella zona centrale e in quella a nord, la maggior parte forniti di comodissimi portelloni, ai quali i mezzi di trasporto si possono accostare attraverso una semplice manovra in retromarcia, per agevolare il carico e lo scarico delle merci. Naturalmente, sui tetti dei parallelepipedi non c’è traccia di pannelli fotovoltaici, quelli sono già stati collocati a terra.

Un’ampia arteria stradale a sei corsie che si diparte dal lontano casello autostradale di Castel San Giovanni, attraversa tutto il raddoppiato polo logistico castellano, quello sarmatese, per sbucare poi sulla via Emilia in località Coste.

Ma cos’è quella macchiolina marrone-verdognola? A sì, la vasca di laminazione, l’acquitrino dove nuotano allegre tante ranocchie, quello che vediamo anche al polo logistico di Castel San Giovanni e che serve per raccogliere l’acqua piovana da riutilizzare, perché, non dobbiamo dimenticarlo, siamo in un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata ed il riuso dell’acqua è un diktat ambientalista.

Di fronte a tale magnificenza, ricordo di aver avuto solo la forza di mormorare nel sogno: “E la ZPS? E i centri di ricerca? E le aziende che tutti vorremmo nel nostro paese? E chi paga questa immensa bretella?” Ma, mentre le due signore cercavano, bonarie, di rispondermi, rassicurandomi di avere concordato tutto con la Giunta, con gli imprenditori tanto generosi da finanziare la tangenziale castellana (per la quale naturalmente si era dovuta sacrificare la ZPS), di aver già nel cassetto la convenzione firmata dal Responsabile (naturalmente per responsabilizzare la struttura interna), per la quale non serviva più neppure una delibera di Consiglio comunale, mi sono svegliato di soprassalto, madido di sudore.

Per fortuna, era solo un sogno e, si sa, i sogni si avverano al contrario, quindi credo di poter stare tranquillo…speriamo!

Rino Olivieri

domenica 10 aprile 2011

Consiglio comunale di Sarmato

UNITI PER SARMATO

Il gruppo consigliare di Minoranza “Uniti per Sarmato” è costretto a prendere atto con rammarico dell’impossibilità manifesta di svolgere adeguatamente, nei contesti deputati, il proprio mandato elettivo al servizio della collettività sarmatese.

Nei quasi due anni trascorsi dalle ultime elezioni, si è verificata una degenerazione dell’azione politica ed amministrativa a causa della quale l’organo rappresentativo della volontà dei cittadini è stato esautorato dal proprio ruolo e svuotato delle proprie competenze, trasformandosi in luogo di ratifica e convalida di decisioni già assunte. Le commissioni consiliari, strumenti politici consultivi di approfondimento, confronto e condivisione, nei rari casi in cui sono state convocate, sono state ridotte a mezzi di propaganda demagogica o di presentazione di questioni strettamente tecniche sulle quali i consiglieri hanno poco da dire.

L’assenza di reali argomentazioni e di contenuti propositivi dell’Amministrazione viene mascherata da continue invettive denigratorie, accuse infondate ma infamanti, nei confronti della Minoranza, come se obiettivo di chi amministra fosse quello di “fare opposizione all’opposizione”, o fare terra bruciata attorno ai consiglieri di Minoranza, mettendo in luce i loro demeriti piuttosto che i propri meriti, meglio, come se i propri meriti potessero emergere solo se commisurati a reali o presunti errori della precedente Amministrazione e a mancanze dell’attuale Minoranza. Il dialogo con la Minoranza ha talvolta assunto la forma della diffida formale, volta ad impedire ogni iniziativa non gradita che potesse mettere in luce i difetti, le incongruenze, la mancanza di coerenza, gli sbagli di Sindaco e Giunta.

Questa Maggioranza appena eletta, con il minimo scarto di 12 voti, ha modificato “Statuto comunale” e “Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari” senza neppure una consultazione con tutti i membri del Consiglio; ha nominato il Presidente del Consiglio comunale (che non evidenzia assolutamente una posizione super partes) con decisione un’univoca e non condivisa; ha prima ignorato poi rifiutato, con pretestuose motivazioni, la richiesta della Minoranza di organizzare periodiche conferenze dei capigruppo per consentire ai due gruppi consiliari presenti di essere preventivamente informati sull’andamento dell’azione amministrativa e sugli argomenti di prossima deliberazione (possibilità prevista dal Regolamento); fornisce interpretazioni alquanto improvvisate ed irrazionali delle norme del Regolamento durante le sedute consiliari; ostacola l’attività della Minoranza e dei movimenti politici avversari negando strumenti e spazi per organizzare riunioni, incontri pubblici, assemblee con rappresentanti politici ed istituzionali.

Allo stesso modo, con una malcelata furia vendicativa, vengono intralciate alcune attività di associazioni ricreative ed apolitiche del paese solo perché tra gli iscritti figurano poche persone che con onestà e sincerità, pur ribadendo il loro rispetto nei confronti del Sindaco e degli amministratori, hanno dichiarato pubblicamente di non aver sostenuto questa Maggioranza. L’ostinazione, la rigidità, l’autoritarismo, anche nei confronti dei cittadini, con i quali il Sindaco assume e difende talune decisioni palesemente contrarie alle necessità della comunità, talora addirittura al limite della legittimità, trovano riscontro nella supina e passiva accettazioni dei consiglieri di Maggioranza che non manifestano né la forza né la volontà di opporsi a decisioni da loro stessi considerate non adeguate.

L’ultima seduta di Consiglio comunale ha portato al trionfo tutte le premesse elencate. Terminata l’illustrazione del Bilancio di previsione da parte della Maggioranza, si è aperta la discussione e la capogruppo di Minoranza ha dato lettura del proprio primo intervento contenente una lunga serie di quesiti che traevano spunto dalla documentazione contabile e da quanto relazionato dagli Amministratori nella serata stessa. Nessun membro della Maggioranza consiliare ha inteso dare risposta ad alcuna domanda, tant’è che il Presidente, preso atto dell’assenza di repliche a quanto richiesto dalla Minoranza, ha proclamato la formula di rito per mettere ai voti il punto all’ordine del giorno. Il comportamento inqualificabile dell’Amministrazione è stato di conseguenza stigmatizzato dalla capogruppo di Minoranza che ha evidenziato l’annullamento delle prerogative del Consiglio e l’inutilità della Minoranza. Il Sindaco, con mossa ardita ma alquanto irrispettosa ed offensiva, ha tentato di lasciare intendere che era stato l’impeto della Minoranza a non lasciare il tempo per le risposte, che sarebbero state date in quel momento (come se nessuno avesse sentito la formula pronunciata dal Presidente). Di fronte a tale manifesta falsità, la Minoranza ha preferito abbandonare l’aula.

Per tutti questi motivi sopra elencati, i consiglieri di Minoranza, pur continuando a partecipare alle sedute di Consiglio comunale in ossequio al dovere istituzionale, rinunceranno alla possibilità di intervento, limitandosi a formulare le dichiarazione di voto per ciascun punto all’ordine del giorno, e riserveranno ad altri strumenti la loro azione politica di controllo e anche di critica nei confronti delle scelte amministrative sarmatesi.

I consiglieri

Amanzio Labò

Claudio Castelli

Sabrina Gallinari

Rino Olivieri

venerdì 1 aprile 2011

Cosa Fare dell'ex zuccherificio?

Il primo problema è di metodo. Poiché la questione dell’ex zuccherificio è “la” questione per il futuro socio-economico di Sarmato, preliminarmente si tratta di definire le modalità con le quali la si vuol gestire. E il Comune di Sarmato non può pensare di occuparsene indipendentemente dal contesto territoriale ed amministrativo, preoccupato che le maggiori dimensioni dei comuni limitrofi possano annullare l’autonomia politico-amministrativa di Sarmato. E’ ora che l’Amministrazione metta da parte la paura dello “spossessamento” che, a suo dire, si sarebbe verificato dal momento in cui si è cominciato a pensare alla riqualifica dell’area Eridania in un’ottica di vallata, sottolineando il necessario coinvolgimento anche di enti sovraordinati. L’epoca in cui ognuno pensava al proprio angusto orticello deve finire, come da un po’ di anni ribadiscono le normative di pianificazione, perché quella è una logica sbagliata che genera solo incoerenza, confusione e frammentazione.

Da ciò, ad esempio, deriva anche l’urgenza di aprire effettivamente un tavolo provinciale per la viabilità al servizio dell’area, cosa che il Sindaco sembrerebbe non aver ancora contemplato.

Il secondo problema riguarda il contenuto dello sviluppo dell’area e le compensazioni che il Comune intende chiedere. Sarmato non deve accettare “mance” avulse da un piano complessivo di recupero e di compensazione; l’obiettivo dell’Amministrazione non deve essere quello di far quadrare il bilancio estemporaneamente di anno in anno con l’ex zuccherificio, ma quello di presentare ai Sarmatesi (che hanno pieno diritto di saperlo) quali realtà economiche potrebbero arrivare nel paese, quali benefici ne ricaveremo, se tali opportunità sono coerenti con gli orientamenti, le prospettive e le volontà dell’Amministrazione del paese.

Ma ciò che non è affatto chiaro è proprio questo: quali sono gli intendimenti dell’Amministrazione? Quali condizioni di urbanizzazione, intervento edificabilità sta ponendo? Quali modelli di aziende vorrebbe sul territorio? Gli indirizzi che la predente Amministrazione aveva elaborato, il documento contenente la proposta di accordo per la riqualificazione dell’area ex Eridania con le corrispondenti perequazioni (approvato dal Consiglio comunale di Sarmato il 20 aprile 2009 con delibera 25 - consigliamo a tutti di leggere questa delibera con i relativi allegati, dice molte cose) è stato acquisito dall’attuale Amministrazione? Se no, quali alternative vengono proposte? In quali direzioni si sta lavorando? A che punto sono gli accordi territoriali? Sulla ZPS, la proprietà intende investire la cifra per la quale si era impegnata presentando la richiesta di finanziamento alla Regione? E l’Amministrazione quali programmi ha sulla ZPS?

Crediamo che quelle sopra elencate non siano richieste irragionevoli, ma rappresentino il sentire di buona parte dei Sarmatesi che vogliono conoscere, essere informati, magari preventivamente rispetto all’assunzione da parte dell’Amministrazione di atti irrevocabili. A meno che, chiedere non sia più consentito…

Perché tutto questo silenzio? Perché l’atto unilaterale del luglio 2010, con il quale la Sacofin ha riconosciuto 100.000 euro al Comune, è rimasto nel silenzio più totale fino ad oggi? Questa è una gestione pubblica e trasparente o privatistica?